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Giovanni Floris si è iscritto al corso dell’Associazione Italiana Allenatori calcio del Lazio. Il conduttore di DiMartedì è stato anche ritratto mentre prende appunti durante una lezione. «Dico solo che è vero. È il mio sogno, ma non aggiungo altro», fa sapere oggi al Corriere della Sera. Aveva già detto che voleva «seguire il corso a Coverciano, ma temo che sia impossibile: pare che serva il tesseramento». Il problema deve averlo risolto in qualche modo, e ora potrà realizzare il suo sogno: «Diventare allenatore di una squadra di dilettanti e aprire una trattoria».
Floris, tifoso della Roma, in un’altra intervista qualche tempo fa aveva detto che voleva diventare «il centravanti dei giallorossi». Al suo matrimonio i tavoli erano brandizzati con i nomi dei calciatori: il suo si chiamava Totti. Per gli invitati laziali aveva scelto con perfidia il nome di Paolo Negro, il centrale difensivo biancazzurro che regalò con un autogol in complicità con Alessandro Nesta la vittoria nel derby ai giallorossi nell’anno dello scudetto. Aveva anche detto di non aver mai incontrato Totti: «Però una volta gli ho chiesto un selfie e quando si è dimesso dalla Roma sono andato, di nascosto, alla conferenza stampa. Per fortuna non mi hanno riconosciuto».