mario draghi the economist

LA VERA NOTIZIA DELL’ARTICOLO DELL’ECONOMIST NON È TANTO (O NON SOLO) CHE L’ITALIA È IL PAESE DELL’ANNO, MA LA FRASE: “MR DRAGHI WANTS TO BE PRESIDENT” - IL SETTIMANALE INGLESE, DI PROPRIETÀ DEGLI AGNELLI, DI SOLITO COSÌ ATTENTO E COMPASSATO NEI VIRGOLETTATI, SI SBILANCIA E DICE APERTAMENTE CHE “MARIOPIO” SOGNA IL QUIRINALE (COME AVEVA SCRITTO ANCHE DAGOSPIA) - IL RETWEET “SOSPETTO” DI PAOLA ANSUINI

 

 

mario draghi al consiglio europeo

DAGOREPORT - DRAGHI IN UN CUL DE SAC: SOGNA IL QUIRINALE MA IL MONDO FINANZIARIO INTERNAZIONALE LO VUOLE A PALAZZO CHIGI  - DAGOSPIA DEL 10 DICEMBRE 2021

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-draghi-cul-de-sac-sogna-quirinale-ma-mondo-292479.htm

 

le copertine di the economist contro berlusconi

1 - «ITALIA, IL PAESE DELL'ANNO» L'ECONOMIST ELOGIA DRAGHI: UN RISCHIO SE VA AL COLLE

Marco Conti per “il Messaggero”

 

L'Italia è il Paese dell'anno. Il settimanale economico britannico stavolta ha voluto strafare stilando una classifica dove il nostro Paese risulta primo e non perché è il Paese «più grande, più ricco o felice», «non per l'abilità dei suoi calciatori, che hanno vinto il principale trofeo europeo, nè per le sue popstar, che hanno vinto l'Eurovision Song Contest (i Maneskin, ndr), ma per la sua politica» e perché è quello che «secondo noi è migliorato nel corso dell'anno».

PAOLA ANSUINI RETWITTA L'ARTICOLO DELL ECONOMIST

 

L'AMPIA

Il 2021 è quindi nostro, dopo l'Uzbekistan che si è meritato la copertina per aver abolito schiavitù, la Colombia per la pace e, prima ancora, la Tunisia per aver scelto la democrazia. Il settimanale, che da qualche anno ha nella proprietà capitale italiano, non è mai stato tenero con il nostro Paese.

 

Silvio Berlusconi può vantare una serie di copertine non proprio benevole e anche Matteo Renzi è stato oggetto di scherno. Stavolta il settimanale si mostra entusiasta. «A causa di una debole efficacia governativa, gli italiani erano più poveri nel 2019 rispetto al 2000. Eppure, quest' anno l'Italia è cambiata».

 

Il merito per l'Economist va ascritto in misura significativa a Mario Draghi, con cui il Paese ha acquisito «un premier competente e rispettato a livello internazionale. Per una volta, un'ampia maggioranza dei politici ha seppellito le proprie divergenze per sostenere un programma di riforma radicale, che dovrebbe significare che l'Italia ottenga i fondi a cui ha diritto nell'ambito del piano di ripresa post-pandemia dell'Ue».

mario draghi alla camera

 

Inoltre, «il tasso di vaccinazione contro il Covid in Italia è tra i più alti d'Europa. E dopo un 2020 difficile, la sua economia si sta riprendendo più rapidamente di quelle di Francia o Germania».

 

L'AUSPICIO

«C'è un pericolo che questo inusuale buon governo possa essere reversibile», avverte l'autorevole settimanale spiegando ciò che in Italia qualcuno finge di non capire. Ovvero che ora Draghi «vorrebbe fare il Capo dello Stato, un ruolo più cerimoniale e potrebbe venire rimpiazzato da un primo ministro meno competente.

 

mario draghi sergio mattarella

Ma è impossibile negare - conclude la rivista - che oggi l'Italia sia in un posto migliore rispetto a dicembre del 2020 e per questo è il nostro Paese dell'anno. Auguroni!», conclude il settimanale in italiano mostrando di non preferire nessuna delle due opzioni che potrebbe avere Draghi tra qualche giorno davanti.

 

L'entusiasmo del settimanale economico mostra di essere più british del connazionale quotidiano Financial Times che qualche giorno fa, riprendendo parte della stampa italiana al punto da citare anche il pensiero di un anonimo ministro, metteva in guardia dai rischi d'instabilità che può correre il nostro Paese con il passaggio dell'attuale premier da Palazzo Chigi al Quirinale.

 

KRISTALINA GEORGIEVA

Opinioni diverse, tra i due autorevoli giornali europei ma non è la prima volta. Ad aprile, pochi mesi dopo l'insediamento dell'attuale governo, il Financial Times sostenne che Draghi sta rendendo l'Italia «un Paese europeo modello» mentre l'Economist era più scettico perché «Draghi non è capace di fare miracoli».

 

Ora il settimanale britannico deve averli visti. Magari su come è stata gestita a Roma la pandemia rispetto a quanto sta accadendo a Londra. Anche se i due schieramenti, pro e contro Draghi al Quirinale, hanno usato a piacimento le considerazioni del settimanale britannico, i complementi si uniscono alle valutazioni entusiaste del Fondo Monetario espresse al momento della ufficializzazione della manovra di bilancio. «Congratulazioni all'Italia per questo livello di forte crescita», furono le parole della direttrice operativa dell'Fmi, Kristalina Georgieva.

 

2 - DRAGHI VUOLE DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. PAROLA DELL’ECONOMIST

Francis Walsingham per www.startmag.it

emmanuel macron mario draghi trattato del quirinale 2

 

Davvero bizzarro il mondo del giornalismo. Da mesi e mesi, i giornali si baloccano su una domanda: ma Draghi vuole o non vuole andare al Quirinale? La domanda è stata pure posta allo stesso presidente del Consiglio in conferenza stampa, ma Draghi ha glissato piuttosto infastidito visto che un capo dello Stato c’è ancora, seppure in scadenza.

 

Ciononostante, frotte di chigisti, quirinalisti, notisti, redattori, retroscenisti e fuffisti continuano legittimamente a scavare: che cosa vuole fare Draghi? Cotanta curiosità si trasforma in afasia. Eppure a rispondere alla domanda non è una qualsiasi Gazzetta di Acitrezza, ma addirittura il settimanale The Economist (“Authoritative global news and analysis”). Non so se mi spiego.

mario draghi e joe biden 3

 

E che cosa scrive il settimanale britannico? “Mr Draghi wants to be President”. Così, papale papale. Roba da titoloni in prima pagina oggi sui quotidiani italiani. Tanto più che la portavoce di Draghi a Palazzo Chigi posta integralmente su Twitter l’editoriale dell’Economist.

 

https://twitter.com/paolansuini/status/1471488406798561281

 

Per carità, come ha scritto l’Ansa,  l’Economist incorona l’Italia “Paese dell’anno”: “E’ cambiata” con Draghi, “un premier competente e rispettato a livello internazionale” e non si può negare che “sia migliore di un anno fa”.

 

“Siete il Paese dell’anno, il premier resti dov’è”, titola oggi ad esempio il quotidiano la Repubblica.

why silvio berlusconi is unfit to lead italy la copertina di the economist

 

Ma nessuno sottolinea nei titoli che “Mr Draghi wants to be President”, insomma che Draghi vuole diventare capo dello Stato.

 

Una notizia, diciamo.

 

Ma il settimanale britannico – evidentemente – non ha chiesto un riscontro a Palazzo Chigi, ovvero una conferma al diretto interessato.

 

E magari – chissà – dai draghiani a Chigi è giunto un consiglio a giornali e tv di smussare. E magari di troncare.

 

Così le redazioni italiane potranno tranquillamente allestire altre centinaia di articoli sulla domanda: Draghi che vuole?

 

L’Economist ha risposto, ma chissenefrega…

Ultimi Dagoreport

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...