veleni e magiche pozioni

QUELLO CHE GUARISCE PUÒ ANCHE UCCIDERE – LE POZIONI PREISTORICHE, IL FAMIGERATO OMBRELLO BULGARO E GLI UNGUENTI DELLE STREGHE: UN MONDO DI VELENI IN MOSTRA AL MUSEO ATESTINO DI ESTE – DAL PHÁRMAKON GRECO AGLI SCORPIONI CHE PUNGONO LA FEMMINA PRIMA DELL’ACCOPPIAMENTO. L’AMBIGUITÀ TRA CURA E VELENO LETALE ACCOMPAGNA DA SEMPRE LA STORIA DELL’UOMO

Fabio Sindici per “la Stampa”

 

paracelso 1

«Tutto è veleno: nulla esiste che non sia velenoso». La frase di Paracelso, medico rivoluzionario, alchimista rinascimentale, filosofo della natura, è tra i suoi aforismi più citati. Ma per comprenderlo bisogna seguire lo sviluppo del suo pensiero. Il precursore della moderna farmacologia infatti aggiungeva che è la dose che distingue la medicina dal veleno.

 

veleni e magiche pozioni mostra a este 1

Quello che guarisce può anche uccidere. «L' ambiguità, o meglio la triplicità, è ben espressa dalla parola phármakon, che in greco antico indica sia un veleno sia una medicina o una pozione magica» spiega Federica Gonzato, direttrice del Museo Archeologico di Verona e co-curatrice, insieme con Chiara Beatrice Vicentini, della mostra «Veleni e magiche pozioni» al Museo Nazionale Atestino di Este (fino al 2 febbraio 2020).

federica gonzato

 

Un esempio perfetto è il veleno dello scorpione (nella mostra c' è un amuleto di diaspro di epoca romana imperiale che reca incisa l' immagine dell' artropode e il fossile di un esemplare preistorico dal giacimento della Pesciara di Bolca) usato dall' animale per paralizzare e uccidere le prede e da secoli impiegato come antidolorifico nella medicina tradizionale. Gli scorpioni sudafricani maschi del genere Hodogenes pungono sul fianco la femmina prima dell' accoppiamento, iniettando piccole quantità di veleno con un effetto non si sa se sedativo o afrodisiaco.

hodogenes

 

L' ambiguità continua: siamo tra il filtro d' amore e la droga dello stupro. Il farmaco-veleno accompagna da sempre la storia dell' uomo. Le due curatrici ne hanno rinvenuto - e esposto - le tracce dalla preistoria ai nostri giorni, negli impasti di propoli rinvenuti nelle sepolture mesolitiche di Villabruna e Mondeval, sulle Dolomiti, che aprono il percorso della mostra, fino alla pubblicità di saponette radioattive nei manifesti degli anni 20 del secolo scorso. Tutti, dalla cicuta di Socrate al curaro delle frecce delle tribù della foresta amazzonica, hanno proprietà curative e, insieme, mortali. Oggi, come al tempo di Paracelso, veleni e antidoti si celano nelle pieghe della vita quotidiana.

 

brocchette porta oppio

Un caso recente è quello della contaminazione nella sintesi delle molecole di medicine dalla produzione globalizzata. «Il veleno è sfuggente. Erano velenose le tubature di piombo degli antichi romani. E c' era veleno in molta cosmetica, dal belletto settecentesco alla tintura per capelli.

chiara beatrice vicentini

 

D' altra parte troviamo ingredienti potenzialmente tossici descritti nei libri di magia rinascimentale, come quelli che abbiamo in prestito dalla Biblioteca Ariostea di Ferrara: per esempio, gli unguenti allucinogeni delle streghe citati dal filosofo Giambattista Della Porta nel suo Magiae naturalis.

 

paracelsoripari villabruna

Ragiona Chiara Beatrice Vicentini, storica della farmacia: «All' Università di Ferrara, agli inizi del 1500, studiano Paracelso e Copernico. Ludovico Ariosto pubblica l' Orlando furioso in cui manda il paladino Astolfo sulla Luna a recuperare il senno di Orlando». Contenuto, guarda caso, in un' ampolla: «Un liquor sottile e molle», molto simile a una pozione.

 

veleni e magiche pozioni mostra a este 3

Qualche anno dopo è a Ferrara Pedro Castano, medico spagnolo in servizio presso gli Estensi: aveva preparato una ricetta segreta a base di olio di scorpione per un elisir contro la peste e vari veleni. Al contrario, fu forse una cura sbagliata a base di digitale a uccidere Cangrande della Scala, signore di Verona: la polvere estratta dalla pianta in dosi eccessive può avere effetti letali.

 

veleni e magiche pozioni mostra a este 2

Il phármakon è legato alla nascita del pensiero simbolico: l' ocra usata nel Paleolitico per tinture antisettiche è la stessa delle prime figure graffite sulla roccia dai Sapiens e dai Neandertal. Il veleno è radicato nel mito: dalla tunica intrisa del sangue avvelenato del centauro Nesso che fece impazzire Eracle per il dolore dopo averla indossata; allo sguardo pietrificante della Medusa che diventa l' emblema protettivo sullo scudo di Atena.

 

scorpione hodogenes

È l' arma più romanzesca, perché possiede le stesse articolazioni e sfumature del linguaggio. In letteratura, Shakespeare fa versare il velenoso hebenon nelle orecchie del padre di Amleto da Claudio, mentre le parole sussurrate di Jago fanno impazzire di gelosia Otello. Chi ne fa un uso spericolato è Dumas padre, in particolare nella Regina Margot e nel Conte di Montecristo, con l' inclusione di potenti sonniferi e veleni nei guanti, nel rossetto e sulle pagine di un libro, espediente narrativo che ritorna nel Nome della rosa di Umberto Eco.

confezione di tubocuararina

 

amleto 1

Ma la realtà storica non è seconda alla finzione narrativa. Soprattutto in Oriente, patria di Mitridate, l' arcinemico della repubblica romana, che aveva imparato a calibrare l' uso e le dosi dei farmaci, così da rendersi immune da ogni veleno.

 

I califfi e i visir islamici ne erano talmente ossessionati da pagare fortune per servizi di piatti di ceramica celadon, prodotta in Cina, che aveva la fama di cambiare colore in caso di pietanze avvelenate. In Giappone gli inro, i portamedicine, erano accostati a figurine di corallo che avrebbero dovuto rivelare la presenza di sostanze tossiche, spaccandosi.

testa di medusamitridate

Nell' India medievale hanno origine gli anelli portaveleno, che si diffonderanno nell' Europa del XVI secolo: a confermarne la natura ambigua, negli scomparti segreti si tenevano anche reliquie religiose e medicinali.

 

LITVINENKO

I veleni non si fermano con il progredire della tecnologia, diventano radioattivi, come il polonio nella tazza di tè che uccise l' ex spia russa Alexander Litvinenko. Non poteva esserci, però, nella mostra di Este, uno dei più micidiali artefatti legati all' uso del veleno: il famigerato «ombrello bulgaro» in grado di sparare piccoli proiettili carichi di letale ricinina. Ritenuta l' arma usata dai servizi segreti bulgari per eliminare lo scrittore dissidente Georgi Markov, non è stata mai ritrovata.

ombrello bulgaro 3amletoombrello bulgaro 2ombrello bulgaro 1ombrello bulgaroveleno di scorpione 1veleni e magiche pozioni mostra a estearikawa taira no sadamipietro bellotti, medea ringiovanisce esonedomenico scattola, giulietta nel prendere il sonniferoiekythos da adra atena con lo scudo con testa di medusasepolture mesolitiche di villabruna il veleno della physalia fatale per l'uomodigitalis purpurea l.scatola cinese in lacca per il betelveleno di scorpione

Ultimi Dagoreport

nicola calipari giuliana sgrena nicolo pollari

DAGOREPORT – PIENONE DI AUTO BLU STASERA ALL’AUDITORIUM DI ROMA: DA MELONI E MANTOVANO A GIULI E BERNINI, TUTTI IN FILA PER ASSISTERE ALLA PRIMA DE “IL NIBBIO”, IL FILM ISPIRATO ALLA MORTE IN IRAQ DELL’AGENTE DEL SISMI, NICOLA CALIPARI, UCCISO NEL 2005 MENTRE STAVA RIPORTANDO IN ITALIA LA GIORNALISTA DEL “MANIFESTO”, GIULIANA SGRENA - A VENT’ANNI DALLA TRAGEDIA, RENDE OMAGGIO A CALIPARI ANCHE SERGIO MATTARELLA: “LE SPIEGAZIONI DELLA SUA MORTE PERMANGONO TUTTORA NON ESAURIENTI” - ESSÌ, LA VERITÀ NON È MAI VENUTA FUORI. SE IL SOLDATO AMERICANO HA SPARATO PER ERRORE, È ALTRETTANTO VERO CHE NESSUNO L’AVEVA AVVERTITO DEL PASSAGGIO DELLA TOYOTA - QUINDI, LA DOMANDA: COME MAI LA NOTTE DEL 4 MARZO 2005 LA TOYOTA SU CUI VIAGGIAVANO CALIPARI E SGRENA NON ERA STATA SEGNALATA DALL’INTELLIGENCE ITALIANA AGLI ALLEATI AMERICANI? LA RAGIONE PIÙ PROBABILE È QUESTA….

donald trump giorgia meloni vertice europeo

DAGOREPORT - ADDIO ALLA LOVE-STORY CON TRUMP, MELONI DOVRÀ ACCONTENTARSI DI UN POSTO DI SECONDA FILA DIETRO A MACRON E STARMER - COME NELLA FOTO UFFICIALE DEL SUMMIT DI LONDRA: SBATTUTA IN UNA POSIZIONE "PERIFERICA" (MA GIÀ ALL’INSEDIAMENTO DI TRUMP ROSICO' PER ESSERE STATA RELEGATA IN FONDO ALLA SALA, ACCANTO AL BOSS ARGENTINO JAVIER MILEI) -E QUANDO, PRIMA DEL SUMMIT DI LONDRA, LA DUCETTA HA TELEFONATO A KING DONALD PER UN INCONTRO ALLA CASA BIANCA (AL PARI DI MACRON E STARMER) E' STATA RIMBALZATA CON UN "SE VEDEMO": IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, CHE HA IN MENTE DI MOLLARE NATO E ONU, SE NE FOTTE DI ASCOLTARE PIPPE SUL "TENERE UNITA LA NATO" E "MANTENERE IL DIALOGO USA-UE” - SE PER L’UCRAINA SI FA DURISSIMA DOPO LO STOP AI RIFORNIMENTI DI ARMI, ANCHE PUTIN HA I SUOI GUAI: I GIOVANI RUSSI SONO SEMPRE PIÙ RESTII A FARSI AMMAZZARE PER IL DONBASS...

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…