LA VERSIONE DI MUGHINI - MI COLPISCE LA CAMPAGNA DEL "FATTO” CONTRO LA NOMINA A DIRETTORE DELL’ARCHIVIO CENTRALE DI STATO DI ANDREA DE PASQUALE. CONTRO QUESTA NOMINA SI SONO PRONUNCIATE LE ASSOCIAZIONI DELLE VITTIME DELLE STRAGI DI BOLOGNA, PIAZZA DELLA LOGGIA E PIAZZA FONTANA. E CHE C’ENTRA IL DOTTOR DE PASQUALE CON QUEGLI ATTI MOSTRUOSI? DA DIRETTORE DELLA BIBLIOTECA NAZIONALE DI ROMA AVEVA MANIFESTATO GRATITUDINE ALLA FAMIGLIA RAUTI PER AVER DONATO IL FONDO DOCUMENTARIO RELATIVO AL LUNGO ITINERARIO DI PINO RAUTI. SO CHE GLI AMICI DEL “FATTO” SI TROVANO PIÙ A LORO AGIO CON GLI ACCUSATI E CON GLI ACCUSANDI CHE NON CON GLI ASSOLTI, SOLO CHE…

-

Condividi questo articolo


Giampiero Mughini per Dagospia

 

Caro Dago,

giampiero mughini giampiero mughini

mi colpisce non poco la campagna che “Il Fatto” conduce da un paio di giorni (oggi addirittura con un richiamo in prima pagina) contro la nomina a direttore dell’Archivio Centrale di Stato del dottor Andrea De Pasquale (che non ho il piacere di conoscere).

 

Tutto comincia dal fatto che contro questa nomina si sono pronunciate le associazioni delle vittime di alcune sanguinose stragi politiche, quelle di Bologna, di Piazza della Loggia e di Piazza Fontana. E che c’entra il dottor De Pasquale con quegli atti mostruosi?

 

andrea de pasquale andrea de pasquale

C’entra per il fatto che da direttore della Biblioteca Nazionale di Roma aveva manifestato gratitudine alla famiglia Rauti per il fatto di avere donato alla Biblioteca Nazionale il fondo documentario (“un ambiguo fondo” scrive “Il Fatto) relativo al lungo itinerario politico di Pino Rauti, l’intellettuale e dirigente politico che fa tutt’uno con la storia di Ordine nuovo, un gruppo dell’estrema destra italiana cui sono ascrivibili alcuni protagonisti del terrorismo stragista.

 

pino rauti pino rauti

Se è per questo, non sono mica pochi i terroristi assassini provenienti da formazioni dell’estrema sinistra quali Lotta continua o Potere operaio, solo che ove Toni Negri (e tanto per fare un nome) decidesse di donare alla Biblioteca Nazionale un suo eventuale fondo documentario (che in sé e per sé non avrebbe nulla di “ambiguo”), io da eventuale direttore della Biblioteca Nazionale lo ringrazierei eccome.

strage di bologna soccorsi dopo l'esplosione strage di bologna soccorsi dopo l'esplosione

 

Quanto alla persona specifica di Pino Rauti, è vero che lui venne arrestato con l’accusa di aver messo mano all’attentato di Piazza Fontana, solo che quelle accuse vennero completamente cancellate dalla sua assoluzione piena e indiscutibile. So che gli amici del “Fatto” si trovano più a loro agio con gli accusati e con gli accusandi che non con gli assolti, solo che l’assoluzione di Rauti non fa una piega in termini di civiltà giuridica.

 

strage stazione bologna strage stazione bologna

Ero un ragazzotto alle primissime armi quando Aniello Coppola, mio direttore al “Paese Sera”, mi invitò ad andare a casa di Rauti ad intervistarlo. Confesso che ero in un notevole imbarazzo perché avevo letto sul quotidiano paracomunista di cui ero un praticante un articolo in cui si diceva che la casa romana di Rauti era protetta da un cane lupo che se ne stava non ricordo più se in luogo del portiere o accanto a lui. Presi un taxi, arrivai all’indirizzo che mi avevano dato. Il cane lupo non c’era.

pino rauti pino rauti

 

Pigiai il tasto del citofono, mi rispose una voce femminile, era la signora Rauti. Dissi che ero “un giornalista del Paese Sera” aspettandomi una raffica di insulti. “Va bene, salga”. Entrai in una casa di media borghesia quanto più ovvia e normale, con una libreria dai montanti in ferro come erano in auge in quegli anni.

 

giampiero mughini sui giovani di destra nel 1980 7 giampiero mughini sui giovani di destra nel 1980 7

Mi venne incontro Rauti, che non aveva nulla di nibelungico e bensì l’aria di un borghese medio e normale. Mi offrirono anche un caffè. Con i Rauti sono poi rimasto in rapporti amichevoli. Quando nel 1981 apprestai il documentario sulla “Nuova destra”, i cui elementi di maggiore spicco (Stenio Solinas, Marco Tarchi, Umberto Croppi. Giuseppe Del Ninno) erano stati tutti dei “rautiani” al tempo della loro militanza nel Msi, intervistai a lungo Rauti. Un paio di giorni prima della messa in onda del documentario, arrivò in Rai una lettera dell’avvocato di Rauti che ci diffidava di mettere in onda quell’intervista.

sandro forte - ordine nuovo parla sandro forte - ordine nuovo parla

 

Temevano che io l’avrei usata per poi scaraventare valanghe di fango sul fondatore di Ordine nuovo; non mi conoscevano a sufficienza.

 

Dissi ai dirigenti Rai della Rete2 che della messa in onda di quella intervista me ne assumevo la piena responsabilità. Andò in onda. Dopo pochi giorni mi arrivò una lettera personale di Rauti che mi riconosceva quale “un avversario leale”.

 

Eccome se non è prezioso il suo archivio. Più ne sapremo di quegli anni arroventati in cui sono stati in tanti a giocare con il fuoco, meglio è. Ho appena finito di leggere il libro (Sandro Forte, “Ordine Nuovo parla”, Mursia 2020) di un giornalista che negli anni Settanta e Ottanta era stato un militante del gruppo di estrema destra. Il suo ragionamento di fondo è che ci furono dei delinquenti (pochi a suo dire) in quella congrega, ma le stimmate di fondo ne furono tutt’altre: quelle di dare connotati moderni a una destra possibile nell’Europa di fine secolo. E giù un elenco affollatissimo di riviste, fogli militanti, convegni, nomi di intellettuali e giornalisti che poi presero le strade le più disparate.

 

andrea de pasquale biblioteca nazionale roma 2 andrea de pasquale biblioteca nazionale roma 2

E’ un libro che ho letto con attenzione, prendendo appunti. Numericamente parlando, uno dei punti di forza dell’Ordine Nuovo rautiano era stata la città in cui sono nato e ho vissuto da giovane, Catania. Non erano tipi simpatici e non lo era il loro capo, uno che molti anni dopo sarebbe divenuto un consigliere politico di Arnaldo Forlani.

 

ANDREA DE PASQUALE ANDREA DE PASQUALE

Quando prese la parola in uno degli infuocati dibattiti che chiudevano le serate del Centro Universitario Cinematografico di cui ero presidente, alcuni dei miei compagni avrebbero voluto impedirgli di parlare. Dissi che aveva tutto il diritto di farlo. Disse la sua. Poco dopo mi riempì di insulti sul quotidiano catanese. Insulti ho detto, e furibondi. Lo querelai. Mi mandò una lettera di scuse e mi pagò le spese legali. Cose di quando eravamo giovani, cose dell’altro e lontanissimo secolo.

stenio solinas stenio solinas ORDINE NUOVO ORDINE NUOVO ordine nuovo azione archivio alberto coppo ordine nuovo azione archivio alberto coppo toni negri toni negri pino rauti pino rauti giampiero mughini sui giovani di destra nel 1980 6 giampiero mughini sui giovani di destra nel 1980 6 giampiero mughini sui giovani di destra nel 1980 8 giampiero mughini sui giovani di destra nel 1980 8 pino rauti 2 pino rauti 2 pino rauti pino rauti giampiero mughini sui giovani di destra nel 1980 4 giampiero mughini sui giovani di destra nel 1980 4 pino rauti pino rauti pino rauti 3 pino rauti 3

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – AVVISATE LA MELONA CHE URSULA LE HA RIFILATO UNA SOLA: DA’ A FITTO LA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA MA GLI CONCEDE UN PORTAFOGLIO DI SERIE B (E SULLA GESTIONE DEL PNRR LO HA “COMMISSARIATO” METTENDOGLI VICINO IL MASTINO LETTONE DOMBROVSKIS) - LE FORCHE CAUDINE PER IL PENNELLONE SALENTINO SARA' L’AUDIZIONE CON LA COMMISSIONE PARLAMENTARE CHE DOVRA’ VALUTARLO: IL COLLOQUIO E' IN INGLESE, LINGUA CHE FITTO PARLA A SPIZZICHI E BOCCONI - PER PASSARE L'ESAME, SERVIRA’ L’OK DEL PD (GRUPPO PIU' NUMEROSO TRA I SOCIALISTI DEL PSE) - MA I DEM SONO SPACCATI: ALCUNI SPINGONO PER IL NO, DECARO-ZINGARETTI PER IL SÌ, ELLY SCHLEIN TRACCHEGGIA MA SPERA CHE FITTO SI SCHIANTI IN AUDIZIONE PER FARLO SILURARE - IL CONTENTINO AI VERDI CON LE DELEGHE ALLA SPAGNOLA RIBERA E LA CACCIATA DEL “MAESTRINO” BRETON CHE STAVA SULLE PALLE A TUTTI, DA MACRON A URSULA...

CHI FERMERÀ ORCEL NELLA SCALATA A COMMERZBANK? UNICREDIT VUOLE CHIEDERE ALLA BCE IL VIA LIBERA PER PORTARE IL SUO CAPITALE DELL'ISTITUTO TEDESCO AL 30%, SOGLIA LIMITE PER LANCIARE L'OPA – DEUTSCHE BANK POTREBBE RILANCIARE MA HA I CAPITALI PER UNA FAIDA BANCARIA? – IL VERO OSTACOLO PER ORCEL SONO I SINDACATI TEDESCHI, CHE TEMONO UNA PESANTE SFORBICIATA AI POSTI DI LAVORO. ANCHE PERCHÉ LA GERMANIA VIVE UNA CRISI ECONOMICA PESANTE, COME DIMOSTRA IL CASO VOLKSWAGEN, CHE MINACCIA DI FARE FUORI 15 MILA DIPENDENTI…

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2029 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO...