mark rutte ursula von der leyen kais saied giorgia meloni firma memorandum tunisia
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
Il gioco delle tre carte. Spesso la Commissione ricorre a trucchi comunicativi per uscire dall’impasse. […] l’esecutivo europeo deve fare i conti con le ritrosie dei governi nazionali […] sul Memorandum firmato a luglio scorso con la Tunisia. Quell’accordo, siglato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen alla presenza della premier italiana Giorgia Meloni e di quello olandese Mark Rutte, è entrato in un vero e proprio cul de sac.
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Perché? Perché molti Stati membri lo hanno contestato nel merito e nel metodo. L’alto Rappresentante Ue per la politica estera, lo spagnolo Josep Borrell, e il presidente del consiglio europeo, il belga Charles Michel, hanno detto a chiare lettere che violava i Trattati dell’Unione europea. Ossia: la Commissione non aveva il potere di firmarlo. E di fatto hanno bloccato i fondi previsti nel Memorandum destinati a Tunisi.
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Non a caso il Coreper (il comitato che riunisce i 27 Rappresentanti) non ha avallato gli oltre 250 milioni di erogazioni ed è stata rinviata la discussione al Consiglio dei ministri Ue degli Interni che si terrà il 28 settembre. Il tutto senza nascondere una certa irritazione. Anche da parte del presidente tunisino Saied. La […] Commissione […] annuncia il via libera a 127 milioni.
Ma purtroppo si tratta di stanziamenti già approvati a giugno e che nulla hanno a che vedere con il Memorandum. Per la precisione proprio questo famigerato Memorandum era stato sostanziato in parte con le misure già promosse a giugno. Ma solo in minima parte. Dei quasi 250 milioni inseriti nell’accordo con la Tunisia, quindi, solo 42 milioni sono disponibili e solo perchè erano stati licenziati prima dell’intesa siglata a luglio. Niente di più e niente di nuovo. Il gioco delle tre carte.