CHE FIFA! BLATTER “AVVERTE” LA FIGC: “PER I CORI RAZZISTI NON BASTA UNA MULTA”

Marco Ansaldo per Repubblica

Dopo quanto avvenuto domenica durante la partita di Serie A tra Milan e Roma, in cui Mario Balotelli e Kevin-Prince Boateng sono stati vittime di cori razzisti costringendo l'arbitro Rocchi di Firenze ad interrompere 2' il match, il presidente della Fifa Joseph Blatter ha ribadito la sua lotta contro il razzismo in un'intervista a Fifa.com. «Penso che non abbiamo imparato la lezione - ha detto - è incredibile che dobbiamo ancora vedere tali incidenti soprattutto nella Serie A italiana, e anche a San Siro tra Milan e Roma, in una gara così importante».

«L'arbitro - ha continuato il presidente della Fifa - ha dovuto interrompere il gioco per alcuni minuti per imporre la calma. Si tratta di una pessima notizia proprio adesso che siamo impegnati in questo gruppo di lavoro contro il razzismo. Entro un paio di settimane celebreremo il nostro Congresso Fifa, e cercheremo di trovare una risoluzione che sia vincolante per tutti».

Blatter ha poi proseguito: «Quello che mi sorprende e che non è pienamente compreso è che il Comitato di disciplina della Federazione italiana giuoco calcio ha preso la decisione, quando non erano ancora trascorse 24 ore dagli eventi, di imporre solo una multa. Non è accettabile imporre solo una pena pecuniaria. Cosa sono 50mila euro per un incidente di questo tipo? Non sono contento e penso di chiamare la Federcalcio. Questo non è il modo di affrontare questioni di questa portata».

Il presidente della Fifa si è dunque augurato che dal prossimo congresso in programma alle Mauritius venga fuori una decisione che sia condivisa ed applicata in tutto il mondo: «Io penso che serve una risoluzione che preveda sanzioni da applicare in modo uguale in tutto il mondo. Per questo occorre la decisione del Congresso, che sarà vincolante per tutte le federazioni. Non vedo l'ora che questo accada - ha concluso - e spero che non ci sarà nessun incidente prima del 30 maggio, giorno in cui sarà affrontato questo problema».

Tommasi: punire i responsabili
Anche Damiano Tommasi, numero uno dell'Associazione calciatori è intervenuto sul caso: «Parlare nel 2013 di colore della pelle mi fa venire i brividi. Credo che siamo maturi per capire che siano fuori luogo, ma è anche il sintomo che si va allo stadio per altro. Purtroppo dentro alla stadio si fanno cose che fuori non si fanno o che fuori sarebbero punite - afferma Tommasi -. Bisogna capire che dentro uno stadio certe cose non si possono fare e invece premiare chi dentro si comporta bene. Non è pensabile, infatti, che chi si comporta bene o le stesse squadre debbano uscire dal campo per colpa di pochi».

Il presidente dell'Assocalciatori, pur riconoscendo che in fatto di razzismo «il calcio non è l'unico dei problemi», ha sottolineato come «il calcio abbia la responsabilità di dare messaggi positivi anche ad altre manifestazioni, perché un evento televisivo o lo sport spesso sono presi a pretesto per diventare protagonisti e finire sui giornali».

Capello: "Imparare dall'Inghilterra"
Fabio Capello, ct della Russia con un passato sulla panchina inglese, ha invece proposto la personale ricetta anti-razzismo: «L'Italia deve imparare dall'Inghilterra dove sono state prese delle decisioni molto dure, dalla Spagna stessa dove si gioca molto tranquillamente, senza nessun "buu"».

Per il tecnico il problema «nasce dagli ultrà come sempre. È una lotta che io cerco di portare avanti da anni. Sono d'accordo con Tommasi - continua l'attuale ct russo ai microfoni della trasmissione Super 8 di Rai Sport 1 - quando dice che ci sono troppe zone franche e soprattutto con una giustizia, non parlo della giustizia sportiva ma ordinaria, che prende purtroppo poche decisioni, rispetto a quello che è successo in Inghilterra».

 

SEPP BLATTER STADIO SAN SIRO - BANANE GONFIABILI PER BALOTELLI BOATENGbalotelli zittisce i tifosi boateng curva curva razzismo

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