xi jinping joseph stiglitz vladimir putin

“XI JINPING NON ANDRÀ IN SOCCORSO DI PUTIN. HA UN ALTRO ENORME PROBLEMA DA GESTIRE, IL COVID, E RESTERÀ SU QUELLO” - IL PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA, JOSEPH STIGLITZ: “PUTIN È UN DITTATORE SPIETATO, NON POTRÀ ESSERE FERMATO CON GLI APPELLI. LE SANZIONI STANNO FUNZIONANDO. LE RISERVE MONETARIE POSSONO BASTARE SOLO PER PERIODI LIMITATI. ANCHE LA PRODUZIONE DI BENI È FORTEMENTE DANNEGGIATA. CERTO, C'È IL GAS” - “L’INFLAZIONE? NON È UN PROBLEMA, ANZI, FAVORISCE UNA TRASFORMAZIONE ECONOMICA CHE È NECESSARIA…”

Jacopo Iacoboni per “la Stampa”

 

joseph stiglitz 3

«Putin è un dittatore spietato, concordo anch' io con chi pensa che non potrà essere fermato con dei semplici appelli o una trattativa vuota».

 

Chi parla così non è un conservatore e meno che mai un guerrafondaio, ma il professore Joseph Stiglitz, premio Nobel per l'economia, ex consulente economico di Bill Clinton quand'era alla Casa Bianca, ma anche uno dei personaggi più rispettati (e in qualche caso idolatrati) dai movimenti di democrazia radical nel mondo. Stiglitz, per capirci, non ha mai lesinato critiche alla globalizzazione, «per una migliore globalizzazione».

 

JOSEPH STIGLITZ AL GORE BILL CLINTON

Non ha risparmiato critiche agli Stati Uniti. Non è certo accecato da eccessi ultra-atlantisti. Ha cercato di pensare un'economia che fosse più giusta, un mercato temperato da regole, un'appartenenza comune dello spazio americano e quello europeo.

 

«È Putin che non vuole la pace: ha ordinato una guerra di aggressione, con brutalità e cinismo enormi, e con il totale disprezzo di ogni regola internazionale. Immaginare di farci un appeasement è una cosa profondamente sbagliata, e anche irrealistica».

 

VLADIMIR PUTIN E LA NATO MEME

Ci incontriamo in maniera del tutto casuale, sabato, su un treno Venezia-Torino che lo sta portando, dopo una dissertazione magistrale all'Università di Padova, al Salone del libro, dove tiene una lectio magistralis su "I tre traumi mondiali: Trump, la pandemia e l'invasione russa dell'Ucraina.

 

Come ripensare i principi fondamentali dell'economia e della globalizzazione" (organizzata assieme appunto all'Università di Padova e alla casa editrice Einaudi). Ieri invece è partito per Davos, dove quest' anno non ci saranno russi, e membri del potere economico del Cremlino.

 

lvira Nabiullina

Proprio una Fondazione ucraina lo ha invitato lì. Il professore è con la moglie, la conversazione comincia parlando di oligarchi russi, e si allarga poi alla guerra della Russia in Ucraina, e alle conseguenze economiche, oltre che alla reazione occidentale.

 

Non è un'intervista, ma una conversazione informale in cui le valutazioni del professore sono così interessanti da meritare di esser riferite ai lettori. «La guerra sta mostrando vere atrocità e brutalità su una scala spaventosa», spiega con chiarezza il professore. «Non credo sia possibile una trattativa con un regime che non rispetta nessuna regola, nessuna legalità internazionale, nessuna trasparenza finanziaria».

putin xi jinping

 

Le sanzioni stanno funzionando, dal punto di vista economico? «Le sanzioni stanno assolutamente funzionando. Le riserve monetarie della Banca centrale russa sono fiaccate, e possono bastare solo per periodi limitati. Anche la produzione di beni in Russia è fortemente danneggiata, non credo per esempio che riescano a sostituire i materiali danneggiati dell'esercito russo in Ucraina, con nuove forniture. Certo, c'è il problema del gas».

 

joseph stiglitz

Cosa andrebbe fatto? «Innanzitutto sarebbe importante che le sanzioni fossero rispettate, e prese velocemente: troppa gradualità consentirebbe alla Russia di provare ad adattarsi». Il che tocca inevitabilmente la questione del gas: l'Europa su questo ha frenato.

La Germania non vuole privarsi del gas russo. L'Italia ha seguito, o non ha avuto la forza di dettare un'altra linea (il premier Mario Draghi era stato invece trainante nella vicenda dell'imposizione della sanzione alla Banca centrale russa).

 

MARIO DRAGHI

Stiglitz ritiene che «l'embargo sul gas sia necessario, e l'Europa può condividere il peso economico (sharing the burden) di questa decisione». In Italia, gli raccontiamo, c'è molta gente preoccupata dell'aumento dei prezzi, anche di beni alimentari, dei rischi di inflazione.

 

Stiglitz qui sorprende: «L'inflazione non è un problema, in un mondo che si sta trasformando un'inflazione che cresce può essere sopportabile, e anzi favorisce una trasformazione economica che è necessaria, e l'Europa ha la forza per affrontare».

Meccanismi di condivisione, un mercato mitigato da politiche economiche (in questo caso europee). I temi per lui di una vita. Si parla di regole, «tutte quelle regole che Putin dimostra di non rispettare». In Italia c'è anche tanto anti-americanismo, e una quota di sentimenti anti-Nato, gli riferiamo: «Io ho criticato tante volte gli Stati Uniti - sorride il professore - ma con l'aggressione russa non c'entrano nulla».

XI JINPING E VLADIMIR PUTIN

 

Pechino che ruolo ha in questa guerra e in questa situazione? «La Cina non aiuterà la Russia, non certo dal punto di vista militare, ma neanche economico. È una società profondamente divisa in due, sul tema della Russia, ma certamente la sua leadership e Xi non andranno in soccorso di Mosca. Hanno un altro enorme problema da gestire, il Covid, e resteranno su quello».

 

Il treno si sta avvicinando alla stazione di Porta Susa, ma è troppo forte la curiosità di sapere cosa pensi il premio Nobel dell'attuale amministrazione americana: «Biden sulla Russia si è trovato sul terreno che conosce meglio, da tanti anni, e sta andando bene. Potrà sbagliare o esitare su altro, ma non sulla Russia: è una cosa che conosce. Tra l'altro, la Russia sta dando ai democratici l'opportunità di ricompattare la parte moderata e quella radical, entrambe critiche o molto critiche di Mosca».

joseph stiglitz 2

 

E qui Stiglitz illumina una diversità speculare con il Gop: «Per i repubblicani è l'opposto: la guerra della Russia li spacca ancora di più. Il partito tradizionale è preoccupatissimo dell'aggressione di Mosca a Kyiv, mentre Trump e il trumpismo sono, come noto, molto docili con Putin». Prof, ma c'è il rischio che Trump ritorni? «Sì, il rischio c'è. E sarebbe molto pericoloso». -

Ultimi Dagoreport

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...