BPM, NON SERVE NESSUNA GOLDEN POWER - DOPO AVER RISCOSSO IL CONSENSO DI CASTAGNA, CREDIT AGRICOLE HA OTTENUTO, BEN 4 GIORNI PRIMA DEL BLITZ, ANCHE IL VIA LIBERA DEL MINISTRO DANIELE FRANCO - IL SEMAFORO VERDE DEL MEF È STATO OTTENUTO DA AGRICOLE IN CAMBIO DI DARE UN’OCCHIATA AI CONTI DEL MONTE DEI PASCHI. E I FRANCESI VEDRANNO CHE IL FARDELLO SENESE DEL MEF, CON TUTTI REGALI E SPEZZATINI STATALI, ALLA FINE NON È UN CATTIVO AFFARE, ANZI...
giampiero maioli credit agricole
DAGONOTA
Non serve nessuna Golden Power. Le operazioni italiche di Credit Agricole, per tradizione, non sono mai state ostili. Infatti, dopo aver ottenuto, dopo averlo rassicurato sulla poltrona, il consenso dell’Ad di Bpm, Giuseppe Castagna, i francesi hanno ottenuto, ben 4 giorni prima del blitz, anche il via libera del ministro dell’economia Daniele Franco e del suo direttore generale Alessandro Rivera.
Il semaforo verde del Mef che è stato ottenuto da Agricole in cambio di dare un’occhiata ai conti del Monte dei Paschi. E i francesi vedranno che il fardello senese del Mef, con tutti regali e spezzatini statali, alla fine non è un cattivo affare, anzi. Nel caso in cui Castagna alzerà le barricate su Mps, saranno allora gli azionisti a ricordargli che lui non è il padrone di Bpm ma solo un manager.
2 - I FRANCESI IN BPM ASPETTANO LA FINE DEL GOLDEN POWER
Camilla Conti per “La Verità”
Il Crédit agricole ha annunciato l'acquisto del 9,2% del Banco Bpm con l'obiettivo di consolidare «la relazione strategica e di lungo termine» che ha il suo fulcro nella joint venture nel credito al consumo Agos ma anche di «ampliare» la partnership con l'istituto guidato da Giuseppe Castagna al risparmio gestito e alla bancassicurazione.
MASSIMO TONONI GIUSEPPE CASTAGNA
L'Agricole non ha al momento chiesto l'autorizzazione a superare la soglia del 10% nel capitale ma in Piazza Affari la mossa è stata subito letta come il primo passo di un'operazione tesa a conquistare il controllo dell'istituto di piazza Meda gettando le fondamenta del terzo polo bancario.
Le attività in Italia dei francesi verrebbero trasferite nel Banco, che poi resterebbe quotato con il nuovo socio di controllo straniero. Anche perché l'approccio sembra ricalcare la strategia già portata avanti con il Creval: in quel caso, infatti, all'acquisizione di una quota inferiore al 10% del capitale (nel 2018) era seguito l'annuncio delle volontà di ampliare la partnership commerciale esistente nella bancassicurazione, salvo poi rompere gli indugi nel 2021 con il lancio dell'Opa.
cattolica banco bpm ferraresi castagna
Di certo, l'Agricole non ha fretta. Forse anche perché non teme ostilità, o resistenze, dalla parte del governo guidato da Mario Draghi, che conosce bene e apprezza il presidente del Banco Bpm, Massimo Tononi. Ma soprattutto perchè conviene attendere il prossimo gennaio quando decadrà per le società Ue la norma del golden power.
Il Copasir, guidato da Adolfo Urso, ha più volte acceso il faro sull'attivismo francese in Italia, chiedendo di mettere paletti e lanciando numerosi alert sugli osservati speciali della banque verte. Tanto che è stato lo stesso Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica a far estendere anche alle banche il golden power sottoponendo così il settore alle valutazioni del governo, oltre a quelle delle autorità di controllo.
Con il Covid, i poteri speciali sono stati allargati ai soggetti finanziari intra Ue al fine di tutelarli da scalate ostili che potrebbero verificarsi approfittando della debolezza del tessuto finanziario, economico e sociale del Paese come conseguenza della nuova ondata pandemica. E la soglia del 10% è proprio quella superata la quale chi fa shopping nelle nostre banche deve scrivere al comitato del golden power, che dipende da Palazzo Chigi, per segnalare le sue intenzioni e le motivazioni dell'operazione.
intervento di adolfo urso foto di bacco (2)
Insomma, scoprire le carte. Per proseguire, è necessario avere il via libera del governo o comunque sottostare a una serie di prescrizioni. Questi poteri speciali sono stati già prorogati due volte (l'ultima a dicembre 2021 per il 2022), ed è dunque difficile che si arrivi a una terza visto anche la fine dello stato di emergenza.
Da gennaio 2023 lo scudo potrebbe dunque cadere e l'Agricole potrebbe riprendere lo shopping di azioni del Banco Bpm senza dover svelare i suoi piani a Palazzo Chigi e soprattutto senza dover attendere il semaforo verde e le prescrizioni. Nel frattempo, ogni tipo di cambiamento o ingresso dovrà comunque passare anche da una trattativa con i francesi.
La mossa di Agricole, fatta a un buon prezzo, è inoltre funzionale al management del Banco perché blocchi la strada a eventuali altri pretendenti, come per esempio Unicredit - che stava lavorando già a un blitz, poi abortito, su Piazza Meda a febbraio - o, meno probabile, ad eventuali reazioni di Unipol-Bper. Non solo. Per oliare un'eventuale integrazione, i francesi potrebbero offrire all'attuale ad del Banco, Giuseppe Castagna, il ruolo di ad del nuovo gruppo post nozze, con Giampiero Maioli, capo dei francesi in Italia, presidente.
Giusto in tempo per risolvere il problema anagrafico di quest' ultimo che dal prossimo anno non potrebbe più ricoprire ruoli esecutivi nell'Agricole. Va infine ricordato che i transalpini dell'Agricole sono radicati «pacificamente» da anni sul territorio. Anzi, potrebbero essere proprio i «poteri forti» del nostro sistema a fare da garanti affinché la transizione verso il nuovo assetto avvenga in modo ordinato. Magari sarebbe utile anche al Mef, che non è mostrato preoccupato dall'attivismo francese, a risolvere altre partite come quella senese.