
ALBA ROSSA - MUSO A FRECCIA E PINNA, ECCO LA NUOVA FERRARI - A DIFFERENZA DI MERCEDES E RED BULL, MARANELLO HA DECISO DI TENERE UN PROFILO BASSO PER IL LANCIO DELLA NUOVO MONOPOSTO, QUASI FOSSE RASSEGNATA AL RUOLO DI TERZA FORZA: REALISMO O FALSA MODESTIA? ALLA PISTA L’ARDUA SENTENZA
Marco Mensurati per www.repubblica.it
Chiunque commenti una macchina di Formula 1 nel giorno del suo debutto o millanta o è un impostore. I dati reali che si posso ricavare dalle immagini che i team "mandano fuori" dopo mesi di lavoro sotto traccia, sono pochissimi e, sostanzialmente, irrilevanti: il colore, la livrea, le forme - per lo più scontate, perché dettate a grandi linee dai regolamenti tecnici - delle zone anteriori e posteriori. Tutta roba che difficilmente segna la differenza tra una macchina e un'altra.
Differenza che è invece fatta di dettagli, di particolari, di equilibri sottilissimi tra telaio, aerodinamica e motore. Ed è ovvio e comprensibile che chiunque abbia elaborato, o pensi di aver elaborato, in questi mesi, qualcosa che giustifichi anche solo il sospetto di portare mezzo decimo di secondo al giro, bè se la tiene stretta nel garage, e comunque certo non la mette sulla brochure del lancio della nuova vettura.
Detto questo, cosa possiamo dire della stagione 2017 dopo aver visto le due macchine più attese (Mercedes e Ferrari) in attesa di vedere, la terza, tra due giorni a Barcellona? Dal punto di vista visivo, possiamo dire che la Ferrari sembrerebbe aver percorso una strada più conservativa rispetto alla Mercedes: ad uno sguardo superficiale il muso è molto simile a quello dello scorso e l'unica vera novità sembrano essere quelle due alette poste in fondo alla pinna bianca. Un déjà-vu: ce ne erano di molto simili sulla Ferrari di Michael Schumacher che sbancò nel 2005.
Più aggressiva, dal punto di vista dell'impianto è sembrata la Mercedes dal passo lungo vista ieri a Silverstone, non fosse altro perché la vettura della casa della stella a tre punte è, finora, l'unica a non aver "indossato" la grande pinna (quella che nel caso della Ferrari si può vedere dipinta di bianco sopra il cofano motore).
Qualcosa di più significativo si può invece ricavare leggendo in controluce un aspetto meno tecnico di questa fase della stagione. Quello, comunque non meno rilevante, della comunicazione e dell'immagine. Mentre la Mercedes ha infatti deciso di "lanciare" la propria vettura in grande stile, facendo bella mostra del proprio marchio e dei propri sponsor, e lasciando straparlare Hamilton in un apposito scintillante vernissage dal vivo organizzato nel tempio del motorsport anglosassone, a Silverstone;
mentre la Red Bull punta su una inaugurazione in pieno stile "garagista" alla vigilia dei primi test stagionali, vale a dire l'ultimo istante utile; la Ferrari ha invece "optato" per un lancio più minimalista - ai confini con il tristarello - tutto "on line". che vanno in tre diverse direzioni, che tradiscono inevitabilmente tre diversi approcci alla stagione: la Mercedes si appresta a vivere l'ennesima annata da grande protagonista, puntando tutto su se stessa e sulla propria pretesa superiorità;
la Red Bull cerca di accreditarsi come l'Antagonista, il predatore che sta producendo il suo massimo sforzo per afferrare la lepre ormai a tiro; e la Ferrari veste i panni della terza forza, quella che punta soprattutto a voler limitare i danni restando aggrappata al gruppo di testa. Se questa sia la realtà o solo un gioco delle parti ci vorrà ancora poco per saperlo: da lunedì si accendono i motori, allora come è giusto (e bello) che sia, parlerà il cronometro.
FERRARI 5
MARCHIONNE FERRARI
MARCHIONNE
MARCHIONNE 1