IL DERBY DEL GIUDIZIO PER IL "REAL CARLO" - CONTRO L’ATLETICO DI SIMEONE ANCELOTTI SI GIOCA TUTTO: SE PERDE, L’ANNO PROSSIMO C’È ZIDANE - IL REAL SENZA BALE, BENZEMA E MODRIC

Andrea Sorrentino per “la Repubblica”

 

CARLO ANCELOTTI - DIEGO SIMEONECARLO ANCELOTTI - DIEGO SIMEONE

Le ultime tre banderillas gli sono arrivate dritte nel collo negli ultimi giorni, i più delicati, e ora la folla si aspetta che il toro pieghi le zampe, barcolli, stramazzi a terra. È un toro emiliano, non un Gallardo di quelli che incendiano le arene di qui, ma è lo stesso forte, coraggioso, esperto, ha vinto tanto ed è coperto di gloria, da quelli come lui devi aspettarti un sussulto d’orgoglio. Ma è dura, per Carlo Ancelotti. Durissima.

 

Si gioca tutto stasera, Carletto nostro, solo contro tanti, forse tutti, di sicuro contro il suo stesso presidente che non lo ama, in questo Real-Atletico, ottavo derby stagionale di Madrid, l’ultimo, quello decisivo, e finora il Real non ne ha vinto neppure uno. «Siamo preparati a tutto, anche ai rigori», riflette Carlo, con lo sguardo in tralice di chi arriva in apnea al giorno del giudizio. Si respira a fatica in questa vigilia di passione, da sabato in poi sono arrivate solo pessime notizie, come se non bastasse la squalifica di Marcelo.

ancelottiancelotti

 

Dunque: Luka Modric si è lesionato un legamento del ginocchio, stagione quasi finita; Karim Benzema ha lo stesso problema, solo un po’ meno grave, comunque stasera non ci sarà; Gareth Bale si è arreso a un guaio muscolare, ne avrà per due settimane. Andare all’assalto del catenaccione dell’Atletico senza due attaccanti titolari su tre e senza il genietto croato di centrocampo vuol dire prepararsi al peggio, o limitarsi a cavalcare la speranza, raccomandandosi ai numi tutelari.

 

Il tutto, in una Madrid che non perdona nulla ad Ancelotti, in un ambiente sapientemente guidato dai ventriloqui di Florentino Perez, che pensa da tempo alla successione di Carletto con Zidane. Per questo altre banderillas arrivano da chi dà la colpa degli infortuni al tecnico, reo di non aver saputo ruotare titolari e panchinari, o da chi gli ricorda che al netto delle assenze la sua rosa mantiene un valore ben superiore a quello dell’Atletico: 420 milioni a 250, dicono gli esperti.

 

cristiano ronaldo ancelotticristiano ronaldo ancelotti

Come a dire che Ancelotti non deve e non può accampare scuse in caso di eliminazione, e figurarsi se lo farà: non servirebbe a nulla, tra l’altro, perché se il grande Real venisse eliminato dall’Atletico la testa che salterebbe a maggio sarebbe comunque la sua, come sarebbe saltata un anno fa se non avesse vinto, anche se di un capello, la finale di Champions. 

 

Insomma, l’unica è andare all’assalto dell’Atletico, simpatico a molti perché ci intravedono la favola di Davide contro Golia: ma si dimentica che la squadra di Simeone è da un paio d’anni un felicissimo inno all’anticalcio, o al catenaccio rivisto in chiave moderna per l’intensità della difesa di squadra, ma sempre anticalcio rimane, senza contare che sulle finanze, sulla multiproprietà che governa questo strano club (povero e assai indebitato, ma chissà come ricchissimo) ci sarebbero un sacco di cose da dire.

 

simeonesimeone

All’andata, l’Atletico fu salvato dalle parate di Oblak e dal calo fisico del Real dopo un primo tempo di imbarazzante dominio, e da lì Ancelotti vorrebbe ripartire: «Ho una sola idea per stasera ed è di giocare come all’andata». Ci sarà spazio in attacco per il Chicharito Hernandez e a centrocampo per Isco, poi tutti a sperare in Cristiano Ronaldo e nei suoi macronumeri (per la quinta stagione consecutiva è arrivato a quota 50 gol), sperando che stavolta non fallisca una partita decisiva, come a volte gli capita.

mandzukicmandzukic

 

Il Real ha sempre passato il turno dopo uno 0-0 in trasferta, tranne contro lo Spartak nel 1991; l’Atletico si è sempre qualificato dopo uno 0-0 in casa, come in semifinale col Chelsea un anno fa.

 

Si guardano anche le statistiche, in vigilie così, e le guarda anche Ancelotti, ma sa che non contano nulla. Stasera, in fondo, conta solo lui. Il toro che col suo manto nero lucido di sudore, sofferenza e sangue, sta per crollare a terra. La folla trattiene il fiato. Finirà con una cornata o con una pugnalata, l’ennesima?

Carlo Ancelotti e Mariann Barrena McClay 5Carlo Ancelotti e Mariann Barrena McClay 5Carlo Ancelotti e Mariann Barrena McClay Carlo Ancelotti e Mariann Barrena McClay carvajal mandzukiccarvajal mandzukicatletico realatletico real

 

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…