CI VOGLIONO 8 MILIONI DI DOLLARI PER UN ALIGHIERO BOETTI DA INCANTO: ALL’ASTA A NEW YORK DA SOTHEBY’S LA SUA “MAPPA” PIU’ GRANDE - IL CAPOLAVORO DI BOETTI POTRÀ OTTENERE UN RISULTATO RECORD CHE STABILIRÀ UN NUOVO PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL MERCATO DELL'ARTISTA ITALIANO - BOETTI HA DATO AVVIO ALLE SUE MAPPE SU GRANDE SCALA NEL 1971, DURANTE LA SUA SECONDA VISITA IN AFGHANISTAN….
Emanuela Minucci per www.lastampa.it
Alighiero Boetti Mappa 1989-91
Un capolavoro di Alighiero Boetti (1940-1994) della famosa serie «Mappe», realizzato tra il 1989 e il 1991, sarà protagonista della Contemporary Evening Auction di Sotheby's a New York il 16 novembre. Stimato oltre 8 milioni di dollari, il lavoro di Boetti potrà sicuramente ottenere un risultato record che stabilirà un nuovo punto di riferimento per il mercato dell'artista italiano.
Alighiero Boetti è stato una figura chiave del movimento italiano dell'Arte Povera tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio degli anni Settanta, nobilitando l'uso di materiali e tecniche modesti. Soffocato dal movimento, ha cercato di considerare i simboli che informavano la comprensione dello spazio, del tempo e del luogo.
Alighiero Boetti Mappa 1989-91 - 4
«Mappa» sarà in tournée in tutto il mondo, facendo tappa a Dubai, Milano e Parigi, per poi tornare a New York per l’esposizione in prevendita. Sotheby's offrirà questa «Mappa» di dimensioni monumentali (259 x 580 cm) che rappresenta l'opera più significativa della serie mai presentata in un’asta.
Il capolavoro è stato esposto per la prima volta nella grande retrospettiva del 2011, «Game Plan», al Museum of Modern Art di New York, al Reina Sofia di Madrid e alla Tate Modern di Londra.
«Mappa» è uno dei pochi esemplari eseguito in queste spettacolari dimensioni della celebre serie dell'artista; unica anche per il suo luminoso colore avorio di sfondo. Lungo i bordi superiore e inferiore di questa «Mappa», in italiano e in inglese, si legge: «Made in Peshawar Pakistan by Afghan people in 1989 and 90 and 91», ricordando per sempre le ore, i giorni, le settimane e gli anni che sono serviti a un gruppo di artigiani dedicati per crearla.
La grandiosa opera proviene dalla Fondazione Chiara e Francesco Carraro, in Italia. Francesco Carraro, con il supporto dalla moglie Chiara, ha avuto il desiderio di creare una Fondazione che conservasse ed esponesse la sua collezione secondo i suoi personali canoni estetici e le proprie convinzioni culturali. Questo ha portato alla creazione di un'impareggiabile collezione di capolavori, scelti da Francesco, con una narrazione artistica che abbraccia il XX secolo.
Da allora la Fondazione ha il duplice scopo di esporre la collezione al pubblico e di sostenere la ricerca scientifica, la formazione e la promozione dell'arte e della cultura del XX secolo: da qui l'esposizione permanente di un'importante selezione di opere della Fondazione presso la Galleria di Arte Moderna di Ca' Pesaro a Venezia. Per sostenere le attività della Fondazione Carraro - tra cui l'organizzazione e la partecipazione a mostre, seminari, eventi, conferenze e pubblicazioni - e per finanziare i suoi progetti futuri, il consiglio di amministrazione della Fondazione ha deciso di rinunciare a una delle opere della collezione, al fine di garantire la continuità della missione della Fondazione.
alighiero boetti nello studio del pantheon nel 1988
L’opera più significativa
«Questa Mappa – spiega Claudia Dwek, Chairman Contemporary Art di Sotheby's Europe – è senza dubbio l’opera più significativa e magnifica della importante serie creata da Boetti e una vera e propria testimonianza della lungimiranza collezionistica di Carraro. Per molti anni consecutivi i capolavori italiani sono stati al centro della scena nelle nostre sale d'asta di tutto il mondo, battendo la bandiera dell'Italia e rappresentando l'importante ruolo svolto dai principali artisti del nostro Paese durante il XX e il XXI secolo». E aggiunge: «È molto emozionante portare quest'opera in un tour globale che inizia a Dubai, prima che venga offerta a New York a novembre, rendendo il tema del mappamondo ancora più pertinente».
L’ispirazione tratta dai viaggi in Oriente
Alighiero Boetti è stato profondamente ispirato dall’arte e dalla cultura non occidentale, viaggiando in Africa, Sud America, Asia orientale e centrale e, soprattutto, Afghanistan e Pakistan. È durante la sua seconda visita in Afghanistan, nel 1971, che Boetti concepisce la sua prima Mappa su larga scala. Dopo aver trasposto le mappe del mondo in bianco sulle tele, ha collaborato con decine di abili donne afghane di una scuola di ricamo locale per cucire i disegni delle bandiere corrispondenti su ciascun Paese. Prima del conflitto con l'Unione Sovietica, Boetti è rimasto a Kabul per lavorare alle sue Mappe con questo gruppo di ricamatrici e tessitrici afghane. La produzione si è poi spostata nei campi profughi afghani di Peshawar, in Pakistan.
A causa dell'estrema precisione del lavoro e della meticolosa abilità con cui ogni Mappa veniva eseguita, servivano anni per completare un esemplare di grandi dimensioni, come l'opera in vendita da Sotheby's. La serie delle Mappe testimonia ogni cambiamento dei confini fisici e delle bandiere di ogni nazione del mondo, fornendo uno straordinario resoconto della geopolitica dal 1971 alla caduta del muro di Berlino nel 1989.
Questo esemplare cattura uno dei periodi più importanti della storia mondiale, elevandosi così oltre il suo status di opera d'arte, per diventare un vero e proprio elemento storico. Il precursore più significativo della Mappa di Boetti risale al 1969, quando l’artista si imbatté in una serie di mappe del mondo in stile libro di testo e decise di decorare ogni Paese vuoto secondo i colori e il disegno della sua bandiera nazionale.
mappa alighiero boettialighiero boetti 2BOETTIalighiero boetti robilantvoena 2ALIGHIERO BOETTIBoettiALIGHIERO-BOETTI-PORTRAITAlighiero-Boetti-Roma-©-Gianfranco-Gorgoni-New-Yorkuno dei piccoli ricami di alighiero boetti della collezione salman ali