FEBBRE A 90...E OLTRE – DAL GOL DI ZACCAGNI ALLA CAPOCCIATA DEL TEDESCO FULLKRUG FINO ALLA RETE DEL TURCO TOSUN: UN GOL SU OTTO AGLI EUROPEI È STATO SEGNATO NEL TEMPO DI RECUPERO – NON SOLO CULO: SONO AUMENTATI I RECUPERI E INCIDONO ANCHE LE 5 SOSTITUZIONI. DI FATTO DAL MINUTO 80 INIZIA UN’ALTRA PARTITA. HA RAGIONE LUCIANO SPALLETTI: “IL CALCIO ADESSO È QUESTO, BISOGNA CREDERCI FINO ALL’ULTIMO SECONDO”
Carlos Passerini per il “Corriere della Sera” - Estratti
C’è vita oltre il 90’.
il gol di mattia zaccagni italia croazia
Meglio tenerlo presente, soprattutto ora che si comincia a fare sul serio, con le sfide da dentro o fuori che dagli ottavi in poi alzano la posta in palio, perché da qui in avanti si vince o si perde, non ci sono prigionieri. È l’Europeo dell’extratime, dove «l’effetto recupero» sta diventando una costante. Anzi, quasi una certezza.
Dal diabolico destro all’incrocio del nostro Mattia Zaccagni al 98’ contro la Croazia alla clamorosa capocciata del tedesco Niclas Fullkrug al 92’ di Germania-Svizzera, sono ben 10 i gol segnati a tempo scaduto: record assoluto nella storia del torneo, prendendo in esame la fase eliminatoria. Il primato precedente dopo le 36 partite dei gironi era 9 e risaliva a Francia 2016, otto anni fa. Nel 2008 erano 7, nel 2004 e 2000 solo 6.
È però un altro il dato che colpisce, vale a dire il rapporto con i gol segnati in totale, 81 (in calo netto rispetto ai 96 del 2020): significa che la bellezza di una rete su 8 arriva dopo il 90’. Parlando in termini percentuali, siamo al 12,35%. Come dire: rispetto all’ultimo Europeo è più difficile segnare, anche perché i bomber di razza come i vari Kane e Lewandowski sono tutti giù di tono, ma è più facile riuscirci nell’extratime.
L’ultima gioia arrivata a tempo scaduto è stata quella del centravanti turco Cenk Tosun contro la Repubblica Ceca al minuto 90+4, mercoledì sera, ultima partita dell’ultima giornata della fase eliminatoria: una rete pesantissima, un destro perfido che si è infilato nell’angolino e che ha consentito alla Nazionale di Vincenzo Montella — a proposito: complimenti ai nostri c.t., 4 su 5 si sono qualificati, solo Marco Rossi dell’Ungheria è tornato a casa — di conquistare gli ottavi dell’Euroeo a sedici anni dall’ultima volta.
Ha ragione Luciano Spalletti. Dopo il gol al fotofinish contro i croati, che di quegli otto minuti aggiuntivi si sono lamentati, ha ribadito: «Il calcio adesso è questo, bisogna crederci fino all’ultimo secondo». È vero, qualcosa è cambiato. Anzi, molto è cambiato.
La verità è che il calcio si trasforma, si evolve. A tutti i livelli. Il Bayer Leverkusen, la squadra rivelazione della stagione, ha segnato 17 volte nei minuti di recupero.
L’allenatore Xabi Alonso non si è nascosto: «Nulla avviene per caso, tutto è studio».
Già, non c’è affatto il caso dietro a questa impennata di reti a tempo scaduto anche all’Europeo, ma più in generale nel calcio moderno. Innanzitutto sono aumentati i recuperi: un minuto secco in media in più rispetto a Euro2020, da 4’24” a 5’25”. C’è poco da spiegare, è aritmetica: c’è più tempo, è più facile segnare.
ITALIA CROAZIA - GLI AZZURRI ESULTANO DOPO IL GOL DI ZACCAGNI
L’altro elemento che incide sono poi le cinque sostituzioni, diventate ormai una vera e propria arma tattica da parte degli allenatori. Cinque giocatori significa cambiare mezza squadra, nel vero senso della parola. E se la cambi nel modo giusto, puoi riscrivere la partita. Anche in pochi secondi. «È importante avere giocatori che possano segnare gol decisivi da subentrati — ha spiegato il c.t. tedesco Julian Nagelsmann —. Noi analizziamo tutto per scegliere la formazione titolare, ma anche chi inserire e quando».
ITALIA CROAZIA - IL GOL DI ZACCAGNI
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