Estratto dell’articolo di Nicola Binda per gazzetta.it
I tifosi del Genoa l’avevano presa malissimo, quelli del Bari sembrano essere della stessa idea. La notizia di mercato non è come tutte le altre e la discussione che scatena è molto profonda.
Al centro di tutto c’è Manolo Portanova, il centrocampista condannato a sei anni di reclusione per violenza sessuale di gruppo. Dal giorno della sentenza - era il 6 dicembre – non ha più giocato, anche se in teoria avrebbe potuto farlo, essendo in stato di libertà.
La Procura Figc ha aperto un fascicolo su di lui per valutare se ci fossero stati gli estremi per squalificarlo in base all’art. 4 del Codice di Giustizia Sportiva (rispetto dei principi di correttezza e lealtà dei tesserati), ma non c’è stato seguito.
Il Genoa nel frattempo avrebbe voluto convocarlo, ma la tifoseria si è opposta. Portanova ha continuato ad allenarsi e ha deciso con la società che sarebbe stato meglio cambiare aria. Così è nata la possibilità di andare al Bari, disponibile ad accoglierlo in prestito per sei mesi: un’operazione avviata bene e che oggi dovrebbe essere ufficializzata. Condizionale obbligatorio, visto che il clima attorno a lui non è cambiato: non appena è circolata la voce del trasferimento, sui social anche i tifosi baresi hanno manifestato la loro disapprovazione.
La condanna era seguita a un episodio del 2021, quando Portanova e altre persone avrebbero abusato di una ragazza, a Siena.
Il reato per il quale Portanova è stato condannato in primo grado è gravissimo, l’oblio è sembrata la scelta più opportuna. Cosa che ha sicuramente rasserenato il clima attorno a lui. Il Bari però ha voluto puntare sul calciatore, sull’atleta, che indiscutibilmente sarebbe un valore aggiunto per la squadra di Michele Mignani.
E gli ha voluto dare questa possibilità, decidendo di ingaggiarlo per rimetterlo in campo per questi sei mesi e poi farlo rientrare in estate alla casa madre. Ma era proprio il caso? Certo, fino a quando la sentenza non sarà definitiva, è giusto avere rispetto per un ragazzo di 22 anni, e lasciargli svolgere il suo mestiere. Ma vista la delicatezza del problema e il tipo di reato per il quale ha subito la condanna di sei anni, forse sarebbe stato meglio lasciarlo nell’ombra e puntare su qualcun altro.
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Una riflessione che sa di stop
La rivolta del web ha quindi indotto al Bari a una riflessione più approfondita. Il giocatore, pare bloccato da Polito da giorni, sarebbe arrivato in prestito sino a fine campionato. A questo punto, a qualche ora dalla fine del mercato, è assai probabile che rimanga nel limbo delle trattative possibili e mai concluse.