
“FEDERICA PELLEGRINI HA APPESO IL COSTUME DA BAGNO AL SUO EGO, E HA INIZIATO A FRANTUMARE GLI ZEBEDEI” – ANTONELLO PIROSO INFILZA L’EX NUOTATRICE, DOPO LE SUE PAROLE IN LIBERTÀ SUL CASO SINNER (“LA SUA VICENDA È STATA TRATTATA DIVERSAMENTE DAL 99% DEI CASI”) E LA SFILZA DI BANALITÀ RIFILATE SUL FEMMINISMO E L’ESSERE DONNA: “CON IL SUO PRESENZIALISMO MEDIATICO RISCHIA DI OFFUSCARE IL RICORDO DEI SUOI STREPITOSI TRAGUARDI. PER ESSERE UNA CHE SI VANTA DI STARE SULLE SUE, CON LA SUA ULTIMA, DIVINA SMARRONATA È RIUSCITA A STARE ANCHE SULLE ‘NOSTRE’” – “HA PIANTO SPESSO, ANCHE DAVANTI ALLE TELECAMERE. TALVOLTA PIANGENDOSI ADDOSSO...”
Estratto dell’articolo di Antonello Piroso per “La Verità”
Cognome e nome: Pellegrini Federica. Una delle più grandi campionesse italiane di tutti i tempi. In uno sport «alienante, passi la giornata a guardare le piastrelle della piscina». E in acqua «sei solo».
L’ha scritto lei, nel capitolo intitolato In acqua 24 ore al giorno, volume Il mio stile libero - Nuoto, amore e rock’n’roll (Mondadori, 2014), firmato con Matteo Giunta, prima suo allenatore, quindi suo marito, genitori dal 2022 di Matilde.
Palmarès da urlo: cinque finali su cinque Olimpiadi, un oro e un argento.
Sette ori mondiali.
Quattordici europei.
Centotrenta italiani.
Record su record.
Anche se un paio le sono stati appena soffiati.
Uno da Alessandro Mao, prima nei 200 stile libero a 14 anni e un mese (Pellegrini vinse i 100 ai campionati italiani a 14 anni e 7 mesi). L’altro da Sara Curtis, che nei 100 stile libero ha abbassato a 53"01 il 53"18 detenuto da Fede la Divina. «Soprannome che mi avete dato voi giornalisti. Non me lo dico certo da sola. Se lo leggo come “toccata da Dio”, nel senso di partecipare di una qualche grandezza, allora sì, mi piace».
[…] Pellegrini, emersa dalle vasche in cui ha frantumato tanti primati, ha appeso il costume da bagno al suo ego, e ha iniziato - sia detto simpaticamente - a frantumare gli zebedei con un presenzialismo mediatico che rischia di offuscare il ricordo dei suoi strepitosi traguardi.
«Ma davvero La Stampa aveva bisogno del suo temino da terza elementare per raccontare la magia delle Olimpiadi Milano Cortina 2026? Una banalissima campionatura di pensierini», hanno infierito quei misogini di Dagospia davanti alla pagina da lei firmata il 6 febbraio, dall’incipit fulminante: «Solo al pensiero mi viene la pelle d’oca», hai capito. Per essere una che si vanta di stare sulle sue, con la sua ultima, divina smarronata è riuscita a stare anche sulle «nostre».
Repubblica, 11 aprile: «Che idea si è fatta della vicenda doping e della sospensione di tre mesi a Jannik Sinner?». Risposta: «Jannik è molto amato» - premessa che sembrava sottintendere, almeno alle mie orecchie, il rammarico di non esserlo altrettanto - «e dunque viene difeso sotto ogni aspetto, a prescindere, e questo lo trovo giusto» (sì, vabbè). Poi però è arrivato il ma: «Credo che la sua vicenda sia stata trattata diversamente dal 99% dei casi».
Non solo: «Non è che se il mio fisioterapista si beve una birra e investe qualcuno è colpa mia, ma diventa una mia responsabilità se il fisio usa una crema su di me e poi io risulto positivo». Un bel tuffo con panciata, non c’è che dire.
Paolo Bertolucci, che con Adriano Panatta vinse la finale di Coppa Davis nel 1976 in Cile, e oggi commenta il tennis su Sky, l’ha presa a pallate: «Mancava giusto la Pellegrini», a rimasticare tesi complottiste su una vicenda sviscerata, chiarita, archiviata.
Federico Ferri, direttore di Sky Sport, ha nascosto il pugno di ferro in un guanto di velluto. Esprimendole «immutabile stima, ammirazione, rispetto». E solidarietà per gli insulsi attacchi social dei leoni da tastiera (con cui peraltro la leonessa di Mirano, Comune della città metropolitana di Venezia, dove è nata nell’agosto 1988, segno zodiacale leone, si accapiglia volentieri). Ma non perdonandole - in un chilometrico post sul sito sport.sky.it - neanche una virgola delle sue «tante inesattezze».
federica pellegrini filippo magnini 3
Continuando a battibeccare con i web-indignati in servizio permanente effettivo, Fede è arrivata a tirar dentro, nella baruffa chiozzotta, il «nemico» Thomas Ceccon. «Quanto aveva ragione Ceccon», l’hanno sfruculiata. Lei, con un «pizzino»: «Chissà cosa pensa Ceccon di questo caso, io lo so», ma non lo dico, e vai di emoticon sghignazzanti.
In realtà, in materia si era già esibita, replicando proprio a un’intervista di Ceccon del settembre scorso: «Cosa rappresenta per me Pellegrini? Niente. Non è mai venuta a dirmi una parola, si fa i fatti suoi, e io i miei. L’ho vista allenarsi tantissimo. L’ho ammirata come sportiva. Per il resto, sinceramente, no».
FEDERICA PELLEGRINI THOMAS CECCON
Pellegrini: «Quello che mi ha dato più fastidio è che dice di apprezzare l’atleta ma non la persona, però lui come persona non mi conosce. Ha capito che fare il provocatore funziona. Infatti attacca un po’ tutti, compreso Sinner», et voilà.
Beghe da asilo Mariuccia, più che da numeri uno. Con una «perla» che avrà fatto storcere il naso al latinista Claudio Lotito. «Su Sinner ho ribattuto a una sola domanda, non era un editoriale ad ok», adattamento Usa della locuzione ad hoc, cioè: appositamente dedicato a questo. Risultato? Post hoc, propter hoc, è stata ulteriormente spernacchiata. L’ha chiusa lì?
Ma figuriamoci: «E se io non lo volevo dire in latino?!», con tanti saluti pure alla consecutio temporum.
Pellegrini. Stronza, «anch’io ogni tanto lo sono», riferendosi ai giornalisti che le fanno domande «stronze», inutili o inopportune (così al podcast di interviste Archivio Pacifico, il 4 dicembre 2018, e non si sa se prenderla sul serio - su quell’«ogni tanto», intendo).
Sciupamaschi, perché, si sa, «se sei un atleta e hai delle relazioni sei un uomo di successo, se sei una donna e hai delle relazioni, sei la mangiauomini». «Se poi è la donna a decidere di chiudere una storia, è una stronza», ha ribadito con il Corriere della Sera il 24 dicembre 2024, a proposito della fine della sua relazione con Luca Marin ai mondiali di nuoto di Shangai 2011.
Marin cercò di sfondare la porta della stanza in cui Federica era con Filippo Magnini, cugino en passant di Giunta: «Avevo intenzione di lasciare Marin dopo i campionati, però mi ha beccata prima: mi vide dallo spioncino perché per raggiungere Filippo dovevo passare davanti alla sua camera».
federica pellegrini seconda a ballando con le stelle
Il famigerato spioncino è pure quello usato dagli invidiosi: quando ti ritrovi sul piedistallo «in ogni caso, prima o poi la paghi, perché se un uomo vince e ne va giustamente orgoglioso, è un bomber, se una donna vince e ne va giustamente orgogliosa, se la tira. Così stanno tutti in attesa del disastro, tipo “guardiamo dallo spioncino che succede”, che se va male usciamo sul pianerottolo a festeggiare» (suo monologo tv a Le Iene, dicembre 2021).
[…] In passato, ha ammesso di aver avuto crisi di panico, insieme alla «dote di capire quando chiedere aiuto» a uno psicologo. Ha pianto spesso, anche davanti alle telecamere. Vuoi per l’amarcord del coach Alberto Castagnetti, il ct della Nazionale che nel 2006 ne raccolse i cocci dopo gli Europei 2006 («fu allora che mi tatuai l’araba fenice»), morto durante un’operazione di routine al cuore. Vuoi per l’omaggio di un concorrente di Italia’s got talent, dove è stata giurata.
federica pellegrini giovanni malago foto di bacco
Talvolta piangendosi addosso, come nel febbraio scorso a «Campioni sotto le stelle», manifestazione a Biella, in cui si riferiva alla nuotatrice Benedetta Pilato e alle polemiche sul suo quarto posto alle Olimpiadi di Parigi, ma pensando a sé stessa: «In Italia o vinci o sei una merda, da altre parti non succede».
La nascita di Matilde ha giovato alla sua immagine? I giudizi da me raccolti empiricamente rimangono per lo più gli stessi: antipatica, algida, distaccata, con una vaga aria da «io so’ io», la Divina del Grillo. Quando forse la sua - pretesa - arroganza potrebbe essere figlia della sua «innata timidezza» che ha confessato per spiegare quanto sia soddisfatta della sua esperienza a Ballando con le stelle.
Dove peraltro ha cambiato tre partner, il primo dei quali, Angelo Madonia, è stato allontanato dal programma perché non sereno, pare avrebbe voluto gareggiare con la fidanzata Sonia Bruganelli, altra simpaticona […]
Pellegrini è membro del Cio e socia dell’Aniene di Roma. Quando scoppiò la polemica sul divieto di iscrizione alle donne, lei difese il circolo e il suo presidente onorario Giovanni Malagò, invitando a «non guardare il pelo nell’uovo: per meriti sportivi o speciali una donna può entrare», posizione stravagante per chi ha sempre denunciato la dispar condicio tra maschi e femmine: «Ha commesso un errore, lei gode di un privilegio», la bacchettò la presidente dell’Associazione nazionale atlete, Luisa Rizzitelli.
Chissà se il presidente in scadenza del Coni, «figlioccio» - insieme a Luca Cordero di Montezemolo - di Gianni Agnelli, le ha mai raccontato la barzelletta prediletta dall’Avvocato, almeno secondo Stefania Tumbarello, che ha curato il volume Mi piace il vento perché non si può comperare - Gianni Agnelli in parole sue, prefazione di Ferruccio De Bortoli, Rizzoli Etas 2013. Una nuotatrice vince tutte le gare alle Olimpiadi. Le chiedono quale sia il segreto della sua straordinaria preparazione. E lei: «Ho fatto la squillo a Venezia» (e daje a ride...).
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MILLY CARLUCCI - FEDERICA PELLEGRINI - SAMUEL PERON - BALLANDO CON LE STELLE
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