STATE BONIEK CHE LA POLONIA TORNA A CASA DOPO APPENA DUE PARTITE – UN’ELIMINAZIONE INATTESA PER LEWANDOWSKI E COMPAGNI CHE PENSAVANO DI PASSARE IL TURNO CON LA PIPA IN BOCCA - ECCO COSA AVEVA DETTO IL PRESIDENTE DELLA FEDERCALCIO POLACCA, ZIBI’ BONIEK, PRIMA DELL’INIZIO DEL MONDIALE… - VIDEO
Il sogno della Polonia finisce a pezzi dopo appena due partite: nuova sconfitta, stavolta contro la Colombia, e addio Mondiale. Un' eliminazione inattesa in un girone non proibitivo, mentre si riprendono i Cafeteros che dilagano con Mina, Falcao e Cuadrado, meritando la possibilità di giocarsi la qualificazione con il Senegal.
Inutili i correttivi apportati dal ct Nawalka, che vara la difesa a tre, sacrifica Milik e disegna un tridente con Zielinski e Kownacki dietro Lewandowski. Migliore la ricetta di Pekerman, modulo immutato e formazione ritoccata: rilancia James Rodríguez alle spalle di Falcao e innesta Aguilar, che s' infortuna subito, e Barrios in mediana.
A segno anche Cuadrado La Polonia illude in avvio, pochi minuti e lascia il possesso alla Colombia, vacilla soprattutto a destra con le sovrapposizioni di Arias e Cuadrado. In metà partita, si registra però un solo tiro nello specchio ed è quello di Mina che porta in vantaggio i Cafeteros: lo stacco di testa, imperioso, completa un' azione che coinvolge l' intera linea dei trequartisti.
La reazione biancorossa è inconsistente, la manovra leziosa, Lewandowski rimane isolato e quando si procura due buone palle s' imbatte in un Ospina miracoloso. La Colombia ne approfitta, cresce e dilaga, chiude i conti con Falcao (lancio di Uribe) e sigilla il risultato in contropiede con lo scatenato Cuadrado.
2. BONIEK
Matteo Dalla Vite per gazzetta.it
Presidente presente. Da subito, dal primo momento e fino a quando non si sa «perché questo Mondiale, a parte 5 squadre, lo possono vincere tutte». Polonia compresa, fa intuire Zibì Boniek, numero 1 della Federcalcio polacca al seguito dal primissimo istante dei suoi discepoli. Questa Polonia, che debutta oggi contro il Senegal, ha la più folta rappresentanza di giocatori della A, 7.
Nessun' altra nazionale ne ha così tanti. I prescelti sono Szczesny (Juve), Cionek (Spal), Linetty (Samp), Bereszynski (Samp), Kownacki (ancora Samp), Milik e Zielinski (Napoli), «e il Genoa credo prenderà Piatek, centravanti vero: non è con noi ma so che il vostro calcio scoprirà un altro bel nostro prodotto».
Ecco Zibì: perché i polacchi piacciono tanto ai nostri club?
«Perché abbiamo fatto sempre bene da voi. Erano passati un po' di anni dalla prima volta in cui c' ero io all' ultima in cui poco alla volta ne sono arrivati tanti. I "miei" non sbagliano: sono bravi, seri, hanno tecnica e voglia di fare, non danno problemi, amano lavorare, non sono montati. Possono essere un esempio per come si allenano e per come vivono l' extracalcio».
Quanti consigli le chiedono in ritiro?
«Abbiamo un bel rapporto, sto con loro per aiutarli. Spesso con gli italiani scherziamo: in italiano...».
Due anni fa consigliò alle italiane Linetty. Ed è arrivato. Oggi?
«Vi dico che Kownacki della Sampdoria non ha ancora mostrato tutto il proprio valore. In questi Mondiali lo capirete».
Certamente Szczesny ha dimostrato di essere l' erede di Buffon. Il titolare, dice la Juve, è lui e non Perin.
«Assolutamente giusto che sia così. Si è meritato questa decisione da parte della società: il club sa benissimo che Woicjech è bravo, che ha più esperienza internazionale rispetto a Perin e che con lui potrà avere la porta a posto per i prossimi quattro-cinque anni. Qualità altissima e affidabilità».
Che non mancano nemmeno a Zielinski
«Diventerà uno dei top player.Ha tutto, ma deve acquisire maggiore sicurezza in se stesso, perché ha dei colpi straordinari: in allenamento mi lascia a bocca aperta».
Scusi Zibì, difetti ne avete?
«Zielinski per esempio dovrebbe diventare più furbetto».
Ancelotti è la persona giusta per dargli due malizie in più.
«Speriamo ci riesca: se Carlo gli darà più cattiveria, beh, avrà completato il lavoro su un top mondiale».
Ha un giocatore polacco da consigliare a Di Francesco?
«Non sto a consigliare nessuno ma sono convinto che la Roma farà un altro grande campionato, crescerà, perché mi fido molto sia di Monchi e sia di Di Francesco, bravo davvero».
Da quattro anni a questa parte il più bravo è Allegri: ha fatto bene a restare alla Juve?
«Benissimo. E' un ottimo tecnico e quindi, come tale, se ha preso questo tipo di scelta è perché sa di poter vincere ancora. Però...».
Prego: però?
«Però adesso deve provare ancora di più a vincere la Champions. Per carità, se arriverà anche l' ottavo scudetto sarà meraviglioso, ma ora deve pensare quasi solo all' Europa».
Negli ultimi quattro anni lo ha fatto ma...
«Questa Juve assomiglia molto a quella del 1982 quando arrivai io. C' era voglia di vincere in Europa e non pensavamo al campionato. Eppure arrivò tutto, riuscimmo ad arrivare alla Coppa Campioni. E la Juve di oggi ha uomini, qualità e il dovere di puntare a questo.Lewandowski? Parliamo di Mondiale grazie».
Ecco, scusi la banalità: chi lo vince?
«A parte cinque squadre, possono vincerlo tutte le altre. Noi intanto pensiamo a passare il turno e poi prenderemo ogni gara come una finale. E chissà, noi ci siamo...».