Gaia Piccardi per Corriere.it
La guerra dei mondi, Jannik Sinner contro Nick Kyrgios, finisce nelle mani del buono, con il cattivo rispedito al mittente in due set (7-6, 6-3). È il solito Sinner impermeabile agli eventi, è il solito incorreggibile Kyrgios che esplode sotto pressione.
È la sfida mancata di Indian Wells, dove l’azzurro si ritirò per una mai chiarita indisposizione, è la primizia del Next Gen made in Italy contro un giovane veterano mai decollato nonostante il talento strabordante, zavorrato dai suoi limiti caratteriali e dal linguaggio esibito anche contro Sinner: certo c’è una radio che gracchia, certo arriva della musica indesiderata, però Jannik mantiene la calma, l’altro invece dà in escandescenze, sbraita, se la prende con l’arbitro, si merita un warning per «oscenità udibile».
Sul 4-4 le occasioni di break sono in parità: ne ha avute due l’australiano, che non ha sfruttato, ne ha due l’altoatesino nell’ottavo game, che Nick il selvaggio cancella con classe (e con il fondamentale contributo del servizio). Ma Kyrgios trova ottimi motivi per farsi saltare la mosca al naso, diventa svagato, dall’angolo gli fanno cenno di stare calmo ma lui non ascolta.
È un soliloquio, di cui sul 5-4 Sinner non approfitta. 5-5 con il quarto ace dell’australiano, il cui equilibrio sembra sempre più fragile. Kyrgios si ricompone, la parità non si spezza, si va al tie break. 2-0, 3-1 Sinner con l’avversario che sbaglia un dritto e scaglia la racchetta, gran rovescio da fondo di Jannik per il 4-1, con l’aussie che se la prende con l’arbitro («Non hai alcuna idea di come tenere la folla, eh? È tutto molto triste...») e poi commette doppio fallo (5-2). Sbraita, si becca un penalty point (6-3), altro doppio fallo sotto pressione (7-3), primo set a Sinner (7-6). È una farsa ridicola, sregolatezza senza genio: come rovinare un match.
Non tace, Kyrgios. Pretende di aver ragione, insiste. Il giudice di sedia Bernardes è inflessibile: penalty game. E così il secondo set, senza giocare, comincia 1-o per l’italiano. 2-0, 3-1, 4-2, 5-3, 6-3 con il break e l’ultimo dritto dell’australiano sparacchiato via. Game, set, match Sinner, cresciuto con il servizio e la risposta. Kyrgios esce tra qualche fischio: era stato al centro delle polemiche anche a Indian Wells, ormai ha annoiato anche se stesso. Per l’altoatesino nei quarti, a sorpresa, l’argentino Francisco Cerundolo (6-7, 7-6, 6-2 a Tiafoe), 23 anni, numero 103 del ranking. Nessun precedente tra i due.
E intanto, da un non precisato ospedale, arrivano notizie di Matteo Berrettini, forfeit a Miami per un problema alla mano destra spuntato a Indian Wells, che lo infastidiva nell’esecuzione del rovescio a due mani. «Dopo il ritiro dal torneo di Miami a causa di un infortunio alla mano destra — scrive il n.6 del ranking —, io e il mio team abbiamo parlato con medici e specialisti, avendo effettuato tutti i controlli e gli accertamenti del caso, ci hanno consigliato di procedere con una piccola operazione per garantire un rapido e completo recupero.
Oggi mi sono sottoposto all’operazione ed è andata molto bene. I medici ed il mio team stanno già discutendo del programma per tornare in campo». Obiettivo Montecarlo, debutto della stagione all’aperto sulla terra battuta, al via il 9 aprile.