dovizioso

DOVIZIOSO THRILLING - VITTORIA CONGELATA IN QATAR DOPO IL RECLAMO DEI TEAM RIVALI DELLA DUCATI. NEL MIRINO “LA PINNA” DAVANTI ALLA RUOTA POSTERIORE DELLA “ROSSA” - PER HONDA, SUZUKI APRILIA E KTM AIUTA L'AERODINAMICA, "NO, SERVE A RAFFREDDARE", LA REPLICA DELLA SCUDERIA DI BORGO PANIGALE - LA DIREZIONE GARA HA RESPINTO IL RECLAMO. L'ULTIMA PAROLA SPETTERÀ ALLA CORTE D'APPELLO DELLA FEDERAZIONE

Da gazzetta.it

 

dovizioso

Resta congelata la bella vittoria di Andrea Dovizioso in Qatar. E il verdetto sarà rimandato alla Court of Appel della FIM, per il quale ci vorranno alcuni giorni. I fatti: dopo il successo della Ducati di Dovizioso, quattro team (Honda, Ktm, Suzuki e Aprilia) hanno presentato reclamo allo Stewart Panel della FIM eccependo l'irregolarità dell'appendice montata sul forcellone della Desmosedici davanti alla ruota posteriore. Il reclamo in un primo momento è stato respinto, ma poi i quattro team si sono appellati contro la decisione, che avrebbe confermato la vittoria del Dovi. Riconvocato, l'Appeal Stewart ha deciso, in mancanza di elementi sufficienti per prendere una decisione corretta, di demandare la decisione alla Corte d'Appello delle Federazione cui tutti potranno mandare ulteriore documentazione tecnica. La classifica resta quindi sub judice e l'ordine di arrivo, la vittoria di Dovizioso davanti a Marquez, Crutchlow, Rins e Rossi, resta provvisoria.

 

 

QUELLA PINNA E' IRREGOLARE

Paolo Ianieri per gazzetta.it

 

«Denied». Negato. Con questa parola il gruppo dei commissari presieduto da Freddie Spencer e composto da Bill Cumbow e dal direttore di gara Mike Webb, dopo avere ascoltato Danny Aldridge, direttore tecnico della Federazione internazionale, ha respinto il reclamo presentato durante la gara da Honda, Suzuki, Aprilia e Ktm (ma non Yamaha, che aveva già utilizzato una soluzione simile allo scorso GP di Valencia) contro la Ducati per la pinna attaccata al forcellone che le quattro Case considerano un' appendice aerodinamica, quindi vietata.

dovizioso marquez

 

Una protesta della quale si vociferava già da qualche giorno, con un piano perfezionato dai responsabili tecnici e sportivi delle squadre, ma che ha comunque sempre lasciato abbastanza tranquilla la Ducati. Non solo per il via libera ottenuto a inizio stagione, quando la soluzione è stata presentata al reparto tecnico della Federazione, ma anche perché, dopo che nel corso delle settimane erano montate le perplessità dei rivali, otto giorni fa il dipartimento presieduto da Aldridge aveva trasmesso a tutte le squadre un chiarimento tecnico sulla questione. Nella missiva, una soluzione veniva dichiarata conforme qualora la misura non eccedesse la larghezza del forcellone e la sua funzione fosse limitata allo smaltimento dell' acqua in caso di pioggia, a proteggere da eventuali detriti o per raffreddare la gomma posteriore.

 

Proibita, invece, la funzione di avere un effetto aerodinamico al suolo.

dovizioso ducati pinna

protesta «Io non sono assolutamente preoccupato» manifestava tranquillità Gigi Dall' Igna, direttore generale di Ducati Corse, nel parco chiuso che precedeva il podio, mentre i delegati tecnici della Federazione erano pronti a esaminare ancora una volta il particolare contestato sulle moto di Andrea Dovizioso, Danilo Petrucci e Jack Miller.

 

Decisamente nervosi, invece - come testimoniava la faccia nera di rabbia di Alberto Puig -, gli uomini della Honda, con il team manager spagnolo e Takeo Yokoyama, direttore tecnico Hrc, che andavano a cercare Tony Congram, l' uomo dell' Irta in corsia box, per annunciare la presentazione della protesta. Poco dopo, Puig in rappresentanza della Hrc, Davide Brivio (team principal Suzuki), Massimo Rivola (a.d.Aprilia) e Mike Leitner (team manager Ktm), come firmatari del reclamo, e l' ingegnere Fabiano Sterlacchini, coordinatore tecnico pista della Ducati, si presentavano nell' ufficio degli Stewards per discutere della questione.

dovizioso 2

 

La Ducati dopo un' ora abbondante usciva vincente dal confronto: la vittoria di Dovizioso e il 6° posto di Petrucci confermati. Anche se immediatamente dopo l' Aprilia, che già in inverno aveva presentato una soluzione simile e se l' era vista respingere da Aldridge, e le altre tre Case presentavano appello che verrà discusso dalla Fim più avanti.

 

Non è del resto la prima volta che la rossa finisce sotto la lente di ingrandimento dei rivali, con la creatività e la genialità degli uomini di Dall' Igna che spesso mette in crisi e costringe a rincorrere i rivali come la Honda, che sulla carta hanno una potenza di fuoco impressionante rispetto al Pollicino italiano. Ricordate la questione delle ali sviluppate a Borgo Panigale?

 

Honda, Yamaha e Suzuki per oltre un anno si sono opposte alla soluzione, portando alla fine al divieto delle appendici.

dovizioso marquez

Salvo poi, quando la regola è stata ridisegnata, tornare a sviluppare soluzioni in quel campo. Così come la Ducati è stata spesso additata di interpretare al limite i regolamenti, dalla temperatura della benzina alla possibilità di variare i dati della centralina unica attraverso la piattaforma inerziale, che fino all' anno scorso era libera.

 

 

doviziosodovizioso e la compagnadovizioso alessandra rossila compagna di dovizioso

Ultimi Dagoreport

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?