vladimir putin sergei shoigu

PUTIN È MALATO O C’È UN MALATO CHE SI SPACCIA PER PUTIN? - IL VIDEO DEL FACCIA A FACCIA CON IL MINISTRO DELLA DIFESA, SHOIGU, AUMENTA I DUBBI SULLO STATO DI SALUTE DI “MAD VLAD”, CHE È APPARSO PIUTTOSTO AGITATO. CON LE MANI AFFERRAVA I LATI DEL TAVOLINO E PRONUNCIAVA MECCANICAMENTE LE PAROLE, SENZA ENFASI, COME SE LA RECITA DOVESSE ESSERE BREVE PERCHÉ NON ERA IN GRADO DI PROLUNGARLA OLTRE - LE VOCI SULLE PATOLOGIE SI RINCORRONO DA SEMPRE E SI SONO INTENSIFICATE CON LA GUERRA. TUMORE ALLA TIROIDE, PARKINSON, PROBLEMI AL MIDOLLO SPINALE: TUTTE LE IPOTESI

 

Marco Imarisio per www.corriere.it

 

meme putin shoigu

Si ricomincia. Ogni volta che Vladimir Putin appare vicino a un altro essere umano, tornano i dubbi sul suo stato di salute, sia fisico che mentale. E ieri mattina, il presidente non poteva esimersi.

 

L’incontro con il suo ministro della Difesa Sergey Shoigu che gli annunciava la presa di Mariupol faceva parte del copione che prevede la celebrazione di una vittoria, una purchessia, per il prossimo 9 maggio, quando appunto in tutta la Russia si terrà l’annuale Festa della vittoria. Era una occasione solenne.

 

Ma il Putin visto ieri aveva caratteristiche ben diverse da quelle che si attribuiscono al Comandante in capo di un esercito trionfante. «Rattrappito», ha scritto di lui Ian Bremmer, politologo americano non certo simpatizzante ma autorevole.

meme putin shoigu

 

Nei dieci minuti del video postato sul sito del Cremlino, si vede il presidente che ascolta in silenzio la relazione di Shoigu sulla caduta della città martire di questa guerra. Gli sta porgendo la preda tanto ambita, quella nelle speranze presidenziali dovrebbe giustificare un numero così elevato di vittime russe, per tacere dei civili ucraini, che a Mosca non vengono prese in considerazione.

 

Ma Putin appare tutt’altro che solenne. Obbligato a un colloquio diretto e ravvicinato, per essere protagonista del lieto evento, sembra invece avere voglia di sottrarsi a qualunque contatto.

 

Putin non siede appoggiato al tavolino, ma sembra schiacciarsi sulla poltrona, quasi a cercare di aumentare la distanza tra lui e l’interlocutore. Le mani non sono posate in modo normale sulla superficie del tavolo, ma afferrano entrambi i lati.

video putin shoigu

 

Anche qui, sembra che voglia spingerlo via da sé, come hanno sottolineato molti osservatori. Anche le sue parole sono asciutte, essenziali. Senza enfasi, che richiederebbe tempo. Boccia in modo perentorio l’idea di Shoigu di dare l’assalto all’acciaieria Azovstal, dove si è rifugiato da giorni il Battaglione Azov, fa i complimenti all’esercito, poco altro. Come se la recita dovesse a ogni costo essere breve.

 

faccia a faccia putin shoigu 4

Anche la sua prima apparizione in pubblico dall’inizio della guerra aveva dato adito a qualche illazione. La visita del 12 aprile al cosmodromo era stata preparata con cura per evitare qualunque contatto con altre persone. La conferenza stampa con Aleksander Lukashenko si era tenuta con due leggii a distanza inusuale l’uno dall’altro. E alla fine non c’era stato neppure il tradizionale abbraccio, o la stretta di mano, con il fedele alleato bielorusso.

 

E allora si torna all’eterno quesito, che gli americani propongono con una formula semplice. «Putin the rational» o «Vlad the Mad»? Razionale o pazzo? Il confine tra la preoccupazione per il proprio (segretissimo) stato di salute e l’ossessione è molto labile.

 

faccia a faccia putin shoigu 1

Le voci sulle patologie delle quali soffrirebbe il presidente russo sono ormai diffuse (e qui ne aveva dato conto, in modo approfondito, Sandro Modeo), così come quelle sul suo stato di salute mentale.

 

Le prime si concentravano sui possibili problemi alla colonna vertebrale («per pregressi traumi sportivi o addirittura una neoplasia al midollo spinale, la cui sintomatologia sarebbe compatibile con alcune difficoltà deambulatorie e certe irrequietezze posturali», scriveva Modeo) e sul morbo di Parkinson («che spiegherebbe a sua volta certe alterazioni cinetiche, la "rigidità" di cui parlano Macron e altri, il rallentamento della risposta cognitiva e la ridotta ampiezza di oscillazione della mano destra rispetto alla sinistra»).

 

meme sui tavoli di putin

L’ultima apparizione, che doveva essere il maggior momento di trionfo per l’uomo che ha deciso di invadere l’Ucraina, non sembra destinata a spegnerle. Il mistero continua. E tale resterà, fino all’ultimo.

faccia a faccia putin shoigu 2sergei shoigu vladimir putin faccia a faccia putin shoigu 3

 

Ultimi Dagoreport

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…

volodymyr zelensky vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – TRUMP HA FRETTA DI CHIUDERE LA GUERRA IN UCRAINA: OGGI HA CHIAMATO PUTIN - IL PIANO USA PER LA PACE: ZELENSKY DEVE CEDERE ALLA RUSSIA LA ZONA DI KURSK. PUTIN MANTERRÀ IL CONTROLLO DELLA CRIMEA MA SOLO UNA PARTE DEL DONBASS. LA RESTANTE ZONA ORIENTALE, ORA OCCUPATA DAI RUSSI, DIVENTERÀ UN’AREA CUSCINETTO PRESIDIATA DA FORZE DI INTERPOSIZIONE. L'INGRESSO DI KIEV NELLA NATO? NELL'IMMEDIATO E' IRREALIZZABILE. E IN FUTURO? SI VEDRA' - TRUMP INGORDO: GLI USA HANNO DATO 340 MILIARDI A KIEV MA VUOLE 500 MILIARDI IN TERRE RARE DALL'UCRAINA (DIMENTICA CHE ANCHE L'UE HA SGANCIATO 170 MILIARDI. E INFATTI ANCHE GLI EUROPEI SARANNO AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE...)