OLIMPIADE NEL MI-TO? CERIMONIA D’APERTURA A SAN SIRO, SHORT TRACK AL FORUM D’ASSAGO, SCI ALPINO A BORMIO (A 2 ORE E MEZZO DA PIAZZA DUOMO) – BOB, SLITTINO E SALTO NEGLI IMPIANTI PIEMONTESI: ECCO COME IL TANDEM MILANO-TORINO PUO' OSPITARE I GIOCHI INVERNALI 2026
Andrea Buongiovanni per La Gazzetta dello Sport
Forse la spallata decisiva verso il «sì, proviamoci» è arrivata la settimana scorsa: anche Giovanni Malagò, presidente del Coni, per due giorni è stato testimone del successo, organizzativo e di pubblico, dei Mondiali di pattinaggio di figura ospitati dal Mediolanum Forum di Assago: 65.000 spettatori complessivi tra mercoledì e domenica, apprezzamenti da atleti, allenatori e dirigenti di ogni latitudine. L' impianto polifunzionale - in assenza di un vero e proprio palazzo dello sport, dopo la vergogna del crollo per neve di quello di San Siro del gennaio 1985 - ha bisogno di una bella ristrutturazione.
I suoi quasi trent' anni di vita sono stati molto intensi. Ma, possibile teatro anche delle gare dello short track, avrebbe dimensioni e relative infrastrutture forse giuste persino per un' Olimpiade. E qui, a proposito del dualismo (o della collaborazione?) con Torino, nascerebbe subito una possibile, accesa rivalità.
Perché il Palavela del capoluogo piemontese, che delle due stesse discipline è stata casa dei Giochi 2006 (oltre che di diverse altre rassegne globali), rinnovata da poco la gestione, è impianto di sicura affidabilità.
BUDELLO E TRAMPOLINO E tutto il resto? Lavori e idee in corso. Con un presupposto: per gli sport con budello artificiale (bob, slittino e skeleton) e per quelli con trampolino (salto e combinata nordica), per un fatto meramente economico, non si potrebbe che far ricorso agli impianti già esistenti e utilizzati per i Giochi di dodici anni fa: a Cesana nel primo caso e a Pragelato nel secondo. La pista di Cesana, svuotata d' ammoniaca, è inaccessibile da tre stagioni. Resta solo il pistino della spinta. E buona parte di quant' altro era rimasto (dai cavi di rame, in giù) è stato saccheggiato. Ma si tratta di un impianto costruito con criteri «moderni». E quindi, come confermano Ivo Ferriani, membro Cio e presidente della federazione internazionale del bob e Armin Zöggeler, leggenda dello slittino e oggi d.t. azzurro, ripristinabile senza esborsi esagerati. Lo stesso discorso potrebbe al limite valere per l' anello per la pista lunga al Lingotto di Torino.
MILANO CAPITALE Tutto il resto potrebbe gravitare su Milano, con il ricorso per diverse discipline della neve - sci alpino in testa - all' area valtellinese Bormio-Livigno, fino a Santa Caterina. Ma all' ombra della Madonnina si potrebbe svolgere (quasi) tutto il resto. Con il fascino di San Siro e dei suoi 80.000 spettatori per la cerimonia di apertura e la suggestione dell' Arena, con la sua capienza da 15.000, per quella di chiusura.
Altri spazi utilizzabili potrebbero diventare l' ex-Padiglione 3 della Fiera appena ristrutturato - un parallelepipedo di 104x81x16 metri con una cupola ellittica alta 32 metri - con annessa la fermata della metropolitana Tre Torri. E, rimanendo in zona City Life, andrebbero considerati anche gli ampi spazi di MiCo (Milano Congressi). Non quelli del nuovo Palalido: le dimensioni massime previste (26,5x40 metri) non consentirebbero nemmeno lo svolgimento delle partite di curling. Ancora: come sperimentato con successo in passato, perché non ricorrere al percorso intorno al Castello Sforzesco, al Parco Sempione, per le sprint del fondo e all' area nei pressi dell' Albero della Vita (ex Expo) per determinate specialità di snowboard e freestyle?
Infine il Villaggio: c' è da immaginarlo a sud della città, in zona Porto di Mare.
ALTA VELOCITÀ Senza nè dimenticare nè sottovalutare l' eventuale coinvolgimento della Dolomiti, con Cortina in testa, un' Italia unita nel nome dell' Olimpiade potrebbe fare la differenza. In fondo, Milano-Torino, con l' alta velocità, si fa in 45 minuti.
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