LEBRON, NON SIAMO PRONTI ALL’ADDIO! IL “PRESCELTO” APRE AL RITIRO DOPO LA SCONFITTA DEI LOS ANGELES LAKERS CON I DENVER NUGGETS E LA SUA ENNESIMA PRESTAZIONE MONSTRE (40 PUNTI, 10 RIMBALZI, 9 ASSIST): “IL MIO FUTURO? DEVO RIFLETTERE RIGUARDO AL FATTO DI CONTINUARE A GIOCARE A PALLACANESTRO" – IL 38ENNE LEBRON JAMES HA ANCORA DUE ANNI DI CONTRATTO A 97 MILIONI DI DOLLARI - VIDEO

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Estratto dell’articolo di Flavio Vanetti per corriere.it

 

lebron james lebron james

Spazzati via dai Denver Nuggets con un 4-0 nella finale Ovest della Nba, fissato per i posteri dalla sconfitta (113-111) nella gara 4 giocata di nuovo alla Crypto.com Arena di Los Angeles, i Lakers hanno un problema che va ben oltre l’imbarazzante «sweep» incassato dalle «Pepite» del Colorado.

 

Un grosso problema, che ha il faccione, la barba e il numero 6 di LeBron James. «I got to think about it», ovvero: «Ci devo pensare su». Su che cosa deve riflettere il Prescelto? La risposta è: se continuare a giocare o ritirarsi. E per i gialloviola questa è una frase shock, vuoi perché James ha ancora due anni di contratto a 97 milioni di dollari (ma per l’ultimo anno il giocatore ha una clausola unilaterale che gli consente di liberarsi), vuoi perché nei mesi scorsi si era ipotizzata un’estensione di quell’accordo in scadenza nel 2025.

 

Certo, può essere un’amarezza che nasce dalla delusione della batosta (tra l’altro, come vedremo, lui è stato l’ultimo a mollare) e dalla fine di un sogno che aveva preso consistenza, perché i Lakers, entrati nei playoff dalla porta di servizio dei play-in, erano cresciuti strada facendo e l’ipotesi di tornare alle sfide per il titolo dopo il successo del 2020 non era del tutto infondata.

lebron james lebron james

 

Ma sta di fatto che adesso ci si deve misurare con uno scenario destabilizzante per l’intera franchigia perché un conto è realizzare che The King non è eterno (anche alla luce dei suoi 38 anni) e che bisogna prepararsi al momento in cui smetterà, e un altro essere piantati in asso in modo brusco, improvviso e inatteso. Ad ogni modo, questa è stata la dichiarazione ufficiale di LeBron a Espn. Domanda: «Quando dici che devi riflettere sulla situazione, che cosa significa e che cosa dobbiamo aspettarci?». Risposta: «Se voglio continuare a giocare». Domanda: «Anche nella prossima stagione?». Risposta: «Sì». Domanda: «Allora potresti ritirarti?». Risposta: «Ci devo pensare su».

 

LEBRON JAMES MIGLIORE MARCATORE NBA LEBRON JAMES MIGLIORE MARCATORE NBA

Dopo la frase-bomba sono partite ovviamente le interpretazioni e le speculazioni. Secondo Chris Haynes, insider della Nba per Tnt e Bleacher Report, la possibilità dell’addio sta in piedi: James è alla ventesima stagione nel basket professionistico , ha vinto e rivinto, è diventato il recordman di punti scavalcando Kareem Abdul Jabbar e ha insomma assaggiato tutti gli aspetti della gloria. In più è diventato ormai un imprenditore: pensare ad altro sarebbe normale e fisiologico. Ma esisterebbe un’alternativa al ritiro secco: il Prescelto potrebbe prendersi un anno sabbatico, riposarsi (gli infortuni ultimamente non gli sono mancati) e tornare in campo con la squadra dove andrà il figlio Bronny, atteso al Draft del 2024. Giocare con lui, da compagno di squadra o da avversario è una prospettiva che lo intriga e della quale ha già parlato.

LeBron James e Kareem Abdul-Jabbar LeBron James e Kareem Abdul-Jabbar

 

Intanto James in gara 4 ha provato a mettere in campo di tutto e di più per contrastare un avversario che sentiva di essere vicino a sferrare il colpo del k.o.: 31 punti solo nel primo tempo, 40 alla fine con 10 rimbalzi e 9 assist, ma soprattutto 48 minuti sul parquet. Non è mai uscito, dunque, a dimostrazione che il suo fisico regge eccome nonostante l’età. Ma i Lakers, in vantaggio per 73-58 all’intervallo lungo, hanno avuto un terribile black out nel terzo quarto (-20) e nell’ultima frazione, vinta di 3, sono riusciti a ritornati a ruota dei Nuggets, impattando a 1’11 dalla fine ma subendo da Jokic il canestro del vantaggio definitivo. Proprio James ha fallito due occasioni per portare la partita almeno al supplementare.

 

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