tony west e kamala harris

NON SOLO MELONI E LOLLOBRIGIDA, ANCHE KAMALA S’AFFIDA AL COGNATO! - FIGURA CRUCIALE NELLA CAMPAGNA ELETTORALE DELLA HARRIS E’ IL COGNATO TONY WEST - EX DEL DIPARTIMENTO DI STATO DURANTE BARACK OBAMA, WEST SI È PRESO UN PERIODO DI PAUSA DAL SUO ATTUALE INCARICO DI AVVOCATO A UBER PER CONCENTRARSI SULLA CORSA ALLA CASA BIANCA DI HARRIS COME CONSIGLIERE NON PAGATO - LA CAMPAGNA DI KAMALA LANCIA “REPUBLICANS FOR HARRIS” NEL TENTATIVO DI CORTEGGIARE I CONSERVATORI ANTI-TRUMP E I SOSTENITORI DI NIKKI HALEY…

KAMALA HARRIS E TONY WEST

HARRIS SI AFFIDA AL COGNATO TONY WEST, LEGALE DI UBER

Ha assunto ruolo centrale in queste prime settimane di campagna

NEW YORK

(ANSA) - NEW YORK, 04 AGO - Kamala Harris si affida al cognato Tony West, che era con lei quando Joe Biden le ha comunicato il suo ritiro. Nelle ultime tre settimane West si è rivelato una figura cruciale nella campagna della vicepresidente e nella sua raccolta fondi.

 

Ex del dipartimento di stato durante Barack Obama, West si è preso un periodo dal suo attuale incarico di avvocato a Uber per concentrarsi sulla corsa alla Casa Bianca di Harris come consigliere non pagato. West, riporta il New York Times, è considerato l'arma segreta della vicepresidente in queste prime settimana di campagna, anche se molti progressisti sono preoccupati dalla sua presenza, perché convinti che possa spingere Harris ad abbandonare le sue posizioni più liberal.

MAYA HARRIS E TONY WEST

 

LA CAMPAGNA DI KAMALA LANCIA 'REPUBLICANS FOR HARRIS'

Punta ai voti dei repubblicani anti-Trump

NEW YORK

(ANSA) - NEW YORK, 04 AGO - La campagna di Kamala Harris lancia 'Republicans for Harris' nel tentativo di corteggiare i conservatori anti-Trump e i sostenitori di Nikki Haley. L'iniziatiuva muoverà i primi passi la prossima settimana in Arizona, North Carolina e Pennsylvania, tre degli stati chiave per la conquista della Casa Bianca.

 

TONY WEST E MAYA HARRIS

"L'estremismo" di Donald Trump "è tossico per milioni di repubblicani che non credono più che il partito rappresenti i loro valori", ha detto la campagna di Harris, osservando che l'obiettivo è cercare di conquistare i "repubblicani che credono che il Paese venga prima del partito e sanno che gli americani meritano un presidente che difenderà le loro libertà e un commander-in-chief che metterà l'interesse degli americani sopra il suo".

 

MEDIA, 'IRONIA SU JOSH SHAPIRO, CERCA DI IMITARE OBAMA'

Nyt, fra i due c'è un rapporto stretto dal 2008

NEW YORK

(ANSA) - NEW YORK, 04 AGO - Josh Shapiro, il governatore della Pennsylvania in corsa per diventare il vice di Kamala Harris, ha da anni uno stretto rapporto con Barack Obama. Shapiro è stato infatti uno dei primi a sostenere l'ex presidente nel 2008 in Pennsylvania, stato che Hillary Clinton vinse alla primarie.

 

TONY WEST E KAMALA HARRIS

Da allora - riporta il New York Times - i rapporti fra i due sono cresciuti e molti ironizzano sul fatto che il governatore cerchi di imitare Obama nel modo di parlare e nei gesti. Tutti e due hanno anche un cane che si chiama 'Bo'. La somiglianza ha spinto molti online a riferirsi a Shapiro, che è ebreo, come "Baruch Obama". J.D. Vance, il vice di Donald Trump, ha di recente detto che Shapiro "parla come Barack Obama".

kamala harris tony westTONY WEST E KAMALA HARRIS

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…