riello engadina

ARTE AD ALTA QUOTA – RIELLO: LE MAGNIFICHE OPERE DI BOETTI, FIERE DI DESIGN, GRANDI COLLEZIONISTI E MOSTRE: L’ENGADINA, ZONA "TRENDISSIMA" DELLA SVIZZERA, SI TRASFORMA IN UNA GALLERIA DI ARTE CONTEMPORANEA A CIELO APERTO: TUTTI ASPETTANO LA NUOVA FIERA D'ARTE, "SOMMET", CHE SI TERRÀ NEL FEBBRAIO 2019

Antonio Riello per Dagospia

galerie tschudi kimsooja 02

 

Le grandi metropoli occidentali costantemente assediate dalla povertà globale. Le politiche fiscali più avide e occhiute che mai. I movimenti  (ossia le vacanze) rese spesso fastidiose da nuove incomprensibili politiche sovraniste. Tutti elementi che rendono i territori abitualmente colonizzati dai "ricchi" (quelli veri, quelli che la crisi non l'hanno proprio sentita o addirittura ne hanno saputo fare una redditizia opportunità) sempre più faticosamente angusti.

 

Bisogna trovare dei rifugi sicuri. Quasi fosse una "migrazione" legata, questa volta, alla ricchezza. La verità è che non si sa più bene dove andare: Londra e Parigi si sono ristrette oramai a pochi quartieri rassicuranti, Ibiza e Hydra funzionano bene solo d'Estate, il sud della Francia sta diventando pericoloso e noioso. Rimangono alla fine poche praticabili alternative. Manhattan? benino ma stressante. Miami ? sopportabile solo per il tempo di Basel Miami Art Fair in Dicembre. Il Sud America? Forse non male, ma complicato e rischioso se non hai già lì una solida base. La più sicura e rassicurante rimane la vecchia Engadina. Siamo in Svizzera, ma siamo lontani sia dalla provinciale Lugano, enclave di fuoriusciti italiani (anche un po' patetica talvolta) sia dalla severa, grigia e calvinista Zurigo.

 

not vital

La Natura è davvero imponente e questo è una destinazione che "tiene bene" sia l'Estate che l'Inverno. Godereccia al punto giusto. Quasi tutti hanno già delle belle case in zona e chi non ha questa fortuna viene gloriosamente ospitato da qualche amico. Centri termali superlativi e hotel confortevoli all'occorrenza non mancano. Ma oggi questa valle sa soprattutto interpretare alla perfezione l'idea di "Genuine Luxe", cioè la frontiera di un lusso "bio", quasi rustico, affamato di materiali e cibi incontaminati. C'è un acclamato macellaio che alleva i suoi Angus a oltre duemila metri di altitudine e che propone squisiti tagli di carne con la stessa enfasi (e lo stesso prezzo) di un reputato gioielliere. Una sorta di minimal-natural-chic di impronta montanara: una volta l'abitante della montagna era, per antica consuetudine, considerato una creatura grezza oggi invece è assolutamente "trendissimo".

galerie tschudi kimsooja 01

 

Su questo particolare scenario alpino si sta ovviamente spostando da qualche anno l'interesse del mercato dell'Arte. La ricchezza solida e cospicua qui è una faccenda già ben assestata da decenni. Il famoso e proibitivo (nel senso del costo) "Dracula Club" fondato negli anni sessanta da Günther Sachs è ancora in perfetta forma e il rampollo di Sachs, Rolf, è uno dei collezionisti d'arte oggi più in vista.  

 

Dal 25 Agosto al 2 Settembre 2018 si sta tenendo a Sank Moritz la manifestazione "Art Master - A new Legacy for Future" dislocata in dieci siti  (grand hotel tipo Kempinsky o Suvretta, negozi e spazi esclusivi). Fatte salve le sempre magnifiche opere di Alighiero Boetti il resto che si vede dà l'impressione di non essere particolarmente incisivo: sostanzialmente prodotti commerciali furbi, pregiati ed eleganti. Ma niente di più, ad essere onesti.

 

Gallerie interessanti in città ce ne sono comunque, basta pensare a Karsten Greve  Vito Schnabel (il proprietario è un noto playboy figlio dell' artista-regista Julian Schnabel) o Robilant&Voena (che appunto, per l'occasione, ha presentato Boetti).

engadina3

 

Tutti sembrano aspettarsi qualcosa di più dalla prossima e attesissima nuova fiera d'Arte, "Sommet", che si terrà nel Febbraio 2019 al Palace di Maloja diretta da Magnus Renfrew e fondata da un personaggio che di fiere di Arte Contemporanea se ne intende davvero parecchio: Will Ramsay.

 

Ma la parte che vede concentrarsi sempre più l'interesse dei mercanti e dei galleristi è la cosiddetta l'Engadina Alta, quella che da Celerina va verso Nord-Est e arriva fino a Scuol, vicino al confine austriaco. La parte forse meno mondana e meno nota, certamente quella più verace e riservata ai connoisseurs e habitué.

 

In Febbraio, presso la Chesa Planta di Samedan (dove c'è l'unico aeroporto del Cantone dei Grigioni), si è tenuta Nomad, ideata da Giorgio Pace e Nicolas Bellavance-Lecompte. Una fiera tutta dedicata al Design, nel senso più ampio del termine e con frequenti confinamenti nei territori dell'Arte Contemporanea vera e propria. Molta qualità, poche gallerie (sceltissime) e visitatori solo su invito.

 

engadina 2

Risalendo la valle, a Madulain, c'è il nuovo notevole spazio di Chasper Schmidlin e Gian Tumasch Appenzeller, "Stalla Madulain". Una galleria ricavata in un fienile tradizionale grigionese che ha in mostra in questi giorni opere di Robert Käppeli.

 

A Zuoz ha aperto anche Monica De Cardenas, storica galleria milanese. Ma a Zuoz la vera star è la Galerie Tschudi che è arrivata come una pioniera già parecchi anni fa. La mostra che presenta Reflection about Reflection sviluppata all'interno di un enorme spazio a quattro piani è magnifica e si declina all'interno di un concettualismo che riesce ad avere addirittura un suo certo calore. Perfino gli interventi di Carl Andre sembrano un po' meno spietatamente minimali del solito. L'installazione di Kimsooja (un pavimento che riflette la complessa struttura dell'edificio) non si scorda facilmente. Bethan Huws gioca con gli scola-bottiglia di Duchamp con elegante distacco. Sempre in paese troviamo l'Hotel Castel di proprietà di una dinastia di collezionisti, i Bechtler, che hanno tra i loro molti trofei in mostra anche James Turrell e Pipilotti Rist.

engadina 1

 

A Schanf c'è la Galleria Von Bartha con Boris Rebetez e Villa Flor con Chung Eun-Mo. Ad Ardez la Fondazione Not Vital. Vital che è sicuramente l'artista engadinese di maggior spessore e risonanza internazionale (ed è pure un collezionista che va da Goya a Wharol !). A Tarasp hanno aperto la Fondazione "Chastè de Tarasp" che ha in mostra, tra gli altri, Cady Noland e Keith Hering. La celebre Galleria Sperone dopo Torino, Roma e New York è alla fine approdata anche lei quassù in un paesino minuscolo che si chiama Sent. E nell'aria ci sono altri importanti progetti incipienti. Personaggi del Gotha dell'Arte, come Hans Ulrich Obrist, si intravedono facilmente in passeggiata da queste parti.

 

riello

Tutti questi spazi rifiutano in qualche modo l'idea classica della "scatola bianca" (cioè di uno spazio interno neutro e polivalente) reclamano invece la forza dei materiali locali, la pietra e il legno. Il contesto architettonico tipicamente locale sembra non solo non disturbare le opere ma addirittura in qualche modo rinforzarle.

Alla fin fine il genius loci sembra non mentire mai.

Bisogna ben ricordare d'altra parte che Alberto Giacometti era nato e cresciuto in Val Bregaglia, proprio a pochi kilometri da Maloja.

20180galeria tschudi bethan huwsriello 2alberto giacometti

 

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagirone philippe donnet andrea orcel unicredit generali

DAGOREPORT – GENERALI DELLE MIE BRAME: L’AGO DELLA CONTESA POTREBBE ESSERE ANDREA ORCEL, BANCHIERE IRRAGGIUNGIBILE NEL CAMPO DELLE ACQUISIZIONI E FUSIONI. L’AD DI UNICREDIT, CHE HA IN TASCA IL 5,2% DEL LEONE DI TRIESTE (UN ALTRO 5 SAREBBE NEL CASSETTO) ASPETTERÀ L’ULTIMO MINUTO PER DECIDERE CON CHI STARE, IN BASE A QUALI VANTAGGI OTTERREBBE UNICREDIT (BANCA GENERALI? BPM? MEDIOBANCA?) – ALTRO NODO: IL 4,82% DI BENETTON - IN CASO DI SCONFITTA DEL DUO FILOGOVERNATIVO CALTA-MILLERI SUL LEONE DI TRIESTE, DIPENDERÀ IL FUTURO DI MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS. POTREBBE ANCHE SUCCEDERE L’ARRIVO DI UN CAVALIERE BIANCO (BANCA INTESA? UNICREDIT?) CON UNA CONTRO OPA…

antonella antonia rosa costanzo - ex moglie di paolo berlusconi vittorio feltri

DAGOREPORT - ALLA VENERANDA ETÀ DI 81 ANNI, VITTORIO FELTRI ANCORA IGNORA CHE IL GALANTUOMO GODE E TACE. COME QUANDO HA SPIFFERATO IL MOTIVO DELLE SUE DIMISSIONI DALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE”: “ME LA FACEVO CON LA MOGLIE DELL’EDITORE”, ALIAS PAOLO BERLUSCONI - OVVIAMENTE LA REAZIONE DI ANTONELLA COSTANZO NON SI È FATTA ATTENDERE. E VITTORIONE HA PENOSAMENTE RINCULATO: “IL NOSTRO RAPPORTO ERA DI SIMPATIA E AMICIZIA” - DA PARTE SUA ANTONELLA COSTANZO CI TIENE A FAR SAPERE A DAGOSPIA LA SUA VERSIONE DEI FATTI… – VIDEO

milan gerry cardinale zlatan ibrahimovic marcella verini giorgio furlani pierdonato vercellone donato

DAGOREPORT – ALTA TENSIONE AL MILAN TRA IL SENIOR ADVISOR IBRAHIMOVIC E L’AD FURLANI. LA SOCIETA’ E’ SPACCATA IN DUE FAZIONI: DA UNA PARTE CARDINALE, IBRA E LA POTENTISSIMA COMUNICATRICE DI RED BIRD E ELLIOTT MARCELLA VERINI, DALL’ALTRA FURLANI E IL CAPO DELLA COMUNICAZIONE DEL CLUB PIERDONATO VERCELLONE. LE DUE ANIME SI RIMBALZANO LA RESPONSABILITA’ DEL MANCATO INGAGGIO IN ESTATE DI ANTONIO CONTE – FURLANI GODE DELLA FIDUCIA DI PAUL SINGER, CHE CON ELLIOTT È DI FATTO IL PADRONE OMBRA DEL MILAN. È PROBABILE CHE IN ESTATE QUALCUNO SALTERÀ, SE NON TUTTI…

maurizio gasparri simona agnes

FLASH! - MAI DIRE RAI: PER IL FORZISTA MAURIZIO GASPARRI, MEMBRO DELLA COMMISSIONE VIGILANZA, SIMONA AGNES NON ESISTE, FDI SE NE FOTTE E SONO INIZIATE LE PRESSIONI SU GIANNI LETTA PER CONVINCERE LA SUA PROTETTA, SIMONA AGNES, PLURI BOCCIATA PER LA PRESIDENZA DEL CDA RAI, A DIMETTERSI LIBERANDO COSI' UN POSTO A UN NOME CHE POSSA OTTENERE I VOTI ANCHE DELL'OPPOSIZIONE... – LA REPLICA DI GASPARRI A DAGOSPIA: “OVVIAMENTE LA NOTIZIA CHE AVETE PUBBLICATO SU ME E SULLA AGNES È L’ESATTO CONTRARIO DELLA VERITÀ”

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT - LA "SPECIAL RELATIONSHIP" DI GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP ERA SOLO NELLA TESTOLINA BIONDA DELLA DUCETTA: QUANDO SI TRATTA DI COLPIRE L'EUROPA, IL TYCOON NON FA DISTINZIONI (LE TARIFFE AL 25% COLPIRANNO ANCHE L'ITALIA, MENTRE IL REGNO UNITO SARÀ ESENTATO) E LA PRESUNTA AMICIZIA CON LA "MERAVIGLIOSA LEADER" ITALIANA VA A RAMENGO - L'HANNO CAPITO ANCHE A DESTRA: BASTA SBIRCIARE IL TITOLONE DI PRIMA PAGINA DEL "GIORNALE" DI OGGI ("TRUMP, I PRIMI DUBBI DELLA LEGA") E ASCOLTARE LE PAROLE DEL MINISTRO URSO (FRATELLI D'ITALIA): "L'AMERICA PUNTA A DIVIDERE GLI ALLEATI EUROPEI" - LA "THATCHER DELLA GARBATELLA" E' INSOFFERENTE PER L'ATTIVISMO DI MACRON E STARMER MA I DUE SONO LEADER DI PAESI "PESANTI", CON ARMI NUCLEARI - PRIMA O POI L'UNDERDOG DOVRÀ ACCORGERSI CHE BACIARE LA PANTOFOLA DI "KING TRUMP" NON È STATA UNA BUONA IDEA...