CONI D’OMBRA - DOPO L’AFFONDO INNOCENTISTA DIETROFRONT DI MALAGÒ SUL CASO KOSTNER: “IL RISPETTO DELLE NORME È SACROSANTO” - MA A GIUDICARE LA EX PATTINATRICE DAVANTI AL TRIBUNALE ANTIDOPING POTREBBE ESSERE L’AVVOCATO DI MALAGÒ
GIOVANNI MALAGO' BACIA LA MANO A PAPA BERGOGLIO
1. MALAGÒ: VICENDA FIN, NIENTE SQUALIFICA
(ANSA) - Il Collegio di Garanzia dello sport del Coni ha annullato la squalifica di otto mesi inflitta al presidente del Comitato olimpico, Giovanni Malagò - in qualità di tesserato alla Federnuoto, con il circolo Canottieri Aniene - assunta dalla Commissione d'appello federale della Fin. In I Grado, la Disciplinare della federazione lo scorso 29 settembre, aveva deciso una sospensione di 16 mesi da ogni attività sociale e
2. MALAGÒ: "LA MIA ERA VICINANZA A KOSTNER"
(ANSA) - "Credo ci sia stato un brutto equivoco. Massimo rispetto per le attività inquirenti, la sanzione era dovuta a una norma. Ma io ho fatto una considerazione a livello umano dicendo che, se non fossi il presidente del Coni, mi sento di star vicino a Carolina ma il rispetto delle norme è sacrosanto". Così Giovanni Malagò chiarisce le parole su Carolina Kostner, dopo la richiesta di 4 anni e 3 mesi di squalifica, (“Anche io avrei detto ‘Schwazer non c’è’”) dalla Procura antidoping
il funerale di virna lisi giovanni malago'
3. DOPING, UN AVVOCATO DI MALAGÒ È IL GIUDICE DELLA KOSTNER
Valerio Piccioni per “la Gazzetta dello Sport"
L’avvocato di Malagò nell’inchiesta sui Mondiali di nuoto, giudice di Carolina Kostner davanti al Tribunale Nazionale Antidoping. Il cui presidente ha respinto al mittente la richiesta della Federghiaccio di accedere agli atti del fascicolo sportivo della pattinatrice, precisando l’impossibilità di costituirsi nel processo da parte federale.
La certezza che la Kostner fronteggerà il 16 gennaio una richiesta di sanzione dimezzata visto che le nuove norme sportive antidoping, raccogliendo le modifiche del codice Wada, prevedono uno sdoppiamento delle squalifiche per "complicità", abbassando il minimo, nella fattispecie che la riguarda, da 4 a 2 anni (resterebbero poi i tre mesi per l’omessa denuncia della frequentazione del dottor Ferrari). Il caso Kostner è una novità continua.
Il sito globalist.it ha "scoperto" che anche uno dei legali di Giovanni Malagò, responsabile della segreteria del Circolo Canottieri Aniene, potrebbe far parte del collegio che giudicherà il 16 gennaio Carolina Kostner. L’avvocato Carlo Longari è il vicepresidente della seconda sezione del Tribunale Antidoping, quella che giudicherà la pattinatrice. Inutile dire che la circostanza, dopo l’affondo innocentista di Malagò, "se fossi stato al suo posto, mi sarei comportato allo stesso modo", fa discutere. Anche se ieri il presidente del Coni ha parlato a Rai Sport di "rispetto delle norme sacrosanto".
Non è in discussione, naturalmente, il curriculum di Longari, che assisteva fra l’altro Malagò durante l’inchiesta per i Mondiali di nuoto 2009, in cui la posizione del futuro presidente del Coni fu archiviata prima ancora dell’inizio del processo.
Ma il sistema sportivo non potrebbe scegliersi giudici più "lontani" per evitare la possibilità di oggettivi conflitti di interesse? Se un domani, il Tna si trovasse di fronte una vicenda con al centro un atleta dell’Aniene? In ogni caso, non è detto che Longari sia materialmente fra i giudici del 16 gennaio. La prassi prevede che possano bastare per un giudizio, oltre al presidente Luigi Fumagalli, un membro "scientifico" e uno "legale", e del collegio fanno parte cinque giudici.
Ieri, proprio Fumagalli ha detto no ad Andrea Gios, il presidente della federazione italiana sport del ghiaccio, che avrebbe voluto accedere agli atti del caso Kostner. L’articolo 24, comma 1 del regolamento antidoping, indica quali sono le parti che possono entrare nel procedimento: l’indagato, la procura antidoping, la Wada e la federazione internazionale competente. Quindi, niente atti e niente costituzione in giudizio.