1. PASSERELLE A MISURA DUOMO: INVECE DI RITROVARCI DI FRONTE A UNA MILANO DA BERE, CI TROVIAMO DI FRONTE A UNA MILANO DIFFICILE DA DIGERIRE: PARTERRE CHE FANNO INVIDIA A "LA MORTE TI FA BELLA", GIORNALISTI E PRESENZIALISTI CHE SI INCHINANO DI FRONTE AI SOLITI POTENTI DEL LUSSO, LECCACULO E DANDY AVARIATI CHE SI INGINOCCHIANO A CHI DA' I SOLDI. IN COMPENSO, CON LA CRISI, I TAXI LI TROVI IN DUE MINUTI 2. "ORMAI SONO SEMPRE LE STESSE CINQUANTA PERSONE". TANT’È CHE PERSINO I FOTOGRAFI SI LAMENTANO E, A VOLTE, FANNO FINTA DI SCATTARE: AZIONANO SOLO I FLASH 3. CHI È LO STILISTA CHE NON HA PAGATO LA SARTORIA CHE GLI HA CUCITO GLI ABITI PER UNA SHOWGIRL DA POCO SPOSA? E POTEVA MANCARE VALERIA MARINI CON LA FESTA PER IL SUO MARCHIO DI ABBIGLIAMENTO? E PERCHE’ LA ZARINA ANNA WINTOUR ERA FURIOSA?
Ivan Rota per Dagospia
MilanoCollezioniDonna: dati impressionanti di presenze di giornalisti e buyers, ma forse , più che i dati, si danno i numeri: stranamente i taxi li trovi in due minuti. Sarà la crisi, saranno i soloni che si intestardiscono a promuovere sempre i soliti marchi, sta di fatto che, invece di ritrovarci di fronte a una Milano da bere, ci troviamo di fronte a una Milano difficile da digerire: parterre che fanno invidia a "la morte di fa bella", giornalisti e presenzialisti che si inchinano di fronte ai soliti potenti del lusso, leccaculo e dandy avariati che si inginocchiano a chi da i soldi.
Come in un tritacarne, purtroppo senza buchi, si adagiano le solite firme che scrivono solo resoconti sui tessuti, nessun appunto di colore, nessuna inventiva o invettiva. Iniziata sotto una pioggia torrenziale, la kermesse della moda ha riservato ben poche sorprese, almeno per quanto riguarda il lato mondano.
La mancanza di trasversalità impedisce di unire vip diversi tra loro e le mailing list sono ormai obsolete e tutte uguali. Come dice la saggia Silvia Urso Falck: "ormai sono sempre le stesse cinquanta persone". Foto con sempre gli stessi personaggi, tant'è che persino i fotografi si lamentano e, a volte, fanno finta di scattare: azionano solo i flash.
La voce di Barbara Sukowa che evoca il grande Rainer Werner Fassbinder quindi basta a mandare in brodo di giuggiole gli astanti alla sfilata di Prada, naturalmente bella. Quanto era bella Milano sotto il cielo di Lombardia: basta vedere le facce svogliate e gli sbadigli in prima fila per capire che aria tira.
Ressa di stampa internazionale, Suzy Menkes in primis, in un appartamento di via Benedetto Marcello per la vera (e unica) scoperta della settimana della moda, ovvero lo stilista viennese Arthur Arbesser. Amanda Lear è stata la gest star di Massimo Carlotta, famoso anche per aver creato l'abito da sposa di Belen Rodriguez (sic!): da Giacomo Arengario, una ressa inenarrabile con un trans che accoglieva gli ospiti.
Apertura anticipata della settimana (corta) di MilanoCollezioniDonna con la mostra di Alan Gelati, mirabile il suo ritratto di Kate Blanchett. Almeno qui si respirava un'aria "giovane". Per Bulgari è arrivata Naomi Watts accompagnata da Dave Franco e Zhang Zilin: dopo una cena per pochi, party per tutti gli altri, molti dei quali sono stati rimbalzati per ragioni di sicurezza: anche qui un parterre (a parte i pochi noti) da "urlo".
Secondo i più, la festa più chic e internazionale è stata quella per la presentazione della rivista "Porter" a Palazzo Crespi, festa che avrebbe fatto scattare l'ira di Franca Sozzani: la zarina della moda non avrebbe gradito la sovrapposizione al suo evento "Vogue talents corner" a Palazzo Morando: qui si sono visti Jeremy Scott, Domenico Dolce e Stefano Gabbana, Dean and Dan Caten, Delfina Delettrez, Giuseppe Zanotti, Michele e Maria Franca Norsa, Sibilla Della Gherardesca, Remo e Francesca Ruffini.
Per fortuna da "La Perla" si è materializzata l'unica e sola luce di questo circo: Maria Carla Boscono, la top model italiana più famosa nel mondo: solare, nonostante l'aspetto dark, simpatica con tutti, ha davvero una marcia in più. Ospiti "cult" anche per l'inaugurazione del flagship di Gianbattista Valli, tanta gente a quello di Miani. Yvonne Strahovski e Dermot Mulroney sono state le guest di Maurizio Pecoraro che ha dato vita ad uno dei pochi eventi raffinati: ha aperto un nuovo concept store e a casa sua ha dato vita ad una serie di tableaux vivants che ricordavano Edward Hopper.
E chi è lo stilista che non ha pagato la sartoria che gli ha cucito gli abiti per una showgirl da poco sposa? E poteva mancare Valeria Marini con la festa per il suo marchio di abbigliamento? Naturalmente no. E Nina Moric? E Elena Santarelli? E Filippa Lagerback? Naturalmente no. Solito casino da Philip Plein. La solita Anna Wintour era disperata: l'abito di Valentino da indossare alla presentazione del libro di Giancarlo Giammetti, le stava largo: ha chiamato Angela Formaggia, titolare del salone Angela Haute Couture, che glielo ha subito ristretto: Angela è di una bravura tale che tutti gli stilisti se la contendono per la realizzazione di abiti di alta moda.
E c'è anche chi invita solo 10 persone 10 e non ne vuole di più: Carla Maria Orsi Carbone, a Palazzo Trivulzio, ha presentati i suoi Bibi, serpenti in oro e brillanti, circondata da poche amiche. Poi le solite Monica Bellucci, Bianca Balti e Eva Herzigova da Dolce & Gabbana: cambiare un po', no? E poteva mancare Belen Rodriguez? No, eccola da Le Silla in compagnia della rediviva Mietta.
Lapo Elkann invita per Italia Indipendent: velinismo a gogò, un parterre televisivo, una Martina Colombari sempre più "bombastica" con il seno sempre più grande strizzato da un vestitino rosa, e un'Alena Seredova "dopo Buffon" scura in volto, in un angolo senza parlare con nessuno (ma non era forse meglio stare a casa?)
Al party per l'inaugurazione del nuovo negozio di Roberto Cavalli (sarà vero che ora lo stilista fiorentino vende tutto?), dopo un'ora sono finiti champagne e prosecco, è rimasto solo il vino rosso: ma vi sembra normale? E alla sfilata gli ospiti stavano andando a fuoco: Cheryl Cole stava per svenire causa gran caldo.
E ci mancavano pure Luca Argentero e la moglie Miryam Catania stilisti: anche loro hanno presentato una nuova linea di abbigliamento. Vabbè, dopo la figlia di Christian De Sica, ci possono stare pure loro. Stanca pure andare da una sfilata all'altra: quanto si lamentano in tanti...ma provare ad andare a lavorare in miniera?
A risollevare gli animi Mirko Fontana e Diego Marquez, inventori di Au jour le jour, vestiti di derivazione fumettistica: forse servono i fumetti a salvare il mondo della moda. Barbara D'Urso si è materializzato dall'amico Francesco Scognamiglio, mentre le due Marte (Marta Marzotto e Marta Brivio Sforza) , causa troppi impegni, hanno dato buca a molti: due vere e proprie regine delle "sòle".
E tutto il brutto visto sulle passerelle? Vabbè che non si inventa più niente, ma almeno un po' di impegno: non ci vuole una zingara per indovinare il concetto. E ora si chiude, con un senso di bolso, di già visto, di poco. E poi cosa ne resterà ? Cosa uscirà sui giornali? Solo i soliti noti, con il solito scambio pubbliredazionale che non farà capire alla gente ciò che veramente vale, ma quasi solo quello che è stato pagato. Merce (e corpi) di scambio per poter fare che questo enorme carrozzone continui a camminare, ma ormai le ruote scricchiolano.
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