PIÙ ABBRONZATURE, MENO PUNTURE - IN SPIAGGIA BISOGNA STARE ATTENTI AI MORSI DEGLI INSETTI, CHE POSSONO CAUSARE REAZIONI GRAVI NEI PAZIENTI ALLERGICI - LE PUNTURE DI VESPE, API E CALABRONI POSSONO CAUSARE GONFIORE, DIFFICOLTÀ RESPIRATORIE E NEI CASI PEGGIORI, LA MORTE - PER QUESTO È IMPORTANTE PORTARE SOTTO L'OMBRELLONE ANTISTAMINICI E CORTISONE E, PER I PAZIENTI GRAVEMENTE ALLERGICI, L'ADRENALINA AUTOINIETTABILE…
Estratto dell'articolo di Graziella Melina per “il Messaggero”
[…]Che siano api, vespe, calabroni, pulci, oppure meduse e tracine, persino sulla spiaggia il rischio di ritrovarsi doloranti e gonfi è sempre dietro l'angolo. […] «Tra gli insetti, quelli più a rischio di reazioni anafilattiche gravi sono senz'altro gli imenotteri, quindi le vespe e le api - spiega Eleonora Nucera, direttore di Allergologia e Immunologia clinica della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma - In questo caso, […] è necessario prendere cortisone e antistaminico per via orale o tramite iniezione, a seconda del grado di intensità dei sintomi. Ma poi è necessario comunque rivolgersi ad un pronto soccorso. Per evitare il peggio, è bene dunque portarsi dietro sempre l'adrenalina autoiniettabile, che in casi di reazione grave deve essere immediatamente somministrata».
[…]«Se la persona non sa di essere allergica e la reazione è generalizzata - mette in guardia Nucera - è sempre necessario correre subito al pronto soccorso». […] «Se la reazione è solo locale, si può fare un impacco di crema cortisonica. Mentre se la reazione è generalizzata ma non grave, conviene comunque prendere cortisone e antistaminico per bocca e poi andare al pronto soccorso, perché i rischi non si possono prevedere».
[…]«Per quanto riguarda le reazioni allergiche, dal gonfiore alla difficoltà a respirare […] quella grave si manifesta entra 30 minuti dal contatto con l'allergene. Poi, più è grave e prima si manifesta. È raro che queste reazioni vengano fuori dopo ore o giorni. Anche se, dobbiamo ricordarlo, la medicina non è una scienza esatta […]».
Non esistono, in realtà, persone immuni da una possibile reazione, seppure lieve. Senza contare che spesso le terapie salvavita possono essere dannose in caso di comorbidità. Se infatti un soggetto soffre di diabete deve stare attento perché il cortisone può momentaneamente portare ad un innalzamento della glicemia.
«Una patologia che può interferire in maniera negativa quindi amplificare o peggiorare la gravità della reazione è la mastocitosi - sottolinea Nucera - Si tratta di una malattia caratterizzata da un'alterazione funzionale dei mastociti, che sono quelle cellule che producono l'istamina; è una patologia molto silente che si manifesta subdolamente o solo in determinate condizioni. E spesso la scopriamo quando i pazienti vengono da noi perché hanno avuto uno shock anafilattico dopo punture di imenotteri».
IN ACQUA
Ma le insidie dei vacanzieri si nascondono sempre di più anche quando si sta in acqua. "Il cambiamento climatico ha determinato un aumento di meduse - spiega Giuseppe Argenziano, presidente della società italiana di dermatologia (Sidemast) - Nei nostri mari ormai sono all'ordine del giorno». […]
«Innanzitutto occorre tirar via le piccole particelle che la medusa rilascia sulla pelle - raccomanda Argenziano - meglio usare una carta plastificata o anche una tessera, perché permette di liberarci dei residui, evitando che si rompano e quindi creino irritazione. Poi è necessario sciacquare la parte interessata con acqua fredda. Non serve invece utilizzare ammoniaca. Se invece la medusa è riuscita a produrre irritazione, una crema al cortisone riuscirà a bloccare gli effetti infiammatori e urticanti. In caso di contatto con le tracine, invece, occorre disinfettare con soluzioni disinfettanti e, anche in quel caso, è bene applicare una pomata cortico-antibiotica».
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