PALLONE SPORCO – NEL MIRINO DELLA PROCURA FEDERALE GLI SCAMBI DI FAVORI E BIGLIETTI OMAGGIO TRA CALCIATORI DEL NAPOLI E TIFOSI IN ODORE DI CAMORRA – DOMANI SARA’ SENTITO DE LAURENTIIS - IL CASO E’ DIVERSO DA QUELLO CHE HA COINVOLTO LA JUVE: LA COMMISSIONE ANTIMAFIA HA DATO ATTO DI COME "'O PRESIDENTE" ABBIA FATTO DA ARGINE ALLE INFILTRAZIONI MALAVITOSE
Alessandro Catapano per la Gazzetta dello Sport
Biglietti omaggio che finiscono nelle mani sbagliate. Triste consuetudine, dai risvolti pericolosi. Perché spesso ciò che non è penalmente rilevante, anche se eticamente discutibile, si rivela una violazione del codice di giustizia sportiva. E così, dopo aver messo alla sbarra la Juventus e Andrea Agnelli - condannato in primo grado a 1 anno, il 15 discuterà l' appello - , il Procuratore federale Giuseppe Pecoraro sta chiudendo il cerchio sul Napoli e Aurelio De Laurentiis, che ascolterà domani mattina a Roma.
Un' indagine fotocopia dell' originale bianconero. Anche qui ci sono frequentazioni e rapporti improvvidi con tifosi un po' troppo speciali, anche qui vengono elargite manciate di biglietti omaggio, anche qui, purtroppo, si allunga l' ombra inquietante della malavita organizzata. Lì, era la 'ndrangheta, qui è la camorra. Con una spiacevole novità: a Torino erano coinvolti solo i dirigenti, a Napoli anche i calciatori.
L'INDAGINE È da quest' estate che Pecoraro ha aperto il filone napoletano. Ha già ascoltato una decina di soggetti tra funzionari e tesserati del club.
Molti sono stati sentiti a Castel Volturno, un modo per tenere spenti i fari dell' indagine. Come è accaduto per il fascicolo torinese, figlio dell' inchiesta penale Alto Piemonte, il Procuratore federale ha ricevuto gli atti di un' indagine della Dia coordinata dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice. Foto, video, informative di polizia giudiziaria, tante intercettazioni che tirano in ballo più di un calciatore del Napoli. Nel mirino di Pecoraro, le loro frequentazioni con esponenti del tifo napoletano e soggetti legati alla malavita organizzata. Tante le occasioni passate insieme: gite in barca - durante la più celebre, nell' agosto 2013, il mento di Higuain franò su uno scoglio -, cene, feste, regali e biglietti.
REGALI E...? Al setaccio della procura federale, anche i rapporti con i fratelli Esposito, imprenditori nel commercio di giocattoli, arrestati l' estate scorsa per riciclaggio, vicini ai clan di camorra. Personaggi noti non solo per essere tra gli animatori della movida napoletana. Gli Esposito sono imparentati con esponenti del clan Sarno, ai quali - hanno accertato le indagini - hanno garantito sostentamento economico quando erano detenuti.
E collaboratori di giustizia li accusano di aver avuto assidue frequentazioni con altri boss, in particolare con Ettore Bosti, figura apicale del clan Contini. In tante foto sono ritratti con i calciatori del Napoli passati e presenti. Pecoraro vuole appurare se i giocatori oltre ai regali e ai favori ricevuti, e ai biglietti dati in omaggio probabilmente per sdebitarsi, abbiano anche affari in comune con gli Esposito.
Sta di fatto - questa è una sintesi a cui il procuratore è già arrivato - che ancora una volta i campioni del San Paolo non hanno saputo riconoscere la camorra. Come, del resto, i dirigenti della Juventus non seppero individuare la 'ndrangheta.
IL RUOLO DI ADL Domani, sarà il turno di Aurelio De Laurentiis, dopo il quale con ogni probabilità Pecoraro chiuderà l' indagine. La sensazione è che rispetto all' indagine torinese in cui è emerso il coinvolgimento consapevole di Andrea Agnelli, qui il grosso dei fatti, probabilmente anche la gestione dei biglietti omaggio, si sia consumato sotto la testa del presidente, al quale - del resto - anche la Commissione antimafia di recente ha dato atto di come abbia fatto da argine all' infiltrazione dei clan.