giuntoli motta conte chiellini

JOHN ELKANN SI È ROTTO LE BALLE DI GIUNTOLI E MOTTA E PENSA DI DARE IL RUOLO DI DG A CHIELLINI CHE VUOL RIPORTARE CONTE – AL POSTO DI THIAGO, GIUNTOLI STAVA LAVORANDO PER LA PROSSIMA STAGIONE A MANCINI E PIOLI. LA PROPRIETÀ LO HA FERMATO: “NULLA DA FARE, IL PROSSIMO ALLENATORE LO SCEGLIAMO NOI” – UNA FONTE INTERNA ALLA CONTINASSA: “SE NEL 1991 È STATO CACCIATO LUCA CORDERO MONTEZEMOLO, PERCHÉ NON DOVREBBE ESSERE ACCOMPAGNATO ALLA PORTA GIUNTOLI?” – ANCHE DEL PIERO POTREBBE AVERE UN RUOLO. IN PIEDI L’IPOTESI PRANDELLI TRAGHETTATORE…

CHIELLINI, IL SOSTITUTOR GIORGIO

Ivan Zazzaroni per www.corrieredellosport.it

 

thiago motta giuntoli

Alla Juve in crisi di (troppe) identità non serve la sostituzione immediata di Motta - con chi poi? -, ma un sostitutor (una semplice erre può fare tutta la differenza del mondo). Da mesi a Motta viene rimproverato di non aver ancora capito la Juve, la sua natura particolare, e ai giocatori di non possedere le palle e lo spirito per aggredire una delle realtà più nobili e complesse del panorama calcistico italiano (domenica il tema è stato abbondantemente trattato perfino da Del Piero con considerazioni centratissime). 

 

Vengo al punto. Nel giro Continassa è rientrato da mesi Chiellini, 40 anni, diciassette dei quali con la stessa maglia (pesante); Chiello che, per inciso, è assai vicino a John Elkann. Il Nostro non sembra tuttavia intenzionato a sporcarsi le mani partecipando a una gestione della quale non condivide probabilmente i metodi e che, almeno per il momento, fa acqua da più parti. 

john elkann foto mezzelani gmt 1419

Proprio Chiellini, che riassume in sé il senso più pieno della juventinità, potrebbe essere, a mio avviso, la soluzione, o parte di essa, se solo decidesse di impegnarsi in prima persona per tentare di sistemare gli ultimi mesi di una stagione semicompromessa eppure fondamentale per il futuro prossimo del club.

 

In che modo? Entrando nello spogliatoio dalla porta principale e diventando così il primo interlocutore del tecnico, ruolo che non si sovrapporrebbe a quello di Giuntoli, né deprimerebbe Thiago, il cui principale interesse è uscire in fretta dalla crisi. Insomma, aiuterebbe entrambi.

La partita di Firenze, nella quale la Juve non ha mostrato alcuna reazione, ha infatti evidenziato la necessità di una rapida assunzione di responsabilità da parte dei giocatori e di una comunicazione interna diversa da quella attuale.

 

I grandi problemi, nel calcio, si risolvono da dentro. Un’iniezione di spirito juventino potrebbe perciò essere il rimedio verosimilmente più efficace e certamente meno costoso. 

thiago motta

 

 

 

JUVENTUS, ELKANN SI È STUFATO DEL NUOVISMO

Giuseppe Alberto Falci per ilnapolista.it

 

Alla Continassa il giorno dopo un’altra sonora sconfitta (a Firenze) vige il silenzio. Si racconta di un faccia a faccia tra Cristiano Giuntoli e Thiago Motta perché a questo punto occorre portare a termine la stagione.

 

Eppure per comprendere cosa sta realmente succedendo all’interno della Juventus bisogna tornare indietro di qualche giorno. I quattro goal subito contro l’Atalanta hanno rappresentato un prima e un dopo nella stagione di Motta e nel cammino dirigenziale all’interno di Madama del grande capo dell’area sport Giuntoli. Perché una sconfitta di tal portata non può essere derubricata come qualcosa che può succedere.

giorgio chiellini consegna la coppa degli europei prima di spagna-inghilterra

 

Non a caso nelle ore successive al match con i bergamaschi l’ipotesi dell’esonero e quindi della sostituzione della guida tecnica a campionato in corso è stata presa in considerazione. Raccontano che Giuntoli avrebbe avuto contatti intensi con Roberto Mancini, ex ct della nazionale, già allenatore di Inter e Manchester City, per un triennale da far partire subito. E a ogni modo sempre Giuntoli avrebbe mantenuto il file aperto con Stefano Pioli, disposto a indossare la divisa di allenatore della Juventus ma solo da maggio quando finirà la stagione in Arabia. Due profili autorevoli, vincenti, in grado – a parer di Giuntoli – di risollevare una squadra che fin qui sembra essere un lontano ricordo della Vecchia Signora.

giuntoli motta

 

Questi due scenari il direttore li avrebbe messi sul tavolo della società ma quest’ultima ha risposto con un’alzata di spalla. «Nulla da fare, il prossimo allenatore non lo sceglierà Cristiano» è il retroscena che filtra dalla Continassa.

 

Su queste note è iniziato il processo nei confronti di Giuntoli ritenuto il responsabile numero uno di una campagna acquisti monstre e di un allenatore, Motta, che non ha performato come ci sarebbe aspettato. Confida una fonte interna: «Se nel 1991 è stato cacciato Luca Cordero Montezemolo, perché non dovrebbe essere accompagnato alla porta Giuntoli? John non sarà Andrea (Agnelli ndr.) ma conosce i codici del mondo agnelliano».

 

 

john elkann foto mezzelani gmt 1417

La ricostruzione della Juventus è già sul tavolo di John Elkann: prevede un finale di stagione o con Motta o con un traghettatore light come Magnanelli o Brambilla. Al più un contratto a termine a Cesare Prandelli, definito «una sorta di Ranieri di casa Juve», un profilo che conosce l’ambiente e la storia del club, che è fuori dal giro allenatori da qualche tempo, e che in fondo potrebbe mettere a disposizione la sua professionalità e le sue conoscenze per il finale di stagione.

 

Se ricostruzione sarà, vuol dire che non ci sarà più spazio per Motta né tantomeno per Giuntoli. Elkann ha intenzione di stravolgere gli assetti societari, promuovendo Giorgio Chiellini come direttore generale, e nominando come presidente una figura che incarni il dna juventus. Per intendersi, un Del Piero o un Platini. E la guida tecnica? Tutto questo si completerebbe con un allenatore come Antonio Conte che non ha mai nascosto che un giorno sarebbe voluto tornare in bianconero. Lo sponsor numero uno di Conte si chiama Chiellini. E John Elkann non si opporrebbe a questa scelta anche perché da ora in avanti vuole essere associato a progetti vincenti. E l’ex capitano della Juve è il più vincente fra gli allenatori. Si vedrà.

alex del piero a sky dopo fiorentina juventus john elkann foto mezzelani gmt 1418giorgio chiellini consegna la coppa degli europei prima di spagna-inghilterrajohn elkann foto mezzelani gmt 1416thiago motta

Ultimi Dagoreport

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...

massimiliano filippo romeo matteo salvini luca zaia

DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA ASSENZA DI SFIDANTI. L’UNICO CHE AVREBBE POTUTO IMPENSIERIRLO SAREBBE STATO IL COORDINATORE DEL CARROCCIO IN LOMBARDIA, L'EX FEDELISSIMO MASSIMILIANO ROMEO: MA IL COINVOLGIMENTO DEL FRATELLO, FILIPPO DETTO ''CHAMPAGNE'', NELLO SCANDALO LACERENZA-GINTONERIA NE HA AZZOPPATO LE VELLEITÀ – MA SUL TRIONFO DI SALVINI GRAVA UNA NUBE: CHE FARÀ IL “DOGE” ZAIA? SI PRESENTERÀ O RIMARRÀ A SCIABOLARE AL VINITALY DI VERONA?

stephen schwarzman jonathan grey giorgia meloni giancarlo giorgetti blackstone

DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI BLACKSTONE, LA PIU' POTENTE SOCIETA' FINANZIARIA DEL MONDO? SE IL PRESIDENTE SCHWARZMAN ERA A CACCIA DI VILLONI IN TOSCANA, JONATHAN GRAY, DOPO UNA VISITA A PALAZZO CHIGI (CAPUTI) CON SALUTO VELOCE A MELONI, HA AVUTO UN LUNGO COLLOQUIO CON GIORGETTI SULLO STATO DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA (TRA CUI ASPI, DOVE I DIVIDENDI SONO STATI DECURTATI) – MENTRE IL FONDO USA KKR POTREBBE VALUTARE UN'USCITA ANTICIPATA DALLA RETE EX TIM (3 ANNI ANZICHE' 5)PESSIMI RUMORS ARRIVANO ANCHE DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE, PRESENTE IN ASPI E OPEN FIBER: MEGLIO DISINVESTIRE QUANDO I DIVENDENDI NON SONO PIU' CONVENIENTI....