Da due intese mancate, potrebbe nascerne una terza. Tutto nel giro di poche ore. È quanto sta accadendo tra Firenze e Londra, dove in breve tempo si sono verificate due separazioni: prima quella di Gennaro Gattuso dalla Fiorentina, che aveva già firmato un contratto con i viola nemmeno un mese fa, poi quella di Paulo Fonseca dal Tottenham.
L’ex allenatore della Roma non aveva ancora formalizzato nulla ma le parti avevano già raggiunto un accordo. Tuttavia, non si è potuto procedere per motivi fiscali. Una situazione che ha portato dunque Fabio Paratici e la dirigenza londinese a considerare proprio Gattuso per la panchina degli Spurs.
LA ROTTURA TRA GATTUSO E LA FIORENTINA
Nelle scorse ore, la Fiorentina aveva ufficializzato l’interruzione del rapporto con Gennaro Gattuso, riferendo che la decisione era stata presa di comune accordo. Alla base della scelta, ci sarebbero delle divergenze incolmabili sulle strategie da adottare sul mercato, che hanno incrinato in modo definitivo i rapporti tra il club e l’allenatore.
Al momento due ipotesi per la panchina sono rappresentate da Rudi Garcia, che piace alla dirigenza e potrebbe essere il reale obiettivo, e Claudio Ranieri, con il quale non c’è stato ancora alcun contatto. Attenzione però anche allo stesso Fonseca, che piaceva già alla Fiorentina e potrebbe tornare d'attualità.
GATTUSO LOCATELLI
Locatelli rimpianto del Milan. Questo ci è chiaro. La società rossonera nel 2018 vendette a buon mercato il giovane promettente Locatelli – ora star degli Europei – al Sassuolo per 12 milioni: 2 milioni di prestito oneroso più 10 per l’obbligo di riscatto. Dalla lettura dei giornali non siamo riusciti a capire chi era l’allenatore dei rossoneri. Ve lo diciamo noi. Era Gattuso. Non troverete mai il suo nome associato a Locatelli.
È la lobby giornalistica di cui vi abbiamo parlato a lungo quest’anno, stagione in cui hanno provato a spacciarci Gattuso come Klopp e noi siamo qui ancora a leccarci le ferite dopo due stagioni terminate con un settimo e un quinto posto, per non parlare dei disastri nelle coppe europee. Ancora ieri sera, a Sky, Zenga elogiava il suo lavoro a Napoli. Roba da non credere.
Quell’anno, cifre di Trasnfermarkt, il Milan spese 38 milioni per Paqueta, 35 per Piatke, 22,50 per Kalinic (ci sono i 36 milioni per Caldara ma ci sembrano cifre irreali), 21 per Castillejo, 19 per Laxalt.
laxalt castillejo milan betis laxalt
RISSA GATTUSO JORDAN fonseca tottenham fonseca rino gattuso RISSA GATTUSO JORDAN