ENRICO LETTA HA TALMENTE UNIFICATO IL PD CHE DAL SUO ARRIVO SONO NATE QUATTRO CORRENTI - L’ULTIMA E’ “COMUNITA’ DEMOCRATICA” CHE FA CAPO A GRAZIANO DELRIO E DEBORA SERRACCHIANI - PRIMA ERANO SBOCCIATE “PROSSIMA”, OVVERO L’AREA ZINGARETTIANA; “AGORÀ”, LA “CORRENTE THAILANDESE” DI GOFFREDO BETTINI E “RIGENERAZIONE DEMOCRATICA”, LO SPAZIO MONOPOSTO DI PAOLA DE MICHELI - COME MAI QUESTO MOVIMENTISMO? LE TRUPPE SI SCHIERANO PER UN EVENTUALE CONGRESSO ANTICIPATO DOPO LE COMUNALI…

-

Condividi questo articolo


Emilia Patta per il “Sole 24 Ore”

Enrico Letta Enrico Letta

 

L'ultima anima del Pd si chiama Comunità democratica ed ha in Graziano Delrio, il capogruppo alla Camera "sfrattato" da Enrico Letta nel marzo scorso per far posto a volti femminili, il suo punto di riferimento. Ma guai a chiamarla corrente, per carità: da quando Nicola Zingaretti ha lasciato bruscamente la segreteria con l'ormai famoso j' accuse contro la malattia del correntismo che affligge il Pd nessuno osa più nominare quella parola. «Apriamo uno spazio. La chiamerei sorgente più che corrente - spiega al Sole 24 Ore Delrio -. Un'area culturale che vuole preservare lo spirito delle origini: ossia il Pd come casa delle culture riformiste cattoliche, laiche e socialiste.

 

GRAZIANO DELRIO DEBORA SERRACCHIANI GRAZIANO DELRIO DEBORA SERRACCHIANI

Un Pd "autonomista", insomma, che vuole parlare a tutti i mondi senza divisioni di compiti con il "centro" incarnando così la vocazione maggioritaria delle origini». Ci sono l'attuale presidente dei deputati Debora Serracchiani, Andrea De Maria, Stefano Lepri (tra i "padri", assieme allo stesso Delrio, dell'assegno unico per i figli) e molti amministratori locali a partire dai sindaci di Brescia (Emilio Del Bono) e Mantova (Mattia Palazzi). Si tratta dell'area che all'ultimo congresso del Pd ha appoggiato la candidatura di Maurizio Martina - ora impegnato alla Fao - e che non si riconosce nella corrente degli ex renziani di Base riformista che fa capo a Lorenzo Guerini e Luca Lotti.

 

GOFFREDO BETTINI GOFFREDO BETTINI

Che siano sorgenti più che correnti, fatto sta che da quando Letta è stato eletto all'unanimità segretario del Pd al grido di "basta correnti" il 14 marzo scorso di queste nuove aree ne sono nate già tre. E con Comunità democratica di Delrio e Serracchiani siamo già a quattro.

 

L'ultima in ordine di tempo si chiama Prossima, si definisce una «rete politica culturale di sinistra» ed è animata da dirigenti del Pd molto vicini a Zingaretti durante la sua segreteria: da Nicola Oddati a Marco Furfaro, da Marco Miccoli e Stefano Vaccari (che è rimasto responsabile dell'organizzazione del Pd anche con Letta) fino a Maria Pia Pizzolante e altri. Una sorta di corrente zingarettiana di sinistra senza Zingaretti, insomma, molto legata al biennio dell'alleanza strategica con il M5s nel Conte 2.

 

nicola zingaretti nicola zingaretti

Le altre due correnti nate dopo l'elezione di Letta alla giuda del Pd sono Le agorà di Goffredo Bettini - l'ideologo dell'abbraccio con il M5s che ha raccolto attorno a sé alcuni democratici romani come Claudio Mancini, Roberto Morassut e Monica Cirinnà - e Rigenerazione democratica di Paola De Micheli. Quest' ultima area per la verità ha radici più antiche, da quando De Micheli era coordinatrice della campagna per le primarie di Zingaretti, ma dopo la fine della sua esperienza di ministra delle Infrastrutture è stata rinvigorita: si tratta di circoli che si rivolgono più alla società civile che ai politici di professione (tra le figure di riferimento il sociologo Mauro Magatti e lo scrittore Gianrico Carofiglio).

 

roberto morassut roberto morassut

Per il resto, naturalmente, ci sono le correnti ormai storiche: oltre alla già citata Base riformista, a cui fanno riferimento la maggioranza dei parlamentari e che ha nel governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini il suo possibile leader in caso di congresso anticipato, c'è Dems del ministro del Lavoro Andrea Orlando, un'area di sinistra a cui è vicino anche l'ex ministro Giuseppe Provenzano che però sembra in procinto di lanciare una corrente tutta sua, la vecchia Areadem di Dario Franceschini e i Giovani turchi di Matteo Orfini. Senza contare "ruscelli" minori come Energia democratica fondata da Anna Ascani.

 

PAOLA DE MICHELI PAOLA DE MICHELI

L'impressione è quella di uno schieramento di truppe in vista della possibile guerra. E l'appuntamento che determinerà il destino della segreteria Letta sono le amministrative del 3 ottobre: se il Pd dovesse andare male nelle grandi città al voto, a cominciare dalla Capitale, la prima parola che verrà pronunciata dai vari accampamenti dem sarà congresso anticipato.

ANDREA ORLANDO ANDREA ORLANDO

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - PIÙ DIVENTA IRRILEVANTE, PIÙ MATTEO RENZI NON DEMORDE DALL’OBIETTIVO DI OCCUPARE LO SPAZIO TRA MELONI E SCHLEIN - SE NEL 2013 SOGNAVA DI METTERE LE MANI SU FORZA ITALIA, OGGI SI ACCONTENTEREBBE DI SCIOGLIERE QUEL POCO CHE RESTA DI ITALIA VIVA PER PRENDERE LA GUIDA DEL PARTITO DI MARINA E PIER SILVIO, DA TEMPO INSOFFERENTI DI ESSERE FINITI IN UN GOVERNO DI DESTRA CON POCO CENTRO - L’EX PREMIER DI RIGNANO SULL’ARNO AVREBBE SONDATO IL TERRENO CON ALCUNI DIRIGENTI APICALI DI FININVEST - MA IN FI C’È ANCHE IN ATTO UN LAVORIO DI MEZZO PARTITO CHE NON DISDEGNA L’IPOTESI, ALLE PROSSIME POLITICHE DEL 2027, DI ABBANDONARE AL SUO DESTINO LA DESTRA A EGEMONIA MELONIANA PER UN PROCESSO POLITICO CHE POSSA DAR VITA A UN CENTRO-SINISTRA FORZA ITALIA-PARTITO DEMOCRATICO…

DAGOREPORT - SALVATE IL "CUORE GITANO" DI ANDREA GIAMBRUNO! SPUTTANATO DA DUE TERRIBILI FUORIONDA BY ''STRISCIA LA NOTIZIA'', NEI QUALI TEORIZZAVA IL SOMMO PIACERE DEL PARTOUZE A 3/4 CON LE SUE COLLEGHE DI MEDIASET, QUINDI TRAFITTO VIA TWEET DA GIORGIA MELONI (UN BENSERVITO SECCO COME UN CASSETTO CHIUSO CON UNA GINOCCHIATA), LA CRUDELE SFIGA NON ACCENNA AD ABBANDONARE LA VITA SENTIMENTALE DELL'EX ''FIRST GENTLEMAN'' - IL SUO INDOMABILE TESTOSTERONE AVEVA RIPRESO A PALPITARE PER LE BOMBASTICHE CURVE DI FEDERICA BIANCO, ATTRICE DI FICTION, GIA' FIDANZATA DEL VICE DI SALVINI, ANDREA CRIPPA - LA LIAISON, SBOCCIATA TRAVOLGENTE LA SCORSA ESTATE TRA LE ONDE DEL SALENTO, SI E' RIVELATA UN "FUOCO DI PUGLIA". LA 40ENNE BIANCO HA MOLLATO IL POVERO GIAMBRUNO QUALCHE GIORNO FA, CON UNA CLAMOROSA LITIGATA, IN UN BAR-SALOTTO DI ROMA-CENTRO, PER FAR RITORNO TRA LE BRACCIA DEL SUO EX CRIPPA, CHE ALL'INIZIO DEL 2024 L'AVEVA SOSTITUITA CON LA PANTERONA-MILF ANNA FALCHI - LA FOTO RIVELATORIA IN SPIAGGIA

DAGOREPORT - DOCUMENTI ALLA MANO, E’ PARTITA UN’ISPEZIONE DEL MINISTERO DELLA CULTURA PER CHIARIRE FATTI E FATTACCI DELLA GESTIONE DEL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA, PRESIEDUTO DA SERGIO CASTELLITTO – DAL CONTRATTO E AL RUOLO DI TUMMINELLI, MANAGER TEATRALE DI CASTELLITTO, ALLE SPESE PER ALLOGGIO E AFFITTO PRESSO VILLA GALLO IN OCCASIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA, DAL LICENZIAMENTO DEL DIRIGENTE DELLA CINETECA, STEFANO IACHETTI, ALL’INCARICO DI CASTELLITTO ALLA MOGLIE MARGARET MAZZANTINI….

DAGOREPORT - IL TRIONFO DI TRUMP VISTO DA GIORDANO BRUNO GUERRI: “LA DEMOCRAZIA HA VINTO. INDIFFERENTE AGLI ALLARMI DELLA STAMPA DEMOCRATICA, L'AMERICA HA SCELTO LUI, E NON DI POCO, ATTRIBUENDOGLI UN POTERE IMMENSO: CAMERA, SENATO, CORTE COSTITUZIONALE - LA DEMOCRAZIA HA PERSO. QUELL’UOMO, TUTTO TESO ALL’ECONOMIA E ALL’EGOISMO DELLO STATO CHE DA 80 ANNI GUIDA LE SORTI DEL MONDO, È PERICOLOSO. TRUMP ALZERÀ I DAZI E SMETTERÀ DI FORNIRE AIUTI ALL’UCRAINA, INDEBOLENDO L’EUROPA E DANDOLA VINTA A PUTIN - LE DUE MOSSE AL MOMENTO POTRANNO FAVORIRE L’ECONOMIA AMERICANA MA SARANNO UNA SCONFITTA SONORA E DIFFICILMENTE RECUPERABILE IN QUELLO CHE È IL VERO GRANDE TEMA DELLA NOSTRA EPOCA, LO SCONTRO FRA ORIENTE E OCCIDENTE PER IL PREDOMINIO NEL MONDO - PS: GUERRI POLEMIZZA CON LA NUOVA, POLEMICA "POSTA" DI FRANCESCO MERLO SU "BENITO"

DAGOREPORT – COME MAI NETANYAHU HA CACCIATO IL POPOLARISSIMO MINISTRO DELLA DIFESA ISRAELIANO, YOAV GALLANT? LA RICHIESTA DI UNA COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE 2023 DI GALLANT AVREBBE MANDATO FUORI DI TESTA “BIBI” – LE MALDICENZE A TEL AVIV: GLI OO7 DELLO SHIN BET E IL PREMIER AVREBBERO LASCIATO MANO LIBERA AD HAMAS DI PROPOSITO, AFFINCHÉ LA STRAGE OFFRISSE UN PRETESTO PER SPIANARE DEFINITIVAMENTE GAZA - CHE SUCCEDE A GAZA CON TRUMP ALLA CASA BIANCA? DUE COSE SONO CERTE: AL TYCOON NON GLIENE FREGA NIENTE DEL MEDIORIENTE, E DETESTA L’IRAN....