conte grillo

I TORMENTI DI GRILLO: ANDARE ALLA GUERRA CONTRO CONTE O NO? – BEPPE-MAO MEDITA UNA CAUSA LEGALE PER IL SIMBOLO DEL M5S. MA SA CHE ORMAI LE TRUPPE GRILLINE DALLA SUA PARTE SI SONO ASSOTTIGLIATE – I RAPPORTI CON CONTE, CHIAMATO CON DISPREZZO IL “DEMOCRISTIANO”, SONO AI MINIMI STORICI – CON UN POST SUL SUO BLOG PROVA A SABOTARE LA “COSTITUENTE”: “SIMBOLO, NOME E REGOLA DEL SECONDO MANDATO NON SONO NEGOZIABILI” –  PECCATO CHE GRILLO NON ABBIA UN CANDIDATO ALTERNATIVO ALLA GUIDA DEL MOVIMENTO NE’ UN PIANO B…

Articoli correlati

BEPPE GRILLO MANDA L'ENNESIMO \'VAFFA\' A CONTE:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Simone Canettieri per “Il Foglio”

 

LOTTA CONTINUA TRA GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO - MEME BY EDOARDO BARALDI

È tormentato, questo sì. Oscilla come un pendolo. Passa dalla violenta voglia di dare battaglia a Giuseppe Conte alla placida consapevolezza che a 76 anni – e con la testa al processo del figlio Ciro – è tutto molto, troppo complicato. Di più: impossibile. Il suo mondo ormai si è ristretto. Beppe Grillo […] non sa cosa fare.

 

Medita la rottura, ma poi si ferma. Si informa tramite i legali di fiducia sulle conseguenze di una possibile guerra per il simbolo attraverso le scatole cinesi delle varie associazioni che si sono succedute. Una sentenza gli darebbe ragione. 

 

Grillo a volte è pentito. Pensa che se non avesse fondato il Movimento, ormai 15 anni fa, adesso sarebbe molto più ricco grazie ai suoi spettacoli e con meno pensieri. Poi scuote la testa e si mette una mano tra i riccioli argentati: sa che il Mago di Oz, come chiama Conte, è pronto all’Opa definitiva sulla sua creatura.

 

IL POST DI BEPPE GRILLO CONTRO GIUSEPPE CONTE - 20 AGOSTO 2024

[…] E così inizia a contare le truppe e capisce che sì quelli della vecchia guardia – Fico, Raggi, Toninelli – sono nomi di richiamo certo, ma hanno le armi spuntate per via della regola del secondo mandato. Quella che l’ex premier vuole far saltare e lui no.

 

Grillo è finito nel labirinto della sua presunta purezza. E non sa come uscirne. Se fosse più giovane sfiderebbe Conte per riprendersi la guida del M5s. Lo dice quando gli si prendono i cinque minuti. Sono attimi, pensieri arruffati.

 

Allo stesso tempo, scosso da un moto di realismo, sa che è un’idea  irrealizzabile. Soprattutto non ha un piano B: questo è il suo problema.

 

correnti nel m5s

Il garante, che vorrebbe dare la linea a una macchina che non gli risponde più, non ha un candidato da presentare contro l’ex premier. I suoi “ragazzi” sono sparsi per mille rivoli. Altri non ci sono più. 

 

Davide Casaleggio è fuori, Gianroberto è morto da otto anni. Luigi Di Maio fa l’inviato per la Ue nel Golfo, Max Bugani è l’assessore più presente della giunta Pd a Bologna, Alessandro Di Battista balla da solo. Sabrina Pignedoli non è stata nemmeno rieletta alle ultime europee.

 

Con il leader del M5s i rapporti sono ai minimi storici. Lo chiama il “democristiano”, ma con un’accezione negativa. Non ha fiducia nell’Assemblea costituente che sarà lanciata tra fine settembre e i primi di ottobre perché, dice Grillo, perché finta e pilotata da Conte e dalla classe dirigente che gli sta intorno.

 

conte grillo

Altro che partecipazione, pensa. Le divergenze non sono solo personali, ma politiche.

 

[…] Grillo è contro il campo largo, non vuole l’abbraccio strutturale con il Pd. Gli piacerebbe una legge elettorale alla tedesca con la possibilità per il M5s di correre da solo e poi, semmai, scegliere il da farsi.  Crede che l’avvocato di Volturara Appula  non funzioni più, anche se si costruirà un partito su misura.

 

Già, ma cosa fare? E soprattutto, si chiede il vecchio monarca spodestato, cosa ha in mente quello lì? Il telefono del comico diventato politico squilla ancora. Diversi parlamentari della seconda legislatura lo chiamano. Gli ex si appellano lui, quegli ex che se ne andarono quando nacque il governo Draghi, voluto proprio da Grillo dopo una lunga telefonata notturna con l’ex banchiere. L’istrione è finito in un labirinto. 

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE CONTE AL CONVEGNO SULL INTELLIGENZA ARTIFICIALEconte e beppe grillo a roma alla manifestazione del m5s BEPPE GRILLO E GIUSEPPE CONTE AL CONVEGNO SULL INTELLIGENZA ARTIFICIALE 3

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...