islam hagag christian rosiello fedez

TRA I CAPI ULTRAS DEL MILAN FINITI IN MANETTE CI SONO I BODYGUARD DI FEDEZ, CHRISTIAN ROSIELLO E ISLAM HAGAG, RITENUTO IL TUTTOFARE DI LUCA LUCCI, AL VERTICE DELLA CURVA SUD DI MILANO (E RITRATTO IN FOTO CON SALVINI) - AD AGOSTO HAGAG HA PERFINO ORGANIZZATO UNA SERIE DI CONCERTI DEL RAPPER (NON INDAGATO), TRA ROCCELLA E GIOIA TAURO - I DUE ERANO STATI PROTAGONISTI DELL'AGGRESSIONE A IOVINO, LO SCORSO APRILE. LO MINACCIARONO DI MORTE: "TORNIAMO E TI FICCHIAMO UNA PALLOTTOLA IN TESTA" - FEDEZ E LA TELEFONATA A LUCA LUCCI PER ACQUISIRE LA DISCOTECA MILANESE "OLD FASHION": "COME TI INTRODUCO?"

 

1. LE AMICIZIE PERICOLOSE DI FEDEZ CRITICATE DA CHIARA FERRAGNI: A PARIGI E SULLO YACHT CON I BODYGUARD ARRESTATI

Estratto dell’articolo di Monica Serra e Andrea Siravo per www.stampa.it

 

Islam Hagag Christian Rosiello FEDEZ

I sorrisi su uno yacht a Porto Cervo ad agosto. Poi le pose in un hotel parigino nel weekend appena trascorso. Anche se in apparenza dopo il pestaggio al personal trainer dei vip Cristiano Iovino i rapporti si erano raffreddati, Fedez non ha mai smesso di frequentare i suoi amici della Curva Sud, con cui è anche in affari: il bodyguard Christian Rosiello e Islam Hagag, detto Alex Cologno, 35 anni, origini egiziane, ritenuto il tuttofare del capo ultrà milanista Luca Lucci, quello della stretta di mano con l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. [...]

 

Fedez con gli ultras Christian Rosiello e Islam Hagag detto Alex Cologno

Fedez non è l’unico «amico della Curva Sud». Scrive, infatti, il gip Domenico Santoro nell’ordinanza: «Dalle indagini tecniche sono emerse le ambizioni imprenditoriali di Lucci: il suo ruolo di capo della Curva gli ha consentito di tessere, soprattutto con noti artisti italiani (Fedez, Emis Killa, Lazza, Tony Effe, Cancun, Gue Pequeno), relazioni di carattere lavorativo nel settore musicale:

 

ciò gli ha consentito di aumentare, in maniera esponenziale, e con pochissimi controlli, i propri guadagni, avviando preliminari accordi tesi a gestire i concerti di tali artisti, sia sul territorio nazionale (ed in particolare in Calabria), sia internazionale, facendo leva sull’intraprendenza del suo fedelissimo Hagag, già in contatto con alcuni imprenditori operanti nel settore” e ai suoi rapporti col mondo criminale calabrese.

fedez Christian Rosiello

 

Si scopre così nelle pieghe dell’ordinanza dell’Antimafia che è stato proprio Hagag a organizzare una serie di concerti di Fedez ad agosto, tra Roccella e Gioia Tauro. Tanto che «il suo nome è comparso sul sito ticketone.it in qualità di organizzatore del concerto di Fedez previsto per il 6 agosto del 2024 al Calura di Roccella Jonica e di tutti gli altri eventi previsti nel mese di agosto in quel locale e in altri locali notturni calabresi, grazie alla mediazione di Hagag e della Why Event di Lucci.

 

Christian Rosiello

Frequentazioni compromettenti che pure l’ex moglie del rapper, l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni, avrebbe in più occasioni criticato, anche prima del pasticcio di via Traiano, dell’aggressione a Iovino dopo una rissa al The club di corso Garibaldi nella notte tra il 21 e il 22 aprile.

 

Il caso giudiziario per Fedez si è chiuso con un accordo e una transazione stragiudiziale: senza la querela della vittima non si può procedere. Agli atti restano le minacce di morte a Iovino, che anche una testimone residente nel palazzo ha riferito: «…Chiedi scusa…devi chiedere scusa, noi torniamo e ti ficchiamo una pallottola in testa…».

 

fedez Christian Rosiello

Anche per questo quell’episodio, per i pm Paolo Storari e Sara Ombra, è l’ennesima dimostrazione della forza criminale e intimidatrice degli ultrà finiti in prigione. Tifosi in gran parte pregiudicati con alle spalle reati dentro e fuori dallo stadio che da tempo guardano le spalle del cantante, mentre partecipano alle sue serate e godono delle sue vacanze.

 

Due giorni dopo l’aggressione, Fedez va a casa di Lucci in compagnia di Hagag. Il 30 aprile, intercettati, i due tornano a parlare delle ragioni della lite. Si scopre che alla base ci sono le discussioni con Nicolò Rapisarda, in arte Tony Effe, amico di Iovino che il rapper definisce “Jimmy Palestra”.

 

pestaggio di cristiano

«Allora vabbè - dice Fedez intercettato - son proprio tutti stupidi, vabbè niente, quando, quando torna il Tony.. eh..eh... niente dobbiamo e basta...e il tipo.....allora, è semplice la cosa frate! Tony ha un amico, tutti sanno che quello è amico di Tony, l'amico di Tony si fa male Tony siccome deve fare il ragazzetto ghetto. Deve...deve ..... non può permettersi, che in pubblico si sappia che un suo amico si è fatto male senza che lui poi l'abbia difeso!

 

Perché a casa mia, lo difendi quando c'ha bisogno non dopo, però… Vabbé.... e quindi niente, adesso ha imbruttito Lazza mi ha detto...cioè ha imbruttito, Lazza gli ha scritto e gli ha detto sì, ci sono problemi ne parliamo, però scusa… far brutto a Lazza, vuol dire far brutto a mio figlio, ma ti pare!? E perché, e perché...e perché quando lo chiami tu dice non c'è nessun problema quando gli scrive Lazza dice ci son problemi! sono capace anch'io a fare il ragazzo del ghetto così».

 

2. CHRISTIAN ROSIELLO E ISLAM «ALEX» HAGAG, GLI ULTRÀ ARRESTATI VICINI A FEDEZ: DAL PESTAGGIO A IOVINO ALLA VACANZA CON IL RAPPER A PARIGI POCHE ORE PRIMA DELL'ARRESTO

Estratto dell'articolo di Cesare Giuzzi per www.corriere.it

 

cristiano iovino

Christian e Alex, da bodyguard ad amici inseparabili. Le foto insieme agli eventi, le immagini in barca durante le vacanze in Costa Smeralda, le stories pubblicate sui social. Fino all’ultima che li ritrae insieme a Parigi, poco prima degli arresti.

 

Da una parte il rapper più famoso (e probabilmente ricco) d’Italia, Federico Lucia in arte Fedez, 34 anni (non indagato). Dall’altra Islam Hagag, 35 anni, nato a Milano da genitori di origini nordafricane, barba scura, giubbotto nero e polo, conosciuto con il nomignolo di «Alex Cologno» e il bodyguard personale del cantante, l’inseparabile Christian Rosiello: testa calva, maglietta nera aderente e muscoli in vista. Entrambi, la mattina di lunedì 30 settembre, sono finiti in manette nel blitz della polizia di Milano che ha azzerato le curve di Inter e Milan.

iovino fedez

 

Hagag e Rosiello sono facce note a Milano, perché stanno in «balaustra», nella prima fila della Curva Sud e perché sono parte del direttivo degli ultrà rossoneri. Con loro, in giro e sui social, ci sono sempre i fratelli Lucci, capi della Sud. E secondo gli investigatori dell'Antimafia sarebbe stato proprio il capo della curva Sud Luca Lucci a «indicare» Rosiello come guardaspalle personale del cantante. 

 

[...] Ma soprattutto i volti di Hagag e Rosiello sono diventati famosi al grande pubblico a maggio, quando è emerso il coinvolgimento di Fedez nel brutale pestaggio al personal trainer dei vip Cristiano Iovino avvenuto tra il 21 e il 22 aprile in via Traiano. Un’aggressione iniziata in realtà un’ora prima nel privé del «The Club» di via Moscova dove volano sedie e bottiglie fino all’intervento dei buttafuori del locale. Tanto che Fedez ne parlerà, prima e dopo, direttamente con il capo ultrà Luca Lucci. [...]

tony effe contro fedez

 

Nel frattempo però Iovino, la vittima, prende tempo e non presenta querela, di fatto costringendo gl investigatori dei carabinieri ad indagare con una mano legata. In realtà ci sono già le intercettazioni dell’Antimafia, ma nessuno può saperlo in quel momento. Così Fedez e i suoi legali corrono ai ripari.

 

In pochi giorni, e prima che si arrivi ai termini di legge per presentare la querela, chiudono la questione trovando un accordo extra-giudiziale con Iovino. Nessuno sa con precisione quale sia stato l’importo dell’assegno staccato dal cantante. Ma si parla di qualche decina di migliaia di euro. Per un po’ il caso Iovino tiene Fedez lontano dal gruppo ultrà. [...]

 

fedez tony effe

Ma Fedez è entusiasta e dice si essere pronto a parlare con Stefano Boeri, architetto e presidente della Triennale (dove si trova il locale). L'ipotesi del cantante è di fare un «club figo» con artisti internazionali. Però Fedez è «ben conscio» del problema che riguarda il nome di Lucci per via dei suoi precedenti e della sua fama criminale: «Come introduco la tua figura?», dice ridendo a Lucci. Il capo ultrà rossonero non fa una piega: «Non la introduci». L'obiettivo, secondo gli investigatori dell'Antimafia, è usare un prestanome. [...]

salvini luca lucciluca lucci salvini

pestaggio di cristiano iovino

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…