carlo mollino

EROS, CASE, BOLIDI: SPIANDO NELLE CAMERE OSCURE DI CARLO MOLLINO - A TORINO LA MOSTRA ‘L’OCCHIO MAGICO DI CARLO MOLLINO’, CENTINAIA DI SCATTI INEDITI DELL’ARCHITETTO-FOTOGRAFO CHE CORREVA IN AEREO, IN AUTO, SUGLI SCI E NELLE MUTANDE DELLE MADAMINE DELLA TORINO BENE -  DANDY, ECCENTRICO, SOLITARIO, SOLO DOPO LA MORTE È DIVENTATO UNA FIGURA DI CULTO

polaroid di carlo mollino

Luca Beatrice per il Giornale

 

Per capire appieno la «passione Mollino» che da oltre un decennio, finalmente, rende giustizia a una delle più complesse figure intellettuali del '900 italiano, bisogna essere torinesi. O almeno un po'.

 

polaroid di carlo mollino

Si, perché dietro il rigore dello stile sabaudo, voluto da Vittorio Amedeo II di Savoia quando chiamò Filippo Juvarra per ripensare la città settecentesca con un barocco mai esagerato, si nasconde a fatica quella dose incontrollata di follia, visibile nell' architettura di Antonelli, a cominciare dalla Mole, e poi nell' Art Nouveau studiata da Italo Cremona in un saggio memorabile, personaggio che, a sua volta, era sì scrittore ma anche pittore controcorrente, se è vero che i suoi quadri figurativi si distaccavano sia dal rigore di Casorati, sia dall' informale accademico. E piacevano tanto al critico Luigi Carluccio, un altro che andava per i fatti suoi, sostenendo la resistenza della pittura mentre si imponeva l' Arte Povera.

polaroid di carlo mollino

 

Non sono che esempi delle tante anomalie torinesi. Carlo Mollino (Torino, 1905-73) è la punta di diamante di questa categoria di irregolari nati a Torino, a partire dall' impossibilità di darne una definizione esatta: architetto sì certo, ma anche designer, fotografo, pilota e discesista. Prima di morire, nel 1973, Mollino fa in tempo a completare la ricostruzione del Teatro Regio, la sua opera più famosa, insieme all' Auditorium (1952) e alla Camera di Commercio (1964).

 

polaroid di carlo mollino

Numerosi gli interventi da interior designer nelle case dell' alta borghesia. Poi ci sono i mobili e gli oggetti, spesso in pezzi unici o serie limitate in stile modernista, alcuni di questi battuti in asta a prezzi record. E c' è soprattutto la ricerca fotografica che gli esperti stanno studiando da tempo per la sua assoluta originalità.

 

carlo mollino sugli sci

La mostra L' occhio magico di Carlo Mollino, aperta da Camera (Centro italiano per la Fotografia, via delle Rosine 18, Torino) dal 18 gennaio al 13 maggio, si propone come l' esposizione più competa di fotografie, realizzate dal 1934 al 1973. Un' indagine, per la cura di Francesco Zanot, che parte dagli scatti in bianco e nero e incentrati sull' architettura e giunge alle polaroid degli ultimi anni, quando Mollino scopre questa nuova apparecchiatura istantanea nello stesso periodo in cui affascina artisti come Andy Warhol e professionisti quali Helmut Newton.

 

carlo mollino nella sua bisiluro a le mans

C' è una consapevolezza estetica in tutto ciò, un' ambizione artistica che lo spinge a usare la fotografia come un linguaggio espressivo? Forse non del tutto.

Più appropriato parlare di passione, la stessa che, da dilettante, lo avvicina al volo, allo sci (nel 1951 pubblica il manuale Introduzione al discesismo) all' auto da corsa (nel 1955 partecipa alla 24 Ore di Le Mans). E come spesso gli è accaduto, Mollino non si limita a scattare: ci riflette su, teorizza, ipotizza, scrive. Il suo libro Il messaggio della camera oscura (1949), anch' esso oggetto di collezionismo, viene considerato un punto di riferimento per la diffusione di questo linguaggio tra le arti.

polaroid di carlo mollino

 

Le centinaia di foto raccolte per la mostra sono suddivise in sezioni proprio per evidenziare le differenze stilistiche. «Mille case» tratta il tema dell' abitare, non semplici foto di architettura ma vere e proprie reinterpretazioni degli spazi che Mollino allestiva in maniera scenografica, intervenendo sulla disposizione degli oggetti a formare Still Life di gusto surreale e metafisico.

 

E il Surrealismo si evidenzia anche nella seconda sezione, «Fantasie di un quotidiano impossibile», un po' Dalì un po' De Chirico, mentre in «Mistica dell' acrobazia» troviamo il Mollino più spericolato e folle, attratto dalle velocità, dalle forme sperimentali che si evidenziano, nel design, nella progettazione di bolidi futuribili. Il nucleo principale e più ricco, «L' amante del duca», ha a che fare con il corpo femminile.

carlo mollino in volo

A ciò non è estranea la biografia.

 

Carlo Mollino amava le donne, provava attrazione e curiosità, ci giocava con malizia contando sulla complicità delle sue modelle, raramente professioniste, più spesso «madamine» della Torino bene che si prestavano volentieri a mostrarsi nude o seminude, giocando con abiti e trasparenze, dove il voyeurismo della macchina fotografica coincide con l' esibizionismo dell' oggetto rappresentato. Tende, mobili, panneggi, oggetti, vestiti sono i dettagli che trasformano una semplice foto di nudo nel racconto di un mondo venato di esotismo, traboccante di ironia e leggerezza.

carlo mollino

 

È stato definito «architetto e puttaniere», ma non basta. Aggiungiamo dandy, eccentrico, solitario, conclamato solo dopo la morte. Un lavoro lungo e paziente quello che ne ha portato alla piena rivalutazione. Oggi Mollino è addirittura una figura di culto, stimatissimo all' estero, grazie a quello spirito irriverente che ne ha impedito ogni definitiva classificazione.

 

carlo mollino polaroid woman in white negligeecarlo mollino phpcarlo mollino img 0552carlo mollino e rina pistoi 24carlo mollino fe0d1dcarlo mollino 2carlo mollino 520carlo mollino 6jo1 500carlo mollino a749a9ebcarlo mollino aa51carlo mollino arqueoerotica 0326carlo mollino ipo1 1280carlo mollino images156carlo mollino Carlo Mollino x CARLO MOLLINO POLAROID carlo mollino polaroid carlo mollino pimages

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…