carlo ancelotti

“ANCELOTTI NON E’ PIU’ L’ALLENATORE DEL BAYERN MONACO” – AD ANTICIPARE LA NOTIZIA DELL'ESONERO DI "CARLO MAGNO" E’ L’ESPN, AL SUO POSTO IL VICE SAGNOL – IERI DOPO IL 3-0 DAL PSG IL PRESIDENTE DEI BAVARESI RUMMENIGGE: "SERVIVA UNA SVOLTA" - LA FRONDA DEI SENATORI 

Da www.corrieredellosport.it

ancelotti

 

 

Carlo Ancelotti non è più l'allenatore del Bayern Monaco. Il tecnico italiano è stato esonerato dopo un confronto con i vertici all'indomani del pesante ko con il Psg in Champions League. Si attende l'ufficialità, ma l'avventura di Carletto in Germania è ormai ai titoli di coda. 

 

«KO DOLOROSO» - «Questa sconfitta è molto dolorosa, ci parleremo molto chiaramente per capire cosa non ha funzionato e ne trarremo le conseguenze. Quello visto in campo a Parigi non è il vero Bayern» aveva detto alla tv ufficiale del club il presidente Karl-Heinz Rummenigge«E' importante invertire immediatamente questa tendenza - aveva aggiunto - e mostrare di nuovo cosa siamo capaci di fare, dimostrare che siamo una squadra capace di fare grandi cose in Germania e in Europa».

 

BILD: SAGNOL IN POLE - Ancelotti aveva sottoscritto un contratto faraonico da circa 15 milioni di euro a stagione fino al 2019, Il nome di Willy Sagnol - vice di Carletto - sarebbe quello più probabile per la sua successione.

 

 

ANCELOTTI RISCHIA?

ancelotti

 

Elmar Bergonzini per gazzetta.it

 

La situazione potrebbe essere precipitata in fretta, anche più di quanto fosse lecito attendersi dopo una sconfitta, seppur grave, contro una pretendente alla vittoria finale. Il Bayern Monaco si interroga sul proprio futuro, e lo fa con i suoi massimi vertici, che si riuniranno oggi pomeriggio per rispondere alla crisi.

 

E il futuro di Carlo Ancelotti potrebbe essere in discussione: il tecnico rischia l'esonero già oggi. In questo caso il principale candidato a sostituirlo sarebbe il francese Willy Sagnol, vice del tecnico italiano, già allenatore del Bordeaux e giocatore per molti anni del Bayern. Per il futuro il nome sui taccuini è quello di Julian Nagelsmann, oggi tecnico dell'Hoffenheim.

 

LA SCONFITTA DI PARIGI — Come fosse stato un pugno in faccia. Tre, per essere precisi. La sconfitta del Bayern Monaco a Parigi ha fatto male. Perché il risultato è netto (3-0), e perché il momento era delicato già prima di ieri. In campionato i bavaresi sono terzi, dietro a Dortmund e Hoffenheim. Siamo solo a inizio stagione, ma la classifica non soddisfa.

CARLO ANCELOTTI

 

La gara con il Psg era attesa anche perché i dirigenti del Bayern Monaco, incentivati dai tifosi (e da Lewandowski…) a spendere di più, hanno sempre sottolineato che gli acquisti monstre dei francesi non garantiscono il successo. Ieri però la differenza si è vista tutta. Anche se in molti criticano Ancelotti, reo di aver lasciato Boateng in tribuna, Hummels, Ribery e Robben in panchina.

 

ANALISI — Durissimo, a tal proposito, il titolo di Focus.de: “L’era Ancelotti è già finita, eppure deve restare ancora a lungo”. Nell’articolo si specula sul fatto che Carletto a Monaco non funzioni e che altri allenatori (guarda caso tedeschi…) come Nagelsmann e Klopp abbiano un carattere più forte dell’italiano. I giornalisti della Bild sono particolarmente critici con i giocatori, ma nelle pagelle qualche frecciatina ad Ancelotti c’è.

 

Su Alaba per esempio scrivono: “Torna a sorpresa dopo l’infortunio. È l’emblema della prestazione difensiva della squadra. I primi due gol nascono nella sua zona”. Il peggiore però per loro è Vidal: “Flop totale. Arriva in ritardo e scarico sui contrasti. Appare completamente fuori forma”. Per Kicker “Ancelotti è il grande perdente. Il suo piano non ha mai funzionato”. Durissimo anche l’ex numero uno del Bayern Oliver Kahn: “Non so se Ancelotti è abbastanza chiaro con i suoi giocatori. Io sicuramente non riconosco il piano di gioco. Sull'1-0 e sul 3-0 si vede chiaramente che non ci sono idee. Sono gol simili, che evidenziano i problemi della squadra. Non ci sono idee, non ci sono meccanismi, specie in fase difensiva”.

 

ANCELOTTI

COMMENTI — Infastidito dalla sconfitta Rummenigge, che durante il solito banchetto di fine gara ha specificato che prestazioni del genere non sono accettabili. “Credo sia una sconfitta molto amara – ha esordito –, della quale bisogna parlare, va analizzata: questa sconfitta deve avere delle conseguenze.

 

Questo non è il Bayern. Dobbiamo tornare in fretta a essere la squadra che negli ultimi anni ha dominato in Germania e in Europa”. Anche i giocatori, che in questa stagione appaiono piuttosto nervosi, erano arrabbiati per la sconfitta. “Non siamo abituati a perdere 3-0 – ha detto Robben –. Ora però dobbiamo reagire”. Per Kimmich, al Bayern è andata perfino bene perché “avremmo potuto incassare più gol”, mentre per Müller ai bavaresi “è mancato il coraggio. Non abbiamo sfruttato gli spazi che ci lasciavano”. 

 

ANCELOTTI — Il passaggio del turno, dopo il 3-0 all’esordio contro l’Anderlecht, non sembrerebbe in pericolo, e per Ancelotti l’importante è sempre stato far arrivare il Bayern al top della forma in primavera, nel momento chiave della stagione. Effettivamente i bavaresi sono sembrati in difficoltà fin dal precampionato, ma sono comunque riusciti a vincere l’unico trofeo in palio (la Supercoppa contro il Dortmund) e né in Bundesliga né in Champions è stato compromesso nulla.

ANCELOTTI VINCE IL CAMPIONATO CON IL BAYERN

 

Per questo, benché al centro delle critiche, Ancelotti ha dato le sue spiegazioni con la solita calma: “Vero che con Robben, Ribery e Hummels avevo molti campioni in panchina – ha ammesso –, ma ho sempre ottimi giocatori in panchina. Nei top club funziona così: i buoni giocatori non sempre partono titolari. Questo è il mio lavoro”. Per conquistare vincere il triplete, vero obiettivo stagionale, non serviva vincere ieri, ma farlo quando conta di più. Se il Bayern dovesse riuscirci l’amarezza per la sconfitta col Psg verrebbe cancellata. Al momento però fa male come un pugno in faccia. Anzi, tre…

ANCELOTTI A EDICOLA FIOREANCELOTTIANCELOTTI VINCE IL CAMPIONATO CON IL BAYERN

 

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…