angela carini

QUALCOSA NON TORNA - ANGELA CARINI, CHE HA ABBANDONATO DOPO SOLI 46 SECONDI IL MATCH ALLE OLIMPIADI CONTRO L'ALGERINA IPER-ANDROGINA IMANE KHELIF, APPENDE I GUANTONI AL CHIODO A SOLI 25 ANNI: "DICO CIAO ALLA BOXE" - NELLE INTERVISTE LA CARINI SI LODA CON "ESCO A TESTA ALTA", "MI SONO ARRESA CON MATURITA'", MA SI E' RITIRATA DOPO SOLO 46 SECONDI: I COLPI DI IMANE KHELIF, DICE LA PUGILE ITALIANA, "SONO MOLTO FORTI" MA LEI DI COLPI NE HA PRESO SOLO UNO - NON E' UN PO' POCO PER DIRE "NON SONO RIUSCITA AD ANDARE AVANTI"? LA SUA VERSIONE: "QUANDO HO PRESO QUEL PUGNO COSI' FORTE HO CAPITO CHE NON VOLEVO CONTINUARE..."

1 - ANGELA CARINI "NON HO PERSO E NON MI VERGOGNO MI CHIEDEVO: CHI STO AFFRONTANDO?"

Estratto dell’articolo di Angelo Di Marino per “la Stampa”

 

ANGELA CARINI

[…] Angela Carini, napoletana di 25 anni, agente di polizia, scende dal ring come una furia dopo l'abbandono nel match contro l'algerina Imane Khelif. L'Olimpiade dell'azzurra è durata meno di un minuto. Angela, 46 secondi e poi il blackout. «Non me la sono più sentita di combattere dopo meno di un minuto. Ho preso un colpo al naso e ho perso l'equilibrio, non respiravo e quindi ho detto basta».

 

Prima di salire sul ring pensava solo a combattere?

«Ho voluto salire sul ring. Pensavo a mio padre, che per me è un esempio di vita, e agli sforzi che ho fatto per essere qui. Questa per me era la mia Olimpiade e volevo percorrere l'ultimo chilometro».

 

[…] È finita troppo presto.

«Mio padre e Dio hanno scelto questo percorso, per quanto mi riguarda rispetto tutte le avversarie».

 

Sul ring aveva davanti non solo Imane Khelif ma anche le polemiche di questi giorni?

IMANE KHELIF E ANGELA CARINI

«Non sono nessuno per poter giudicare. Non sono nessuno per prendere una decisione. Se questa ragazza è qui ci sarà un motivo. Io ho combattuto e sono salita sul ring, come è giusto che facessi. Ripeto».

 

Ha mai protestato per questo abbinamento con la pugile algerina?

«No, no, io non ho mai protestato. Non ho mai detto una parola. Mi adeguo alle regole, non decido io».

 

Magari con il suo allenatore si è lamentata?

«No, io ho semplicemente detto che va bene e qualsiasi cosa succede c'è mio padre con me. Mio padre ha voluto questo, lo faccio. Dio ha voluto questo, lo faccio. Va bene così».

 

(piange, ndr) Cosa pensa della sua avversaria? Non l'ha salutata dopo il verdetto...

«Ho sbagliato, sono scesa dal ring per rabbia, ma non verso la mia avversaria».

ANGELA CARINI

 

Cosa l'ha fatta arrendere?

«I suoi colpi sono molto forti».

 

Le era mai capitato di subirne di simili?

«No, sinceramente no. Ho preso molti colpi. Sono una combattente e una che davanti al dolore non si ferma mai».

 

È stato un incontro irregolare per lei?

«Non c'è stata nessuna irregolarità».

 

Una resa.

«Con tutta la mia determinazione e caparbietà, non sono riuscita ad andare avanti».

 

Come si sente adesso?

angela carini giorgia meloni - meme

«Mi fa malissimo il naso. […] sono una combattente […] Salgo sul ring con il sangue agli occhi».

 

Come ha vissuto le polemiche di questi giorni?

«Non mi sono mai interessata. […] Quindi sono salita sul ring e sono andata avanti, volevo solo vincere».

 

Quanto ha pensato a Imane Khelif, la sua avversaria?

«Mi sono chiesta: chi sto affrontando? […] Mi dispiace anche per lei, siamo finite in un boom mediatico. […] Noi siamo atlete, non siamo giudici».

 

IMANE KHELIF E ANGELA CARINI

Si sente strumentalizzata?

«Non lo so, voglio solo stare lontana da questi discorsi».

 

È molto arrabbiata?

«Sono molto demoralizzata...Sono stata una grande donna a dire no, una grande donna».

 

Nessuna premeditazione?

«Anche se mi avessero detto non combattiamo, non avrei accettato […]».

 

Stavolta ha perso praticamente senza combattere.

ANGELA CARINI IMANE KHELIF

«No, per me non è una sconfitta. Io non ho perso, mi sono solo arresa con maturità».

 

Continuava a urlare "Non è giusto". Cosa non è giusto?

«Non è giusto perché ho sacrificato tutta me stessa per essere qui alla mia prima Olimpiade e invece non ce la facevo a combattere». […] «Non mi vergogno di certo, e poi di cosa devo avere vergogna? Perché mi sono arresa, perché non ho potuto combattere? Esco a testa alta».

 

E adesso?

«Dico ciao alla boxe».

 

2 - LE LACRIME DI ANGELA “NON VOLEVANO CHE COMBATTESSI ARRESA DA GUERRIERA”

IL TWEET DI ELON MUSK CONTRO KAMALA HARRIS PER IL RITIRO DI ANGELA CARINI

Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per “la Repubblica”

 

Le hanno detto: non combattere. Non salire. Protesta.

«Tutto il mondo della boxe non voleva che salissi su quel ring. Ma io, invece, volevo esserci. Ho combattuto come potevo ma a anche i guerrieri alle volte devono arrendersi. Mentre ero lì, con i guanti e il casco, mi è venuta un’immagine nella testa: quando sapevano che la battaglia era persa, i soldati lanciavano la spada nella terra. Ho fatto anche io così. Mi sono arresa». […]

 

[…] Angela singhiozza: «Io non sono nessuno per giudicare, non potete chiedere a me risposte complesse che attengono ai regolamenti e a chi li deve fare rispettare. Io sono salita sul ring perché volevo combattere. E volevo vincere. Poi ho preso quel pugno, sul naso, mi ha fatto tanto male. No, non ho avuto paura come qualcuno ha detto: questo è il mio mestiere, combatto, i colpi sono la mia vita». […]

 

imane khelif angela carini 7

Interviene il commissario tecnico, Emanuele Renzini, un altro a cui è utile chiedere cosa ne pensa. «Imane non è un uomo, lo sappiamo. Ma ha livelli di testosterone molto alti però. I corpi hanno una memoria muscolare, anche quando transitano da un genere all’altro. Nella boxe femminile i rischi sono bassi, c’è il caschetto, ci sono i guantoni antichoc. Angela voleva combattere mentre tutta l’Italia pugilistica le ha chiesto di non combattere. È salita sul ring. Ma certo è possibile che tutta questa polemica l’abbia condizionata».

imane khelif angela carini 8

 

Dicono: è stata la politica a chiedere questa fine […]  Khelif ha combattuto per tutta la preparazione pre olimpiadi. È vero, è stata squalificata ai mondiali ma tutti nell’ambiente conoscono i modi dell’Iba, la federazione nelle mani dell’amico di Vladimir Putin. E soprattutto la conflittualità aperta con il Cio. Perché all’improvviso Khelif è diventata un caso mondiale? Diteci: avete avuto pressioni dalla politica per non combattere? «Noi non abbiamo sentito nessuno, ci siamo chiusi nella nostra bolla», giura il commissario tecnico.

imane khelif angela carini 6

 

«Ma certo, bastava aprire i social… ». Angela: «Io volevo combattere e ho combattuto. E non volevo perdere». La guardia era bassa quando ha preso quel pugno. «Non me l’aspettavo, è stato forte, le mie amiche italiane che si sono allenate con lei mi avevano detto che fosse una pugile brava, lo sapevo. Quando ho preso quel pugno così forte ho guardato mio fratello in tribuna, ho capito che non volevo continuare». […]

imane khelif angela carini 5angela carini in lacrime dopo l'incontro con imane khelif imane khelif angela carini 1imane khelif angela carini 2imane khelif angela carini 3imane khelif angela carini 4

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…