giorgia meloni olaf scholz emmanuel macron mario draghi

LA MIGLIOR QUALITÀ DI DRAGHI, L'AUTOREVOLEZZA, È IL SUO PIÙ GRANDE OSTACOLO: GLI ALTRI LEADER TEMONO DI ESSERE MESSI IN OMBRA – L’ANALISTA DELL’EURASIA GROUP, MUJTABA RAHMAN, SU “POLITICO.EU” INVITA I LEADER A NOMINARE “MARIOPIO” PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO. MA HA ANCHE MESSO IN FILA TUTTI GLI OSTACOLI ALLA CANDIDATURA. IL PRIMO, E PIÙ GRANDE: L’AUTOREVOLEZZA DELL’EX PREMIER. LEADERINI COME MACRON, SCHOLZ E MELONI SAREBBERO OSCURATI DA DRAGHI. PER QUESTO PREFERIREBBERO UN MERLUZZONE STILE CHARLES MICHEL…

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Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”

 

mario draghi all ecofin di gand, in belgio 1

L'ipotesi era stata rilanciata a inizio gennaio dal Financial Times, pochi giorni dopo la candidatura di Charles Michel alle Europee […]. Di fronte allo scenario di un'uscita di scena anticipata del presidente del Consiglio europeo, che avrebbe potuto portare su quella poltrona Viktor Orban, il quotidiano economico-finanziario aveva raccolto indiscrezioni in ambito diplomatico circa la "tentazione Draghi".

 

Poi però Michel ha ritirato la sua candidatura dalle liste, Ursula von der Leyen si è ufficialmente candidata per un secondo mandato e nel toto-nomine la casellina del Consiglio europeo è tornata a essere accostata ai socialisti.

 

mario draghi charles michel ursula von der leyen

Ieri però la candidatura dell'ex premier italiano è stata rimessa in circolo da un commento pubblicato da Politico e firmato da Mujtaba Rahman, direttore esecutivo del think tank Eurasia Group fondato da Ian Bremmer. Secondo l'autorevole commentatore, […] alla guida del Consiglio europeo sarebbe meglio avere un politico di statura, a fine carriera, rispetto a una figura meno esperta come quella di Michel. Per questo, la figura di Draghi «ripristinerebbe l'equilibrio tra le due più importanti istituzioni».

 

[…] A differenza del presidente della Commissione, quello del Consiglio europeo non ha un ruolo decisionale di primo piano, visto che la sua linea deve fare i conti con la continua necessità di raccogliere un consenso unanime tra gli altri leader su ogni questione.

 

ZELENSKY - DRAGHI - SCHOLZ - MACRON

Ma è lui che assicura la rappresentanza internazionale dell'Unione europea e dunque il profilo di Draghi servirebbe ad aumentare il peso specifico dell'Ue sullo scacchiere globale dopo gli inciampi di questi anni dovuti agli sgambetti che Von der Leyen e Michel si sono rifilati reciprocamente.

 

Secondo Rahman, il «whatever it takes di Draghi ha salvato l'Eurozona» e i leader Ue dovrebbero ritrovare il medesimo spirito […] Ma è lo stesso commentatore a mettere in fila tutti gli ostacoli che rendono questo scenario al momento poco probabile. Ce ne sono almeno tre. Il primo: il suo spessore politico che potrebbe fare ombra ad altri leader, per questo riluttanti. Due: la sua insistenza sulla necessità di emettere altro debito comune, osteggiata dalla Germania e dagli altri Paesi del Nord. Tre: la sua non affiliazione politica, il che rappresenta secondo il commentatore «un vero handicap per le sue possibilità».

 

ARTICOLO DI POLITICO SU DRAGHI AL CONSIGLIO EUROPEO

L'assegnazione delle cariche ai vertici delle istituzioni Ue segue sempre logiche di spartizione politica e i socialisti questa volta non vogliono perdere l'occasione di sedersi per la prima volta sulla poltrona più comoda del Consiglio europeo.

mario draghi olaf scholz emmanuel macron 2

 

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