RASSEGNATEVI, SE SIETE STATI DEI CICCIONI TORNERETE A ESSERLO – UNA SCONFORTANTE RICERCA SVIZZERA SPIEGA PERCHÉ NON SOLO NON È FACILE DIMAGRIRE, MA COME MAI SI È SOGGETTI AL DEVASTANTE EFFETTO YO-YO DOPO UNA DIETA: TUTTA COLPA DELLE CELLULE DEL GRASSO CHE HANNO UNA BUONA MEMORIA – IN PRATICA LE CELLULE ADIPOSE DI UNA PERSONA CHE HA AVUTO PROBLEMI DI PESO ASSIMILANO TUTTO IL NUTRIMENTO CHE TROVANO A DISPOSIZIONE PER TORNARE ALLO STATO ANTECEDENTE E…
Estratto dell’articolo di Elena Dusi per www.repubblica.it
Dimagrire non è facile. Uno dei motivi, scoperto oggi, è che le cellule del grasso hanno buona memoria. Anche dopo una dieta efficace, loro ricordano chi erano. E assimilano tutto il nutrimento che trovano a disposizione per tornare allo stato antecedente.
L’effetto yo-yo della dieta
“Questo meccanismo potrebbe spiegare l’effetto yo-yo che si registra alla fine di tante diete” scrivono i ricercatori del Politecnico di Zurigo che hanno osservato il fenomeno e lo hanno descritto in un articolo su Nature. “La memoria dell’obesità tende infatti a difenderci dai cambiamenti di peso”.
Anche i farmaci che oggi combattono con efficacia l’eccesso di grasso (i cosiddetti analoghi di Glp-1 come Wegovy e simili) hanno il limite di far risalire la bilancia al termine dell’assunzione.
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Lo studio svizzero che oggi è penetrato nei meccanismi genetici delle cellule del grasso conferma che dimagrire è come nuotare controcorrente. Ci siamo evoluti in un ambiente con cibo scarso. Tutti i meccanismi del nostro organismo di conseguenza si sono plasmati per farci conservare il peso.
“Per le parti antiche del nostro cervello la perdita di peso equivale a una carestia. La loro reazione è spingerci immediatamente a cercare cibo” spiega Lucio Gnessi, esperto di obesità, che insegna al dipartimento di Medicina sperimentale dell’università La Sapienza a Roma. “Quando eravamo nella savana questa reazione poteva salvarci la vita. Oggi che siamo circondati da cibo ci induce all’obesità”.
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I ricercatori svizzeri hanno studiato delle cellule adipose prelevate da venti persone ex obese, che avevano perso almeno il 25% del loro peso dopo una dieta o un intervento di chirurgia bariatrica. Le hanno poi messe a confronto con le cellule adipose di diciotto persone da sempre magre.
La stessa analisi è stata effettuata in un secondo momento sui topi di laboratorio. Gli scienziati non sono riusciti a comprendere ogni dettaglio, ma si sono accorti che il Dna e l’Rna dei due gruppi (ex obesi e magri da sempre) si attivano in maniera differente. Le cellule degli ex obesi, coltivate in provetta con del glucosio, lo assimilano più avidamente rispetto alle cellule dei magri.
“Conosciamo bene il fenomeno dell’aumento di peso post dieta” conclude Gnessi. “Avviene anche in parte con la chirurgia bariatrica e con i farmaci, che pure fanno perdere anche decine di chili. Le cause però erano state comprese solo fino a un certo punto. Il meccanismo epigenetico della memoria del grasso ha bisogno di essere approfondito, ma potrebbe aiutarci a capire meglio come perdere peso in modo permanente”.
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