raggi lo cicero

CAMPIDOGLIO DA INCUBO PER LO CICERO - NIENTE ASSESSORATO PER L’EX CAMPIONE DI RUGBY CHE SI DICE “STUPITO” - LA MANCATA NOMINA CAMUFFATA CON L’ESIGENZA DI RISPETTARE LE QUOTE ROSA MA LE RAGIONI SONO ALTRE: LO CICERO È UN GAFFEUR E AVREBBE RISCHIATO DI DARE ALLA RAGGI QUALCHE GATTA DA PELARE

LO CICEROLO CICERO

Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

 

Sono convinto che a Virginia Raggi sarà perdonato molto, perché chi l' ha preceduta nei decenni ha peccato molto, e quindi qualsiasi inciampo nei primi giorni di cammino da sindaco di Roma sarà tollerato, difeso, perfino esaltato.

 

Ben sapendolo, devo dire che mi è sembrata una grande ipocrisia e anche un errore il modo non proprio elegante con cui alla vigilia dell' insediamento della giunta è stato espunto il nome di Andrea Lo Cicero, ex campione di rugby italiano. Non sono tifoso di rugby, né ho mai conosciuto di persona Lo Cicero, personaggio che ha una certa simpatia e che ha avuto una certa visibilità in tv («Giardini da incubo») e sui rotocalchi dove spesso è apparso insieme alla sua bella fidanzata, la modella Roberta Di Fiore.

 

LO CICEROLO CICERO

Il fatto è che alla vigilia del ballottaggio la Raggi- che era restia sul punto - ha voluto anticipare un pezzettino della squadra con cui avrebbe governato Roma. Quell' ultimo venerdì di campagna elettorale fece solo quattro nomi, e fra loro c' era Lo Cicero, indicato come assessore «alla qualità della vita, all' accessibilità, allo sport e alle politiche giovanili». Quel giorno alla Raggi disse di fatto ai romani:

 

«Questo è il gruppo che governerà con me se domenica mi votate». Proprio per questo motivo il nome di Lo Cicero sarebbe dovuto essere intoccabile in quella giunta. E invece alla vigilia della ufficializzazione, Lo Cicero è stato a sorpresa silurato dalla Raggi, come se quella indicazione ai cittadini romani prima del loro voto valesse meno che zero.

LO CICEROLO CICERO

 

Nulla di diverso dalle balle che per decenni tutti i politici italiani hanno raccontato, ma non me lo sarei aspettato dal Movimento 5 stelle. Naturalmente c' è libertà di scelta di un sindaco e di ripensamento.

 

Ma il caso Lo Cicero non è quello di un vicecapo di gabinetto scelto e poi scartato perché fu vicino a Gianni Alemanno: il suo nome non era stato fatto agli elettori di Roma. Ancora peggio di questa retromarcia è stata la giustificazione che ne è stata data: Lo Cicero purtroppo era maschio, e bisognava rispettare la parità di genere imposta dalla legge, quindi via lui per una quota rosa.

 

VIRGINIA RAGGIVIRGINIA RAGGI

Qui è l' ipocrisia che disturba assai. Prima cosa: la parità di genere era ben nota a chi era stato già consigliere comunale, non è una sorpresa dell' ultimo istante. Secondo: rispetto ai quattro nomi indicati all' elettorato prima del voto, sono arrivati altri nuovi assessori.

 

E di questi due- Marcello Minenna al Bilancio e Adriano Meloni al Commercio e Turismo- fino a prova contraria sono maschietti. Intendiamoci, due ottimi nomi. Ma arrivati dopo Lo Cicero: perché dunque fare fuori lui e non rinunciare a uno di quei due, visto che non erano stati indicati agli elettori? La risposta è semplice: perché quella della parità di genere è una grandissima balla.

 

LO CICEROLO CICERO

Lo Cicero - si è capito dal primo istante- è un po' turbolento, un pizzico gaffeur e molto indipendente e qualche imbarazzo avrebbe rischiato di dare alla Raggi e alla sua maggioranza. Fossi stato nella Raggi mi sarei rivolto agli elettori a cui avevo detto una bugia quell' ultimo venerdì e con tante scuse per l' incidente avrei spiegato perché Lo Cicero non mi andava più bene, senza troppi infingimenti.

 

Detto questo, chapeau all' ex campione di rugby, cui ovviamente il trattamento ricevuto non è risultato gradito. Ma che con grande eleganza ha rivelato sui social network il dispiacere facendo comunque gli auguri al nuovo sindaco e alla squadra di cui non fa più parte.

 

I campioni si vedono anche da questo (e dimostra quanto sia stata sciocca la bugia della Raggi). Riporto così integralmente il suo post, pubblicato su Fb, che gli fa grande onore:

 

virginia raggi parlavirginia raggi parla

«Lo sport ha rappresentato una parte fondamentale della mia vita, ed una parte fondamentale della mia vita l' ho passata a Roma. Ricoprire la carica di Assessore allo Sport di questa meravigliosa città, lavorare insieme a Virginia ed a tutti i cittadini romani al rilancio della nostra Capitale, sarebbe stato un enorme privilegio ed una altrettanto grande responsabilità.

 

lo cicerolo cicero

Ho appreso con un certo stupore, ieri, della volontà di non dare seguito alla mia nomina già annunciata in precedenza sin dalla campagna elettorale, ma come nel rugby ci si mette al servizio della squadra accettando le scelte dell' allenatore, così nella vita è giusto mettersi al servizio del bene più alto, quello della collettività e dei cittadini. Lo sport mi ha insegnato la disciplina, il rigore e l' onestà e non ho intenzione di venir meno ai miei principi. A Virginia ed a tutta la giunta, il più rugbistico degli "in bocca al lupo"».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?