FUORI I SOLDI – EXOR PAGHERÀ AL FISCO UN MILIARDO DI EURO: L’AGENZIA DELLE ENTRATE INCASSERÀ DA EXOR 746 MILIONI, DALLA GIOVANNI AGNELLI BV ALTRI 203 PER IL CONTENZIOSO SUL TRASFERIMENTO DELLA HOLDING IN OLANDA NEL 2016: LA SOCIETÀ AVREBBE DOVUTO VERSARE UNA EXIT TAX, CALCOLATA SULLE PLUSVALENZE REALIZZATE. IL FISCO AVEVA STIMATO UN IMPONIBILE MAGGIORE DI QUELLO DICHIARATO DALLA SOCIETÀ CHE PERÒ…
Luca Cifoni per "Il Messaggero"
Da Exor 746 milioni, dalla Giovanni Agnelli BV (che di Exor detiene la maggioranza del capitale) altri 203. In tutto il fisco incassa quasi un miliardo a conclusione dell'accertamento relativo alla precedente fusione con la controllata olandese Exor NV. Per l'Agenzia delle Entrate si tratta della più grande operazione di questo tipo dopo quella in cui il gruppo francese Kering (che controlla Gucci) aveva accettato di versare 1,25 miliardi.
john elkann su un trattore case new holland
LE REGOLE La vicenda che riguarda la holding della famiglia Agnelli risale al 2016. A seguito della fusione, che comportava di fatto il trasferimento della società in Olanda, andava versata la cosiddetta exit tax, calcolata sulle plusvalenze realizzate. Proprio su questo punto si basa la contestazione dell'Agenzia delle Entrate, che aveva stimato un imponibile maggiore di quello dichiarato dalla società.
La differenza dipende essenzialmente dalla convinzione di Exor di poter sfruttare il regime di partecipation exemption (Pex) che permette di esentare le plusvalenze per il 95 per cento del loro valore. Secondo la società non ci sarebbe stata una violazione delle regole vigenti: l'accordo è stato accettato «al fine di evitare tempi e costi di un rilevante contenzioso fiscale» e «non comporta né può essere interpretato come un'accettazione - né tantomeno una condivisione, neppure parziale - delle tesi sostenute a posteriori dall'Agenzia delle Entrate».
Nell'interpretazione di Exor le contestazioni dipenderebbero infatti da un atto successivo ai fatti, un Principio di diritto che risale al maggio del 2021. L'Agenzia delle Entrate si appoggia invece a un documento che risale a dieci anni prima la fusione, la circolare numero 6 del 2006. Quello concluso è quindi un accertamento con adesione, che ha permesso alla società della famiglia Agnelli di risparmiare solo le sanzioni che sarebbero state dovute. L'importo versato di 746 milioni comprende invece 104 milioni di interessi, mentre sui 203 versati dalla Giovanni Agnelli BV la quota interessi vale 28 milioni.
john elkann su un trattore case new holland
VICENDA CHIUSA Per quanto riguarda Exor l'effetto dell'accordo, il cui pagamento è stato interamente corrisposto, si rifletterà sul bilancio 2021. E non avrà impatto su investimenti e strategie di sviluppo. Entrambe le società fanno sapere che «non sussistono ulteriori questioni fiscali pendenti» in relazione agli anni in cui hanno avuto la residenza fiscale in Italia «per i quali risultano inoltre scaduti gli ordinari termini di accertamento». Insomma la vicenda si chiude qui, con un versamento comunque molto rilevante che avrà un effetto positivo anche sui conti pubblici italiani.