Estratto dell'articolo di Alex Frosio per la Gazzetta dello Sport
[…] La storia azzurra è piena di 9 maiuscoli. Non li abbiamo più. E la convocazione di Mateo Retegui, “prelevato” in Argentina, è il segnale definitivo della decadenza del ruolo: il calcio italiano non è più in grado di produrre centravanti di livello internazionale. I tentativi non sono mancati: in ordine sparso, Balotelli, Gabbiadini, Immobile, Belotti, Pellè, Zaza, quelli che non si sono evoluti come sperato come Paloschi, Petagna, Cerri, Cutrone, le speranze ora riposte in Kean, Raspadori, Pinamonti, Scamacca. Ma bomber veri e propri, poco o niente[…]
[…] Le cause di questa decadenza sono state analizzate in modo approfondito da Maurizio Viscidi e spiegate a Coverciano ai responsabili dei settori giovanili di Serie A, B e C durante l’aggiornamento obbligatorio tenuto a gennaio. È nei vivai che vanno cercate le ragioni e anche le possibili soluzioni. […]
Il primo difetto è che nei settori giovanili si allena la squadra, meno il giocatore. Gli allenamenti sono strutturati in modo da sviluppare soprattutto i centrocampisti mentre la specificità di sedute per gli attaccanti sono ridotte al 25%. […] Così gli attaccanti non sanno più fare l’uno contro uno, il dribbling, il tiro in porta.
«Abbiamo creato una generazione di muri», dice con rammarico Viscidi. Le nostre giovani punte non sanno più fare il mestiere dell’attaccante perché non si allenano a farlo: gli viene insegnato a venire incontro per la sponda, mai a leggere e attaccare la profondità […], cercano pochissimo la porta anche perché vengono allenati pochissimo a tirare in porta.
Viscidi vede da vicino i ragazzi nelle giovanili azzurre e denuncia: hanno paura di farsi male, non calciano più di potenza ma solo con il mezzo collo, non chiedono di calciare, il piede debole è troppo debole, non colpiscono di testa. Non sanno leggere le situazioni. […]
LE SOLUZIONI
Come rimediare? Ripartendo dalla formazione di base. […] imparare ad attaccare allenandosi negli ultimi 30 metri, sulla finalizzazione: tiri, dribbling, triangolazioni, controlli orientati. Cercando di valorizzare il talento, come fanno in pochi, non di castrarlo anche a parole: quanti allenatori chiedono di “giocare semplice”? Troppi. Il giocatore e il suo talento devono essere al centro dell’attenzione. Solo così i 9 (e magari pure i 10) torneranno.
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