1. E ORA TRUMP PUNTA SUGLI ELETTORI NERI
Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
Dopo aver paragonato i suoi guai giudiziari al martirio di Navalny, Donald Trump ha deciso di usare le sue magiche capacità di travisare la realtà per raggiungere un obiettivo strategico in vista delle presidenziali: conquistare buona parte del voto afroamericano. E allora «i neri sono solidali con me perché sono stato incriminato senza motivo, cosa che è capitata anche a molti di loro». E ancora: «A farli sentire come me è stata la foto segnaletica: i loro voti per me erano già aumentati del 50 per cento nel 2020.
Ora mi sosterranno in massa».
Razionalmente, tutto assurdo. Non solo il paragone con Navalny […], ma anche la pretesa di far dimenticare decenni di comportamenti razzisti: dal rifiuto di avere neri come inquilini a Brooklyn […] alla difesa dei suprematisti bianchi fino alle battaglie contro Black Lives Matter […]. E tuttavia The Donald […] sperimenta anche sulla gente di colore quell’arte della suggestione con la quale ha cambiato il Dna del partito repubblicano.
meme sul cane di joe biden pubblicato da trump
Il voto dell’America nera non è mai stato così decisivo. Biden rischia di perdere uno Stato-chiave, il Michigan, per la ribellione dei cittadini di origine araba, furiosi per l’appoggio degli Stati Uniti a Israele. Ma la reazione ai massacri di Hamas del 7 ottobre, una vera guerra a Gaza con decine di migliaia di vittime civili, ha messo in crisi il rapporto di Biden anche con molti neri, non solo musulmani.
Trump sostiene l’insostenibile, ma è vero che dal 2016 al 2020 la sua presa sull’elettorato nero è salita dall’8 al 12 per cento. […] Nel 2016 Trump, accusato di essere appoggiato in modo occulto dal Cremlino, rivoltò senza imbarazzi la questione sostenendo che il vero burattino di Putin era Hillary Clinton.
E vinse le elezioni. Perché non riprovare? Non conquisterà la maggioranza dei neri ma […] per tornare alla Casa Bianca a Trump basta conquistare il 22 per cento dei neri […]
dopo il presidente nero ecco quello arancione
2. LA CORTE SUPREMA AIUTA TRUMP: UN ALTRO PROCESSO A RISCHIO RINVIO
Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”
Mentre il presidente Joe Biden e Donald Trump si recavano in due diverse località del Texas lambite dal Rio Grande, al confine con il Messico, rivaleggiando sull’immigrazione — tema dominante nella corsa alla Casa Bianca — a Washington la Corte suprema prendeva una decisione con un impatto enorme sulle elezioni e sulla presidenza.
un nero che supporta trump sfotte i manifestanti black lives matter
La Corte ha deciso di ascoltare il 22 aprile il caso sull’immunità presidenziale di Trump, ovvero di decidere «se un ex presidente sia immune da incriminazione per presunta condotta che coinvolga atti d’ufficio compiuti durante il suo mandato».
Tutto questo aiuta Trump perché ritarda il processo federale a Washington in cui è accusato di aver complottato per rovesciare l’esito delle elezioni del 2020. Il processo era previsto il 4 marzo ma ora potrebbe non iniziare prima delle elezioni di novembre, dopo le quali se vincesse Trump potrebbe far archiviare il caso.
DONALD TRUMP AL CONFINE CON IL MESSICO
[…] Ci sono molte variabili, ma anche se la Corte emanasse un verdetto entro giugno e se negasse l’immunità a Trump, il processo non inizierebbe probabilmente prima di settembre od ottobre: subito prima delle elezioni, il che sarebbe contrario alle direttive del dipartimento di Stato.
La Corte deve anche decidere se Trump possa essere squalificato dalle elezioni per aver incoraggiato l’insurrezione, in base alla sezione 3 del 14° emendamento (ieri l’Illinois si è unito a Colorado e Maine nell’escluderlo dalle schede elettorali). Ma la stessa Corte suprema ha visto un’erosione della sua rispettabilità agli occhi dell’opinione pubblica, il che riguarda anche tutte le altre istituzioni, inclusi i media, ed è qualcosa che Trump ha usato a suo vantaggio.
Trump nervoso JOE BIDEN AL CONFINE CON IL MESSICO