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BATI EDUCACION – L’EX BOMBER DI FIORENTINA E ROMA GABRIEL OMAR BATISTUTA SPIEGA COME MAI IL FIGLIO LAVORI IN UNA COPISTERIA NONOSTANTE LA RICCHEZZA DELLA FAMIGLIA: "POTREI DARGLI TUTTO E COMPRARGLI TRANQUILLAMENTE QUALSIASI MACCHINA MA LA GENTE SAPREBBE CHE NON SE L'È GUADAGNATA DA SOLO. AI MIEI FIGLI VOGLIO REGALARE SOLO LA DIGNITA’" - VIDEO

 

Da www.leggo.it

 

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Delle sue imprese in campo sappiamo praticamente tutto: grazie, dei del calcio, per aver regalato alla serie A un attaccante come Gabriel Omar Batistuta. L'ex centravanti di Fiorentina, Roma e Inter, uno degli attaccanti più forti di sempre, ha però rivelato diversi aspetti della sua vita dopo il ritiro dal calcio giocato. In particolare, ce n'è uno che ha colpito tutti: una vera e propria lezione di vita per i suoi figli, ma anche per tutti noi.

 

 

 

Oggi Gabriel Batistuta è reduce da anni di vere e proprie sofferenze, per i dolori accusati alle gambe come conseguenze di costanti infiltrazioni a cui si era dovuto sottoporre durante la lunga e intensa carriera da calciatore. Consapevole di essere uno dei personaggi più amati in Argentina, 'Batigol' non manca, sui social, di denunciare episodi come incuria, degrado o reati ambientali. È dentro casa, però, che Gabriel Batistuta aspira maggiormente ad essere un esempio positivo.

 

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Dalla moglie Irina, Gabriel Batistuta ha avuto quattro figli: Thiago, il primogenito che oggi ha 28 anni, Lucas, Joaquin e Shamel. Il penultimo, Joaquin, a breve compirà 20 anni e lavora in una copisteria. Un fatto insolito e rimarcato anche dal conduttore di Reconquista Hoy, la trasmissione radiofonica che ha avuto l'ex centravanti come ospite speciale. «La gente si chiede: come è possibile che il figlio di Batistuta lavori in una copisteria? Non voglio sminuire un lavoro assolutamente degno, però è qualcosa di insolito», chiede il conduttore. 'Batigol' risponde così: «Che i miei figli lavorino, per me, è come poter regalare loro la dignità».

 

Il concetto è poi spiegato meglio da Batistuta con un esempio: «Potrei permettermi di regalare ai miei figli delle auto nuove e di lusso, ma non so quanto si sentirebbero felici, o almeno quanto potrebbe durare quella felicità. Io so che magari prendono l'auto, si fanno un giro per le vie del centro e le ragazze, o la gente, li guardano. Molti potrebbero pensare "Ah, però, guarda che auto che ha", e questo li potrebbe imbarazzare, perché dentro di loro sanno che quell'auto non è veramente loro. Non c'è paragone col guidare un'auto magari meno bella e potente, ma di cui poter dire: "Questa me la sono guadagnata da solo"».

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