CINDY WINNER DJANKEU NGAMBA È LA PRIMA ATLETA A VINCERE UNA MEDAGLIA SOTTO LA BANDIERA DEL TEAM RIFUGIATI: IL BRONZO È SICURO, MA PUO' ANCORA AMBIRE ALL'ORO - LA 25ENNE, LESBICA, E’ DOVUTA EMIGRARE DAL CAMERUN, DOVE L’OMOSESSUALITÀ E’ UN REATO, ALL’INGHILTERRA - NEI PRIMI ANNI DI RESIDENZA NEL REGNO UNITO ERA COSTRETTA ALL’OBBLIGO DI FIRMA ED È STATA ANCHE IN CARCERE PER NON AVER OTTEMPERATO A QUESTA PRASSI...
Estratto dell’articolo di Cosimo Cito per “La Repubblica”
Ha il destino scritto nel suo lungo nome, l’ha portato orgogliosamente sul ring e ha vinto con verdetto unanime la sfida dei quarti nel torneo dei 75 kg. Cindy Winner Djankeu Ngamba ha sconfitto la francese Davina Michel, un’altra figlia del mondo, nata in Martinica.
In Camerun, dove è invece nata Ngamba, l’omosessualità è reato. E lei è dovuta emigrare in Inghilterra, dove vive con suo padre e suo fratello da 14 anni dopo un passaggio anche nella Île-de-France, la regione di Parigi.
La sua bandiera non è la Union Jack: non è ancora in possesso del passaporto britannico. Per la legge è un’apolide. E ai Giochi gareggia sotto la bandiera del Team Rifugiati […] Quella bandiera, con i Cinque Cerchi del Comitato olimpico internazionale, l’ha sventolata sul bateau mouche sulla Senna nella cerimonia di apertura.
E ora Cindy Winner Djankeu Ngamba entra nella storia dello sport come la prima atleta della squadra dei rifugiati a medaglia in un’Olimpiade. Quella casella, sempre a zero a Rio 2016 e Tokyo 2020, si è finalmente riempita al di là di come andrà la semifinale contro la panamense Baylon. Almeno il bronzo è già sicuro. […]
Nel Team Rifugiati, a Parigi, sono in 37, competono in 12 diversi sport e sono stati selezionati dal Cio su una platea di 62 che usufruivano di borse di studio sportive. Due di loro, gli iraniani Iman Mahdavi (lotta) e Hadi Tiranvalipur (taekwondo), risiedono in Italia, rispettivamente a Milano e Roma.
Gli iraniani nel team sono 14, seguono gli afgani e i siriani (5). È un gruppo in crescita: a Rio il team dei rifugiati contava su 10 atleti, a Tokyo erano in 29. Capo delegazione a Parigi è l’ex ciclista afgana Masomah Ali Zada.
[…] Vive a Bolton, studia criminologia. A scuola i compagni la bullizzavano per il suo inglese (la sua lingua madre è il francese) e per il suo peso. Due insegnanti la indirizzarono verso lo sport: prima il calcio, e infine, a 15 anni, il ring e la boxe. Nei primi anni di residenza in Inghilterra era costretta all’obbligo di firma ogni settimana, come un detenuto agli arresti domiciliari.
È stata anche in carcere per non aver ottemperato a questa odiosa prassi. Il coming out a 18 anni, ben lontana dalla natìa Douala. […] Se sarà oro, Cindy ascolterà l’inno olimpico sul podio. Semifinali e finali della boxe saranno al Roland Garros. Un teatro da sogno, ma il sogno di Cindy si è già fatto storia.