DAGONOTA
MICHELE EMILIANO - LA PIAZZA - CEGLIE MESSAPICA
Tutti i giornaloni a bocca aperta davanti all’endorsement pubblico di Michele Emiliano in gloria di Matteo Salvini: ‘’Io vedo nelle tue parole un grande sforzo che voglio incoraggiare: stai cercando di trovare una lettura di questo Paese che sia vicina alle persone. Uno sforzo che io apprezzo moltissimo”.
Già in passato il presidente pugliese si distinse per l’apertura al dialogo con i grillini durante la gestione renziana del Pd. E sappiamo come è andata, con Letta e Conte mano nella mano. Adesso, la dichiarazione d’amore al Truce, nemico numero uno, sulla carta, di Enrico Letta, non esce per cojoneria o per mera provocazione.
matteo salvini michele emiliano
Emiliano ha ben compreso – Dagospia l’ha spesso sottolineato nei suoi report (https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-segnatevi-data-ottobre-voto-principali-279284.htm) – che il quadro politico all’indomani del voto di ottobre delle Amministrative, non sarà più lo stesso. I vari leader si stanno muovendo per tentare di sopravvivere fino al 2023 al governismo senza limitismo di Mario Draghi.
Da qui, è sbocciata l’idea di una Federazione del centrodestra tra Lega e Forza Italia, con Salvini segretario e Berlusconi presidente-padrone. Anche con il suo partito abarthizzato al 7/8 per cento, il Banana sa benissimo che è il solo che può disinnescare il sovranismo social-cazzaro del Truce, fargli gettare nel cassonetto gli ultrà anti-euro Borghi e Bagnai, cassare dal suo orizzonte i vari Orban, e portarlo nel Partito Popolare Europeo, unica via che permetterebbe a Salvini di rimettere piede, un giorno, a Palazzo Chigi.
SILVIO BERLUSCONI E MATTEO SALVINI
Se il centrodestra si muove, anche a Letta è spuntata l’idea uguale e contraria: di aumentare il consenso del Pd facendo ritornare a casa LeU di Roberto Speranza, ma senza i cadaveri eccellenti di Articolo 1, da Fratoianni a D’Alema (che con Draghi ha perso il potere).
Una trama che è stata guastata dall’ala piuttosto folta degli ex renziani del Pd. I vari Guerini, Marcucci, Lotti, alla proposta di Enrichetto di reimbarcare Speranza, Bersani e compagni, hanno rilanciato: allora perché non far rientrare anche Italia Viva di Renzi, e magari, tanto che ci siamo, pure Calenda e cespugli vari?
enrico letta matteo salvini meeting rimini
Cosa che ha fatto rizzare i 15 capelli che Letta ha ancora in testa. Che davanti al nome dell’odiato Renzi riuscirebbe a trasformare anche la Coca Cola in Pepsi. Dall’altra parte, il senatore semplice di Rignano sull’Arno sarebbe ben felice di rimpatriare visto che il suo partito non dà segni di vita nei sondaggi e la Federazione di Berlusconi e Salvini ha già il suo pieno di ego che potrebbe stare tre mesi senza guardarsi allo specchio.
A questo punto, una volta create le due federazioni, nulla vieterebbe di varare, dopo Draghi, nel 2023 un governo di “grossa coalizione”, al pari della Germania, tra i due nuovi soggetti politici, con la Meloni e Conte fuori dalle palle, nel ruolo degli opposti estremismi. E se Salvini si euro-berlusconizza, Enrichetto Letta ci sta.
- EMILIANO ELOGIA IL LEGHISTA: «TI APPREZZO» L'IMBARAZZO PD
MATTEO RENZI ENRICO LETTA MEME
Elogio a sorpresa del presidente della Puglia, Michele Emiliano, a Matteo Salvini, collegato in videoconferenza con l'evento La Piazza a Ceglie Messapica. «Io vedo nelle tue parole un grande sforzo che voglio incoraggiare: stai cercando di trovare una lettura di questo Paese che sia vicina alle persone. Uno sforzo che io apprezzo moltissimo", ha detto Emiliano rivolto a Salvini.
«C'è qualche piccolo ritocchino da fare su alcune questioni sulla quali abbiamo idee diverse, ma questo sforzo che stai facendo non è privo di costo politico e io che ho dovuto patire tantissimo» da questo punto di vista «so che è la strada giusta.
Ti puoi aspettare la collaborazione della Puglia». Parole del tutto inaspettate, soprattutto per il Pd, dove infatti si è subito diffusa una notevole preoccupazione circa le intenzioni di Emiliano. L'imbarazzo dei piddini pugliesi è accresciuto dal fatto che, solo pochi mesi fa, è stato arrestato il sindaco leghista di Foggia, Franco Landella e il consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Ma la domanda sul perchè Emiliano se ne sia uscito con questo elogio pubblico a Salvini arriva fino ai piani alti del Pd nazionale, e non solo.
«La visione di Salvini è totalmente alternativa alla nostra. E su questo spero che nessuno nel Pd abbia dubbi» twitta il deputato dem Matteo Orfini. «A me questa dichiarazione imbarazza e penso imbarazzi tutti coloro i quali votano Pd. Mi aspetto che Letta dica qualcosa» commenta il senatore dem Dario Stefàno, presidente della commissione Affari europei.
Anche i renziani, e la Cgil pugliese, chiedono spiegazioni e si dissociano dall'improvvisa simpatia leghista di Emiliano. Uno che già in passato ha seguito strade personali dentro il Pd. Ma certo con le amministrative dietro l'angolo, la sua uscita non è stata affatto gradita dai compagni di partito.