ARTSPIA PEOPLE - ANCORA UNO. CRESCE LA LISTA DI CURATORI ITALIANI CHIAMATI ALL'ESTERO A DIRIGERE PRESTIGIOSI MUSEI . ECCO CHI E' LA PADOVANA DIANA BALDON DA POCHE ORE DIRETTRICE DELLA MALMO KONSTHALL CHE SI AGGIUNGE ALLA LUNGA LISTA. IL CATALOGO E' QUESTO (FOTOGALLERY)

Teresa Bertuzzi per Dagospia

Ancora uno: da oggi possiamo aggiungere un nuovo nome alla lunga lista di curatori italiani scappati all'estero.
Poche ora fa Elizabeth Lundgren, direttrice del Dipartimento di Cultura di Malmo, Svezia ha  proclamato Diana Baldon (Padova, 1974) direttrice della Malmö Konsthall, uno dei più importanti spazi per l'arte contemporanea in Europa.


La Baldon ha appena firmato un contratto di due anni che la vedrà in carica fin dal 2 giugno, subentrando a Jacob Fabricius, che ha guidato lo spazio espositivo dal 2008 a oggi. È pur vero che la Baldon con l'Italia ha sempre avuto poco a che spartire: dopo un master in Creative Curating presso il Goldsmith College di Londra nel 2002, si è spostata all'Academy of Fine Arts di Vienna come Curator-in-Residence e infine a Stoccolma dove, dal 2011 a oggi, ha guidato Index - the Swedish Contemporary Art Foundation. Collabora con riviste come Artforum, Afterall e Texte zur Kunst e ha curato in passato la Moscow Biennale (2007), la Biennale di Atene (2009) e la mostra Counter-Production per la Generali Foundation nel 2012.


Un curriculum tutto internazionale quello di Diana Baldon, selezionata alla guida del Malmö Konsthall per"rafforzarne il ruolo a livello locale e internazionale e per sviluppare un percorso che indaghi i recenti cambiamenti nei concetti e nelle forme dell'arte e della cultura visiva contemporanee." Lo spazio espositivo svedese, inaugurato nel 1975 su progetto dellarchitetto Klas Anshelm, ha già ospitato mostre di altissimo livello, come quelle dedicate a Munch, Van Gogh, Klee, Kandinskij, Giacometti, ma anche Andreas Serrano, Peter Greenaway o Tony Cragg.


Ed ecco dunque l'ennesima sconfitta del mondo dellarte contemporanea italiano, che cerca curatori all'estero invece di richiamare in patria quelli che lavorano (e bene) per far crescere i musei nel resto d' Europa. Per citarne alcuni...


Andrea Bellini: storico e critico d'arte che, dopo essersi dimesso dal Museo di Rivoli è volato a Ginevra, dove oggi dirige il CAC - Centre d'Art Contemporain.


Andrea Lissoni: proseguirà sì il suo impegno come curatore dell'Hangar Bicocca di Milano fino al 2015, ma da Londra, dove è stato scelto come Film and International Art Curator nientemeno che dalla Tate Modern.


Lorenzo Benedetti: ex direttore del Art Center De Vleeshal di Middelburg, è stato il curatore del padiglione olandese alla Biennale di Venezia del 2013 e curatore del Museo Marta Herdford in Germania. Dal 1 giugno prossimo salirà in carica come direttore del de Appel Arts Centre di Amsterdam.


Francesco Manacorda: critico d'arte e direttore della fiera di Torino Artissima, oggi direttore artistico della Tate Liverpool.
Antonia Alampi: dopo aver lavorato per istituzioni come Manifesta7 e la Galleria Civica di arte contemporanea di Trento, oggi ricopre la posizione di Associate Curator presso il centro espositivo Beirut al Cairo.


Chiara Parisi: tra il 2004 e il 2011 ha diretto il Centre International d'Art et du Paysage di Vassivière ed è ora direttore del programma culturale del Monnaie di Parigi.
Luigi Fassi: oggi è curatore del settore arti visive del festival Steirischer Herbst di Graz, Austria.
Beatrice Leanza: critico e curatore indipendente con sede a Pechino, lavora come direttore creativo della Beijing Design Week e come Associate Curator del Chinese Art Centre (Manchester).


Mario Codognato: curatore del Museo Madre di Napoli fin dalla sua fondazione, si è spostato alla galleria Blain Southern di Londra e dal gennaio 2014 è curatore del dipartimento di arte contemporanea del Museo Belvedere di Vienna.


Luca Lo Pinto: editor di Nero, pubblicazione sulla cultura contemporanea e di alcuni libri d'artista. Ha curato la mostra Antigrazioso al Palais de Tokyo nel 2013 e, dopo anni di lavoro da freelance, due mesi fa è stato nominato curatore della Kunsthalle Wien di Vienna.

 

diana baldonmalmo konsthallMalmo Konsthalllorenzo benedettiantonia alampimario codognato

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…