Marco Imarisio per il "Corriere della Sera"
«La politica si dia da fare per cose concrete, che non devono rimanere slogan da convegno. Noi stiamo dimostrando che si può fare».
Presidente Bonaccini, Emilia-Romagna caput mundi?
«Il mio orgoglio regionale non arriva a tanto. Noi non siamo il Paese, ma siamo la Regione che cresce di più, da anni. Se qui Matteo Salvini è stato respinto dopo nove vittorie consecutive alle regionali, non è perché siamo rossi, ma perché abbiamo delle virtuosità e un modello di relazioni sociali che secondo me merita attenzione, perché in grado di trainare la ripresa del Paese».
Perché un nuovo libro?
«Racconto le cose che stiamo facendo qui ma soprattutto quelle che ritengo si possano realizzare, e che sarebbero utili al Paese, per cambiare».
La retorica del buon amministratore?
«Può essere. Quando si guida un partito, può essere più importante il dire, per orientare e dare una direzione. Per un amministratore è più importante quel che si fa, perché alla prova del governo, si fatica molto per realizzare le promesse. E io sono convinto che una volta finita l' epoca delle ideologie, affrontare i problemi reali sia l' unico compito della politica».
STEFANO BONACCINI ENRICO LETTA
Il Pd lo sta facendo?
«Quando ho parlato con Enrico Letta, mi sono permesso di suggerirgli di inserire ai vertici più amministratori locali. Sento troppo spesso qualche dirigente nazionale dire cose come se non frequentasse da anni una fabbrica, una scuola, un bar o un mercato. Invece, secondo me bisogna allenarsi all' ascolto».
giuseppe conte vs beppe grillo meme
Qual è il problema principale del suo partito?
«Dobbiamo ritrovare una identità ben definita, con un profilo che tenga insieme i diritti civili ma anche e soprattutto quelli sociali, che sono fondamentali per avere un elettorato largo e magari convincere qualcuno che non ti ha mai votato».
Ci state provando?
«Vorrei che parlassimo più di temi strategici come lavoro, conoscenza, sanità e ambiente, invece che di alleanze, per le quali c' è sempre tempo. Dopo la pandemia, qui da noi la destra si vergogna persino a ricordare di aver fatto campagna elettorale proponendo un modello di sanità privata alternativo al nostro. Sono queste le cose sulle quali dobbiamo avere opinioni nette».
Un congresso per schiarirsi le idee?
«Mancano tre mesi al voto nelle principali città italiane, mi pare più importante vincere lì che discutere tra di noi».
Il ddl Zan non si tocca?
«Ogni volta che si conquistano e si fanno avanzare i diritti civili, è una bella notizia per un paese che vuole dirsi democratico. E mi sembra evidente che serva un ulteriore passo avanti».
nicola zingaretti stefano bonaccini
E Mario Draghi?
«Neppure lui deve essere messo in discussione. Mi auguro che il suo governo rimanga in carica fino al termine della legislatura, perché sta facendo molto bene e perché da quando sono presidente di Regione ho già avuto a che fare con cinque esecutivi diversi».
Condivide la nostalgia del governo Conte che sembra pervadere alcuni suoi compagni di partito?
«Con l' ex presidente del Consiglio io ho sempre lavorato molto bene. Ma a un certo punto gli sono mancati i numeri in Parlamento. In quei giorni, io ero fortemente contrario con la linea del mio partito che diceva o Conte o morte. È stato un grave errore, una indicazione sbagliata a livello nazionale».
Giusto governare con la Lega?
«È giusto dare una mano al governo Draghi. Nella prossima legislatura non governeremo con la Lega perché siamo alternativi a loro. Ma ora bisogna farlo. Per far finire la pandemia sanitarie ed evitare che si trasformi in pandemia sociale».
Grillo o Conte?
«Rispetto al travaglio dei Cinque stelle mi permetto solo di dire che sarebbe demenziale mettere a rischio la tenuta del governo Draghi per ragioni di rivalità interne al movimento. L' Italia ha bisogno di stabilità per uscire dalla pandemia».
Il M5S e Conte sono un punto di riferimento del centrosinistra?
«Se il Movimento, o quel che sarà dopo quel che sta accadendo, confermerà una impostazione europeista, riformista e progressista, allora sarà giusto considerarlo un naturale alleato del Pd. Ma a differenza di qualcuno che vede una alleanza come già decisa a tavolino, come una fusione a freddo, penso che quel "se" sia molto importante per costruire una coalizione larga e senza pregiudizi».
intervento del deputato alessandro zan foto di bacco (2)
A costo di dimenticare il "parlateci di Bibbiano"?
«Anche. Si guarda al futuro, non alle bestialità del passato, per le quali sarebbe comunque meglio chiedere scusa».
Con quale programma?
«Con un profilo riformista ed europeista capace di aggregare anche un vasto campo civico. A me sembra che l' agenda di Mario Draghi contenga gran parte delle nostre sensibilità. A proposito, lo sa dove il presidente del Consiglio ha fatto la sua prima uscita pubblica, a parte il doveroso omaggio alle vittime della pandemia a Bergamo?».
Ho un leggerissimo sospetto «Al Tecnopolo di Bologna. E il suo entusiasmo mi è sembrato un riconoscimento della nostra voglia di fare, di non fermarsi mai, di muovere le cose fatto che qui abbiamo la capacità di investire nel futuro».
NICOLA ZINGARETTI STEFANO BONACCINI elly schlein abbraccia stefano bonaccini