kamala harris barack obama joe biden

DAGOREPORT - L’AMERICA È PSYCHO! I DEMOCRATICI SONO COSI’ TERRORIZZATI ALL’IPOTESI DI TRUMP ALLA CASA BIANCA CHE ORMAI LE SPARANO SENZA RITEGNO - L’ULTIMA? SPINGERE BIDEN A TOGLIERSI DALLE PALLE PER CANDIDARE KAMALA HARRIS AFFIANCATA DA BARACK OBAMA COME VICE - UNO SCENARIO POSSIBILE (OBAMA E' STATO PRESIDENTE PER 8 ANNI MA PUO' FARE IL NUMERO DUE) MA FANTASIOSO: BARACK STAREBBE ALLE SPALLE DI UNA SCARTINA COME KAMALA? E POI: L’AMERICA ACCETTEREBBE MAI DUE NERI ALLA GUIDA DEL PAESE? - L’ENDORSEMENT PELOSETTO DI OCASIO CORTEZ A BIDEN: LA 34ENNE PASIONARIA SPERA CHE IL PRESIDENTE VADA A SBATTERE, CHE VINCA TRUMP, COSI’ TRA QUATTRO ANNI SARA’ LEI A CANDIDARSI…

joe biden barack obama

DAGOREPORT

L’America è psycho! E’ quasi surreale il caos in cui è precipitato il paese guida dell’Occidente dopo il tele-confronto tra Biden e Trump.

 

L’imbarazzante figura di palta del presidente, apparso rincojonito oltre il prevedibile, ha aperto un baratro di paure e ansie in cui i democratici sono cascati con tutte le scarpe.

 

Hanno il terrore di ritrovarsi Trump alla Casa Bianca e questo li sta facendo sbarellare, in una gara di interventi scomposti, interviste, appelli, tutti governati da una generale, scarsa lucidità.

 

Tony Podesta, il lobbysta preferito di Barack Obama (suo fratello John è stato capo di gabinetto alla Casa Bianca con Bill Clinton e lo stesso Obama), in un’intervista a “Repubblica”, ha dato voce al panico che attanaglia i dem: “Trump ha scritto che se verrà rieletto, chiederà al segretario alla Giustizia di mandarmi in galera. Per fortuna ho una casa a Venezia, scapperò in Italia”.

 

george clooney joe biden julia roberts barack obama

“Il dibattito ha confermato il timore che Biden non sia più nelle condizioni di vincere e poi governare - ha proseguito Podesta - Prima del dibattito i democratici erano sicuri di vincere la Camera, e forse perdere il Senato. Ora hanno la certezza di perderli entrambi.

 

Biden era indietro nei sondaggi prima di Atlanta, e adesso lo è ancora di più, in particolare negli Stati chiave. Ciò apre la porta allo scenario da incubo di Trump che torna alla Casa Bianca col controllo assoluto del Congresso, dopo la sentenza della Corte Suprema sulle incriminazioni penali”.

barack obama e kamala harris

 

Il calcione finale a Biden: “Deve ritirarsi. Per il bene del Paese, non per considerazioni personali. È stato un presidente magnifico, ha ottenuto risultati concreti straordinari. Però adesso c’è una combinazione di dubbio e paura, che spinge al cambiamento: dubbio sulle sue capacità di continuare a guidare, e paura di quello che verrebbe dopo. Nessuno è felice di vederlo andare, ma sta diventando necessario”.

 

jill biden joe biden barack obama michelle obama kamala harris

Uno stato ansiogeno che sta creando un impazzimento generale. Lo staff di Biden ha provato ad ammorbidire i giornalisti, chiedendo le domande in anticipo, in vista della conferenza stampa di oggi (è prevista alle 17.30) in cui il presidente non avrà il gobbo elettronico, come avvenuto alla commemorazione dell’anniversario della Nato.

 

Alla richiesta si sono opporti il “New York Times” e “the Atlantic” che non stanno risparmiando articoli e editoriali infuocati contro “Sleepy Joe” descritto ormai come un vecchio rincitrullito da accompagnare all’ospizio.

 

Kamala Harris:e Obama

Il “New York Times” ha già fatto la sua scelta: vuole Kamala Harris. Alla insipida vicepresidente, il cui consenso è persino inferiore a quello di Biden, il quotidiano della “Mela” ha dedicato una paginata di lodi sbrodolate: una spintarella per provare a compattare l’opinione pubblica intorno al suo nome.

 

La Harris, qualora il presidente facesse un passo indietro, avrebbe dalla sua i fondi finora raccolti dai democratici. E questo è l’unico punto a suo favore.

 

In tutti i sondaggi, Kamala risulta perdente contro Trump: non ha mai scaldato il cuore dei suoi stessi elettori e, nei quattro anni vissuti all’ombra di Biden, non ha brillato né per intraprendenza né per utilità. Un ottimo soprammobile dello Studio ovale, come quasi tutti i vice che hanno sgambettato a Washington.

joe biden barack obama

 

Per questo alcuni capoccioni democratici, forse sotto Lsd, certamente obnubilati dalla paura, hanno proposto di affiancarle un candidato vicepresidente “di peso”. Qualcuno che in forza del suo carisma renda la sua nomination più appetibile.

 

Escluso il governatore della California Gavin Newsom (anche la Harris è californiana), il nome per “blindare” la discesa in campo di Kamala sarebbe quello di…Barack Obama!

 

Un’ipotesi possibile (pur avendo servito come presidente per due mandati, può fare il vice) ma fantasiosa: Obama accetterebbe mai un ruolo da comprimario, alle spalle di una scartina come Kamala Harris? E poi: il paese, sempre più diviso e incagliato nell’odio etnico tra biachi e afroamericani, accetterebbe mai due neri alla guida degli Stati uniti? Impossibile.

Kamala Harris:e Obama

 

Di certo, in casa Dem nessuno si aspettava, in queste proporzioni, il tracollo psico-fisico di Biden a pochi mesi dal voto.

 

Né è stata prevista la tigna mostrata dal presidente, a torto considerato un morbidone, a restare al suo posto in barba a sondaggi e ai consigli degli amici.

 

Se la base democratica chiede a “Sleepy Joe” di togliersi dalle palle, i maggiorenti del partito hanno più ritrosie a fare altrettanto: se il presidente finisce all’ospizio, loro seguiranno a ruota perdendo incarichi, poltrone e potere.

 

joe biden barack obama

Ps: Ha sorpreso molti l’endorsement, seppur deboluccio, fatto da Alexandria Ocasio-Cortez a Biden: “Ha detto chiaramente che non lascia la corsa, che è il candidato. Quindi la faccenda è chiusa. E' in corsa e io lo sostengo".

 

Come mai la deputata pasionaria, volto dell'ala più sinistrella del partito democratico, ha teso la mano al Biden azzoppato?

 

Semplice: a 34 anni Ocasio Cortez ha tutto l’interesse a mandare a sbattere l’anziano presidente, a vedere vincere Trump per potersi poi presentare, nel 2028, come la candidata del “rinascimento dem”. Mica scema.

OCASIO CORTEZ 44alexandria ocasio cortez

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…