alfredo mantovano

MANTOVANO, IL “VICERÈ” DI PALAZZO CHIGI/1 – FRANCESCO DAMATO: “IL SOTTOSEGRETARIO NON HA BISOGNO DI OSTENTARE LA SUA FORZA O PESO CON DICHIARAZIONI, INTERVISTE E SORTITE ESTEMPORANEE. LAVORA IN SILENZIO” – “PIÙ È CRESCIUTO ACCANTO ALLA MELONI, PIÙ HA FINITO PER PROCURARSI UNA CERTA INSOFFERENZA DI ALTRI SOTTOSEGRETARI, MINISTRI E VICE PRESIDENTI DEL CONSIGLIO, CHE SI SENTONO DI VOLTA IN VOLTA SCAVALCATI, MALTRATTATI, SPIAZZATI, INCOMPRESI. LUI È TRANQUILLISSIMO. LAVORA, PREGA E DORME FRA I DUE CLASSICI GUANCIALI…”

Estratto dell’articolo di Francesco Damato per “il Dubbio”

 

alfredo mantovano

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri […] è sempre contato più di un ministro e di un vice presidente del Consiglio per il rapporto fiduciario che lo lega al capo del governo. E per il filtro che costituisce su ogni documento che arriva ed esce come provvedimento da Palazzo Chigi […].

 

Storiche sono rimaste le figure dei sottosegretari, alcuni dei quali destinati poi a scalare la politica, Paolo Cappa e Giulio Andreotti con Alcide Gasperi, Mariano Rumor e Umberto delle Fave con Amintore Fanfani, Oscar Luigi Scalfaro con Mario Scelba, […] Franco Evangelisti con Andreotti, Giuliano Amato con Bettino Craxi, Gianni Letta con Silvio Berlusconi.

 

giorgia meloni alfredo mantovano

Che, senza farselo imporre da Scalfaro, come racconta invece una leggenda, si scelse di sua spontanea volontà nel 1994 l’ex direttore del Tempo poi entrato nella sua scuderia, confermandolo negli altri passaggi a Palazzo Chigi e considerandolo con pubbliche dichiarazioni un capo dello Stato ideale: persino migliore di lui stesso, che vi aspirava.

 

[…] Indipendente è indicato anche Alfredo Mantovano, per quanto egli sia stato collega di partito di Giorgia Meloni nelle varie formazioni di destra avvicendatesi prima degli attuali Fratelli d’Italia, o sorelle come più o meno ironicamente si scrive sui giornali dopo i gradi guadagnatisi della sorella maggiore della premier, Arianna.

 

GIANNI LETTA BERLUSCONI

Se “Sorelle d’Italia” è diventato per scherzo il nome del partito della Meloni, “vicerè” di Palazzo Chigi viene spiritosamente chiamato Mantovano per il peso crescente nell’entourage della presidente del Consiglio. Che se ne fida ciecamente e gli affida le missioni più delicate, conoscendone la serietà, la competenza giuridica, le relazioni al di qua e al di là del Tevere.

 

[…] Mantovano non ha bisogno di ostentare la sua forza o peso con dichiarazioni, interviste e tanto meno, o tanto più, con sortite estemporanee. Egli lavora in silenzio, con una discrezione che l’accompagna dall’esperienza di magistrato, nell’esercizio delle cui funzioni fu severo come altri colleghi negli anni di Tangentopoli senza tuttavia cercare la ribalta dei Di Pietro e dei Davigo.

 

alfredo mantovano 2008

[…] Più è cresciuto accanto alla Meloni, più è stato da lei coinvolto negli affari riservati e non riservati del governo, con delega peraltro ai servizi segreti concessagli dal primo momento, più Mantovano ha finito per procurarsi, suo malgrado, una certa insofferenza di altri sottosegretari, ministri e vice presidenti del Consiglio: quello leghista, Matteo Salvini, di sicuro non riuscendo il capo del Carroccio a dissimulare i suoi umori camminando e parlando di fretta con le solite frotte di giornalisti al seguito.

 

alfredo mantovano.

Ogni tanto i giornali scrivono e titolano di “caso” Salvini, appunto, o Tajani, o Giorgetti, o Valditara, o Lollobrigida, o Sangiuliano e via spulciando nella composizione del governo, ma forse il caso più avvertito fra i ministri che si sentono di volta in volta scavalcati, maltrattati, spiazzati, incompresi è proprio quello che porta il nome di Mantovano, salito peraltro così in alto senza avere mai dovuto fare il ministro. Al massimo, il vice ministro dell’Interno, e prima ancora il sottosegretario allo stesso dicastero nei governi Berlusconi […].

 

gianfranco fini alfredo mantovano 1998

Anche quando il suo impegno politico gli impose di rinunciare un po’ ai suoi modi felpati per procurarsi i voti necessari alla sua elezione a deputato o senatore Mantovano riuscì a sorprendere e a preoccupare avversari al cui solo nome, per notorietà e peso, avrebbe dovuto preoccuparsi lui: per esempio, Massimo D’Alema.

 

Che andò particolarmente fiero della propria elezione alla Camera nel collegio uninomimale di Gallipoli per avere battuto Mantovano. E volete che ora lui si preoccupi dei malumori di qualche ministro insofferente della sua pur involontaria vigilanza? Il “vicerè” è tranquillissimo. Sessantacinque anni compiuti a gennaio scorso, lavora, prega e dorme fra i due classici guanciali.

ALFREDO MANTOVANO AL MEETING 2023 DI CL A RIMINI roberto maroni e alfredo mantovano nel 2003 alfredo mantovano giorgia melonialfredo mantovano giorgia meloni lorenzo guerini audizione al copasir 1ALFREDO MANTOVANO AL MEETING 2023 DI CL A RIMINIantonio tajani e alfredo mantovano Alfredo MantovanoAlfredo Mantovano presidente della corte alfredo mantovano e gianfranco fini 2002 ALFREDO MANTOVANO AL TELEFONOAlfredo Mantovano giorgia meloni alfredo mantovano alfredo mantovano nel 1998 ELISABETTA BELLONI ALFREDO MANTOVANO E GIORGIA MELONI IN AUDIZIONE AL COPASIR alfredo mantovano al funerale di andrea augelloalfredo mantovano giorgia meloni meloni mantovanoALFREDO MANTOVANO AL MEETING 2023 DI CL A RIMINI

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…