lotito dal pino

COME DAGO-ANTICIPATO SI E’ CONSUMATA LA ROTTURA TRA DAL PINO E LOTITO (DOMINUS DEL PALLONE ITALICO E SUO GRANDE ELETTORE) – IL NUMERO 1 DELLA LEGA CALCIO ACCELERA SULLA MEDIA COMPANY PER LA GESTIONE DEI DIRITTI TV E TRATTA CON I FONDI USA (CVC IN POLE) MA L’ASSEMBLEA SI SPACCA E ANCHE L’AD DELLA ROMA FIENGA MOLLA DAL PINO - IL PIANO DI “LOTIRCHIO”: INSIEME ALL’EX INFRONT MARCO BOGARELLI, OGGI AL LAVORO PER I CINESI DI “WANDA”, VORREBBE…

https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/pino-lotito-rsquo-eravamo-tanto-amati-ndash-ragioni-242225.htm

 

 

Giuliano Balestreri per it.businessinsider.com

 

 

dal pino

Sky ha versato alla Serie A la prima rata del contratto per il campionato 2020/2021, ma per l’ultima tranche della stagione in corso (130 milioni di euro compresi gli interessi, ndr) se ne riparlerà in pieno autunno: la pay tv presenterà ricorso contro l’ingiunzione di pagamento, ma difficilmente le nuove udienze saranno calendarizzate prima della fine dell’estate. Insomma, i club si trovano con l’acqua alla gola: i diritti tv valgono per oltre la metà degli incassi complessivi e i soldi servono a sanare tutte le pendenze in vista dell’iscrizione al prossimo campionato. 

 

Ecco perché il presidente della Lega, Paolo Dal Pino ha voluto accelerare i tempi sulla nascita della media company: la newco all’interno della quale veicolare i ricavi commerciali della Serie A che però ha bisogno di un partner finanziario per avviare la fase di start up. Uno scenario che fa gola a diversi fondi d’investimento convinti che con una governance chiara e senza l’assillo di fare cassa immediatamente, il valore dei diritti tv sia destinato a crescere rispetto al valore odierno di circa 1,3 miliardi di euro l’anno.

 

cvc capital partners

I presidenti aspettano le offerte vincolanti entro il 24 di luglio, ma intanto iniziano a prendere forma le diverse opzioni sul tavolo. La più calda, appoggiata da Dal Pino, ma anche dall’advisor Lazard, sembra quella di Cvc che ha messo sul piatto 2,2 miliardi di euro per il 20% della newco per un periodo di 10 anni. Un’operazione con una valorizzazione complessiva di circa 11-13 miliardi di euro. In uno scenario del genere, i ricavi in eccessi dovrebbe rientrare nella “remunerazione” del capitale di rischio del fondo. I club, in cambio, avrebbero ricavi certi, ma teoricamente stabili.

 

claudio lotito foto mezzelani gmt042

Inoltre, Cvc chiede la maggioranza dei diritti di voto della media company. Per gli operatori internazionali è semplicemente fuori discussione l’ipotesi di entrare in Spa di fatto dove i 20 soci hanno una quota paritaria del 5%. Soprattutto in considerazione del fatto che ogni decisione finanziaria necessità di una maggioranza del 75%. L’ingovernabilità della Lega con un presidente e un amministratore delegato di fatto prigionieri dell’assemblea è incompatibile con qualunque progetto finanziario.

 

 

claudio lotito foto mezzelani gmt037

Ecco dunque lo scoglio da superare: se una parte dei presidenti è ormai consapevole che per crescere serve una guida esterna, indipendente e non condizionabile dagli umori dell’assemblea; un’altra non vuole perdere il controllo sulla gestione dei soldi. Come a dire meglio pochi, ma gestiti direttamente che molti di più, ma senza la possibilità di intervenire direttamente.

 

D’altra parte è proprio sulla gestione dei diritti tv triennali che si sono consumate le battaglie più sanguinose all’interno della Lega di Serie A: le stesse che hanno fatto fuori Miccichè, messo all’angolo l’ad Luigi De Siervo e rischiano di isolare Dal Pino (nei giorni scorsi l’ad della Roma, Guido Fienga, grande sponsor del presidente della Lega, ha indirizzato allo stesso una lettera durissima denunciando il suo inattivismo nella contestata gestione dello stipendio dell’ad, minacciando anche azioni legali – missiva a cui Dal Pino ha risposto calendarizzato la discussione sull’ad per la seconda assemblea estiva, ndr).

guido fienga crisi roma foto mezzelani gmt021

 

Lo scenario della Serie A è fluido e in costante evoluzione. Gli animi dei presidenti sono mobili come “piume al vento”. Abbastanza, quanto meno, per rendere impossibile o quasi l’unanimità necessaria a deliberare le cessione di una quota di partecipazione a un fondo della newco.

 

 

L’alternativa su cui hanno iniziato a ragionare alcuni presidenti e quella di individuare come partner finanziario un fondo di debito, anziché un private equity. L’effetto sarebbe quello di mantenere il 100% del capitale, pur ottenendo subito i capitali necessari per la fase di start up. La cifra sul piatto sarebbe decisamente inferiore, probabilmente vicina a 1,5 miliardi sufficiente comunque ad anticipare gli introiti di una stagione o a coprire le perdite iniziali relative alla realizzazione di una canale della Lega.

bogarelli

 

Una soluzione del genere eviterebbe anche il rischio di eventuali contenziosi: la Serie A è di fatto controllata da 20 club, i formali proprietari dei diritti tv; ogni anno ci sono tre promozioni dalla B e altrettante retrocessioni che modificano l’assetto della Lega e trovare un’intesa che metta il calcio al riparo da rischi è tutt’altro che semplice. A meno che non si raggiunga un accordo che preveda una sorta di minimo garantito da parte di un soggetto finanziario e con meccanismo di condivisione dei ricavi per la quota eccedente.

 

Un progetto simile a quello proposto da Wanda che però non dovrebbe essere valutato tra le offerte dei fondi. Il gruppo cinese, per cui lavora Marco Bogarelli, si candida a ricoprire il ruolo di partner industriale dell’operazione di costruzione del canale. Per Bogarelli è un chiodo fisso convinto che sia l’unico modo per far salire in maniera costate i ricavi del calcio tricolore.

bogarelli

 

Ed era stato lui ad aiutare Mediapro nel 2017: a differenza degli spagnoli, però, Wanda ha le spalle molto più larghe e non avrebbe problemi a presentare le garanzie finanziarie necessarie. E’ evidente, comunque, che in questo momento l’ipotesi canale ha la precedenza rispetto al bando tradizionale.

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”