1 - COME DRAGHI HA SALVATO LA FACCIA AL BIPOLARE SALVINI - C'È NELL'ARIA IL PARTITO “MARIOPIO AL QUIRINALE”. TRASLOCO CHE SOTTINTENDE ELEZIONI ANTICIPATE AL 2022. PARTITO DI CUI FANNO PARTE GIORGIA MELONI E CONTE & TRAVAGLIO. E IN PARTE, PIENO DI DUBBI, C’È UN MATTEO SALVINI TRAVOLTO DA UNA LEGA SPACCATA IN DUE - APPESO AI SONDAGGI E AI CONSIGLI Di DENIS VERDINI, ALLA MINACCIA DEGLI OLTRANZISTI ALLA BORGHI DI VOTARE CONTRO IL GREEN PASS, QUINDI CONTRO IL GOVERNO, SALVINI SI È PRECIPITATO DA DRAGHI: SE FAI METTERE LA FIDUCIA, SONO FOTTUTO…. https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/come-draghi-ha-salvato-faccia-bipolare-salvini-39-282170.htm
MARIO DRAGHI GIANCARLO GIORGETTI
2 - LA BRECCIA DI DRAGHI SULL'OBBLIGO DI VACCINO L'OK DI TUTTI I MINISTRI
Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”
Un Consiglio dei ministri tranquillo, anzi «tranquillissimo». Il parallelo, sofferto via libera al decreto green pass in Parlamento, con la Lega che dopo giorni di tensioni e strappi ha votato assieme alla maggioranza, ha apparentemente placato gli animi.
I ministri del Carroccio non hanno proferito parola durante i 16 minuti che sono serviti per approvare la prima, piccola estensione del certificato verde ai lavoratori esterni delle scuole e delle Rsa. Eppure, nonostante la frenata dovuta in parte alle mosse di Salvini, il premier non solo conferma di voler allargare la platea del passaporto di immunità al lavoro pubblico e privato, ma apre una breccia nel muro che la Lega ha issato contro la prospettiva dell'obbligo vaccinale generalizzato.
La novità è all'articolo 2 del nuovo decreto, dove è scritto che dal prossimo 10 ottobre e fino al 31 dicembre «tutti i soggetti anche esterni che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa» nelle residenze per anziani, devono sottoporsi alla vaccinazione anti Covid. In caso contrario, rischiano la sospensione dal lavoro e dallo stipendio.
MATTEO SALVINI E GIANCARLO GIORGETTI ALL HOTEL MIAMI DI MILANO MARITTIMA
«Abbiamo pagato un prezzo altissimo in vite umane tra le persone anziane - ricorda Speranza illustrando il decreto -. Per questo ci è sembrato giusto equiparare i lavoratori delle Rsa ai medici e agli infermieri». I due leghisti presenti, Giancarlo Giorgetti ed Erika Stefani, non emettono un fiato, atteggiamento che non sfugge ai colleghi vista la portata politica della nuova regola.
È la stessa norma stabilita mesi fa per il personale sanitario, eppure non è un passaggio banale, ma la conferma che Palazzo Chigi procede nella direzione del massimo rigore e del massimo numero possibile di italiani immunizzati.
MATTEO SALVINI IN SENATO APPLAUDE DRAGHI
«Non abbiamo paura di dire che l'obbligo è un'opzione in campo», ripete Speranza. Avanti, dunque. Estensione del green pass più larga possibile e, se la campagna vaccinale non raggiungerà in fretta una quota di sicurezza delle persone coperte da seconda dose, obbligo per tutti. Il capo del governo durante il Cdm non si spinge così avanti, però assicura che «la tabella di marcia» sarà rispettata.
GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI LEGGONO DAGOSPIA
«Per estendere il green pass al lavoro pubblico e privato serve tempo - dice in sostanza Draghi -. Sono questioni complesse, è necessario adottare un approccio graduale, ma di costante progresso nell'ampliamento del certificato verde». Il presidente non mette ancora in agenda la cabina di regia con i capi delegazione, perché prima deve «costruire il consenso».
Il che vuol dire assicurarsi il via libera di Salvini, al quale però non intende concedere troppi giorni ancora. Draghi ha fretta, si è anche piuttosto stancato degli scossoni politici assestati dai partiti e già la prossima settimana è pronto compiere un passo ulteriore: estendere il certificato ai lavoratori della Pubblica amministrazione e a tutte quelle attività al chiuso dove la carta verde è obbligatoria. Toccherà quindi a baristi, ristoratori, camerieri, istruttori di nuoto e delle palestre, personale del cinema e dei teatri.
matteo salvini con caffe e green pass sul tavolo
Il settore dello spettacolo preme per aumentare il suo pubblico. Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha scritto al premier e a Speranza, per chiedere se non sia possibile - proprio grazie al green pass - superare il contingentamento delle capienze nelle sale. Ma la linea di Draghi e Speranza resta improntata alla massima cautela. Finché non si vedrà l'impatto della riapertura delle scuole sulla curva epidemiologica, sarà difficile che il governo decida di allargare le maglie. E c'è anche chi vuole stringerle. Forza Italia ad esempio, che ha sposato la linea dura.
Raccontano che sia stato Renato Brunetta ad aprire la riflessione sul prossimo decreto. Ha davvero senso procedere per step, prima il settore pubblico e poi quello privato? O non è meglio una misura unica, universalistica? «Se io vado dal commercialista e lui deve avere il green pass - è il tema posto dal ministro della Pa - che senso ha che il cliente non lo abbia?». Ecco il punto, che potrebbe convincere Draghi a varare un decreto unico che tenga dentro i lavoratori del pubblico e del privato (professionisti e autonomi compresi) e «tutti coloro che fruiscono del lavoro». Milioni e milioni di persone. Un passo, un altro, in direzione dell'obbligo vaccinale.
GIANCARLO GIORGETTI MARIO DRAGHI LUIGI DI MAIO