roberto garofoli letta draghi

UN "MANDARINO" DAL SAPORE AMARO - DRAGHI S'E' PENTITO NON SOLO DI AVER ACCETTATO, DOPO LE SUPPLICHE DI MATTARELLA, L'INCARICO DI PREMIER MA ANCHE DI AVER SCELTO, SUGGERITO DA LETTANIPOTE, COME SEGRETARIO DI PALAZZO CHIGI, ROBERTO GAROFOLI - UN RUOLO IMPORTANTISSIMO DI ALTER EGO DI DRAGHI, CHE DOVREBBE LIMITARSI A LAVORARE ALLA "CUCINA" DEL POTERE E INVECE SI E' IMPROVVISATO CHEF - IL BOIARDONE RICEVE QUESTUANTI IN CERCA DI RACCOMANDAZIONE, PARLA CON I VERTICI DELLE PARTECIPATE, GIOCA UN RUOLO DA PLAYMAKER... 

FLASH! - DRAGHI NON HA GRADITO (EUFEMISMO) VEDERE OGGI SUL ''CORRIERE DELLA SERA'' UN ARTICOLO DEL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, ROBERTO GAROFOLI, FIRMATO INSIEME AD ANDREA ZOPPINI, PEZZO DA NOVANTA DEL DIRITTO SOCIETARIO, CONSULENTE PER MOLTE SOCIETA' PARTECIPATE DEL TESORO. E AMBEDUE NEL CUORE DELLA RETE QUIRINALIZIA NAPOLITANO E GIA' AUTORI DI UN ''MANUALE DELLE SOCIETA' DI PARTECIPAZIONE PUBBLICA" (AD APRILE SI APRE IL VALZER DI 500 NOMINE A PARTIRE DALLA CDP...)

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/flash-draghi-non-ha-gradito-eufemismo-vedere-oggi-263871.htm

 

PASSANO I GIORNI E A DRAGHI SORGE IL DUBBIO CHE LO STANNO PRENDENDO PER IL CULO - CERTO CHE, DOPO TANTI ANNI PASSATI IN BANKITALIA E ALLA BCE, PRENDERE LA SCENA DEL TEATRINO DELLA POLITICA NON SAREBBE STATO UN COMPITO FACILE. PER QUESTO SI È VALSO DEI BUONI CONSIGLI DI GIULIANO AMATO, ED È ARRIVATO FRANCO GABRIELLI. MENO AZZECCATO È STATO INVECE IL SUGGERIMENTO DI ENRICO LETTA DEL SUO CARO AMICO ROBERTO GAROFOLI

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/passano-giorni-draghi-sorge-dubbio-che-stanno-prendendo-264225.htm

 

Dagoreport

mario draghi al senato 1

Dopo nemmeno due mesi, Mario Draghi si è già pentito di aver accettato l'incarico di presidente del Consiglio. Una via Crucis che lo tiene sveglio fino all'alba e gli concede non più di tre ore di riposo a notte. Una incoronazione a "salvatore della patria" che non ha scelto: l'ha subìta. Non è sceso in campo in modo spontaneo, ma "spintaneo".

sergio mattarella e mario draghi

 

Quando al Quirinale sono arrivate le rimostranze di Angela Merkel sulla imbarazzante bozza del Recovery plan messa a punto da Conte ("L'Italia è il maggiore beneficiario dei fondi europei, (oltre il 30%), e non può perdere l'occasione del rilancio. Sarebbe il fallimento dell'Europa"), Mattarella ha capito che non poteva più indugiare. L'arruolamento di un recalcitrante SuperMario è avvenuto dopo un interminabile rosario di preghiere, invocazioni, suppliche. E garanzie da parte di Mattarella.

 

Tra cui quella di mettergli a disposizione uomini fidati, capaci, all'altezza del compito. Una squadra di "ottimati" con cui blindare il gravoso incarico. Draghi si è affidato all'eperienza suprema di Giuliano Amato ed è arrivato al suo fianco, l'ottimo Franco Gabrielli.

 

pier carlo padoan raffaele cantone roberto garofoli

Quindi ha imbarcato come capo gabinetto Antonio Funiciello, su cui ha fatto da garante Paolo Gentiloni. Può contare sull'ottimo Carlo Deodato come capo dell'ufficio legislativo. Ha avuto in dote da Enrico Letta il "super boiardo" Roberto Garofoli. Un ottimo talento della pubblica amministrazione penalizzato solo dal suo carattere.

 

Come ha scritto abilmente Filippo Ceccarelli, recensendo il perfetto libro di Giuseppe Salvaggiulo "Io sono il potere": "La boria di Garofoli è quella di chi fa parte dell’establishment, la cosiddetta ‘’Casta dei mandarini’’, detta anche “Deep State”. Vale a dire, “la sala macchine e insieme il retrobottega dell’amministrazione pubblica:

roberto garofoli

 

quell’entità che invisibili addetti hanno il potere di fare andare avanti con norme scritte e concreti atti di governo, ma che pure con i medesimi mezzi possono bloccare, o magari differire, oppure deviare, o addirittura inceppare senza che nulla appaia alla luce del sole; e comunque sempre in nome di quella Tecnica che formalmente è al servizio delle Istituzioni, ma in pratica si pone al disopra dei politici".

 

IL PRIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI DI MARIO DRAGHI - LUIGI DI MAIO - ROBERTO GAROFOLI

L'abilissimo Garofoli, divenuto segretario della Presidenza del Consiglio, invece di sovrintendere alla "macchina" di palazzo Chigi, per agevolare il lavoro di Draghi, si sta distinguendo come uomo di potere:

 

accoglie i questuanti che cercano una raccomandazione, interloquisce con i vertici delle partecipate di Stato, firma a quattro mani con l'influentissimo avvocato Andrea Zoppini inopportuni articoli sul ''Corriere della Sera''.

 

presentazione la nuova disciplina delle societa' a partecipazione pubblica – curato da roberto garofoli e andrea zoppini 1

Insomma: si è cucito addosso un ruolo sovradimensionato al delicatissimo incarico di organizzatore addetto alla "macchina" della politica. Dovrebbe solo occuparsi della "cucina" del Palazzo, "occhio di Draghi" sui partiti dell'alleanza, e invece s'atteggia a playmaker.

 

Draghi, che ha rimandato a maggio il dossier delle nomine nelle partecipate per dedicarsi totalmente alla campagna vaccinale per raggiungere l'immunità di gregge, priorità assoluta senza la quale la ripresa economica non potrà decollare, non apprezza gli slanci manovrieri di Garofoli. Li osserva, li scruta e si sta chiedendo quale sia la mossa migliore per sbucciare il "mandarino" che si crede er mejo fico del bigoncio…

roberto garofoli franco frattini 1angelino alfano roberto garofoli enrico lettaroberto garofoliAndrea ZoppiniLE ORECCHIE DI GAROFOLI PROVATE DALLA MASCHERINAGIUSEPPE SALVAGGIULO - IO SONO IL POTEREANDREA ZOPPINI GIULIO NAPOLITANO GIOVANNI BAZOLI ENRICO LETTA FOTO INFOPHOTOIL PRIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI DI MARIO DRAGHI - LUIGI DI MAIO - ROBERTO GAROFOLIle orecchie di roberto garofoli ROBERTO GAROFOLI ENRICO LETTAangelino alfano roberto garofoli enrico letta

giancarlo giorgetti mario draghi stefano patuanelli luciana lamorgese roberto garofoli marta cartabia

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